Ricerca Fed: tariffe di Trump hanno causato perdite

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Secondo quanto emerge da una ricerca della Fed, vi sarebbero state dal febbraio 2020 diverse dichiarazioni errate da parte sia di aziende cinesi che statunitensi. La Cina ha infatti affermato che le merci vendute agli USA fossero di più di quanto quest’ultimo Paese non dichiarasse. Le aziende statunitensi potrebbero tuttavia trarre vantaggio da una sottostima del valore delle merci, così come la Cina da una sovrastima. Entrambi i vantaggi riguarderebbero il modo di utilizzare le tariffe. A differenza di quanto precedentemente affermato dall’ex presidente USA Trump, le tariffe hanno causato perdite, rendendo difficile una vittoria in una situazione commerciale tesa come la relazione USA-Cina.

Cosa emerge dalla ricerca degli economisti della Fed?

Dall’inizio del 2020 la Cina ha iniziato ad affermare che le merci vendute agli USA sono di più rispetto a quelle dichiarate dal Paese. Inizialmente, si pensava si trattasse di un di prodotto della guerra commerciale tra le due nazioni. Ora, però, un gruppo di economisti della Federal Reserve ha condotto una nuova ricerca in merito. Dai risultati ottenuti è emerso che questa incongruenza in termini di merci è dovuta a dichiarazioni errate sia da parte dell’esportazione cinese che dall’importazione statunitense. Secondo quanto emerge dalle osservazioni degli economisti, le aziende statunitensi hanno la possibilità di pagare un valore più basso di tariffe sottostimando quello delle merci importate dalla Cina. Le aziende cinesi, invece, otterrebbero riduzioni dell’imposta sul valore aggiunto più elevate sovrastimando il valore delle esportazioni.

In generale, quando un bene entra in un Paese, il suo valore di importazione deve essere maggiore del bene stesso al momento dell’esportazione da un’altra nazione. Questo principio si realizza perché i prezzi delle importazioni includono costi come quelli per il trasporto o l’assicurazione, a differenza delle esportazioni.

Le tariffe di Trump hanno causato perdite

La situazione fino a febbraio dello scorso anno di rifaceva quindi a una sottostima e sovrastima dei valori rispettivamente da parte di USA e Cina. A partire da marzo, tuttavia, si è segnalata una situazione contraria quasi ogni mese. Nel rapporto degli economisti si sottolinea la difficoltà nel vincere le guerre commerciali in presenza di tariffe, che vanno di fatto a costituire delle barriere economiche. Questo si pone in netto contrasto con quanto affermato dall’ex presidente USA Donald Trump, secondo il quale una vittoria sarebbe semplice. Ma segna anche un contrasto con le argomentazioni dei funzionari dell’amministrazione Trump. Secondo questi funzionari, le tariffe americane detenevano un ruolo chiave nel riequilibrare le relazioni commerciali tese fra le due potenze.

La bilancia commerciale è scesa di 88 miliardi di dollari dal 2017 al 2020

Le dichiarazioni errate sia dalle società statunitensi che da quelle cinesi forniscono una spiegazione alla maggior parte della contrazione del deficit commerciale USA-Cina. I calcoli mostrano che la bilancia commerciale è stata inferiore di 88 miliardi di dollari nel 2020 rispetto al 2017. Nella ricerca, gli economisti scrivono: “Il conflitto commerciale ha avuto un impatto molto minore sulla bilancia commerciale bilaterale degli Stati Uniti con la Cina rispetto a quanto si vede a prima vista guardando i dati statunitensi”. La sottostima delle importazioni USA suggerisce una perdita stimata di circa 10 miliardi di dollari di entrate tariffarie.


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