venerdì, Marzo 29, 2024

Restrizioni: Natale 2021 is better than Natale 2020?

L’aria natalizia si respira sempre più precocemente e se una volta si iniziava a pensare al Natale a inizio dicembre ora non si spreca neanche un giorno dopo Halloween. Infatti l’arrivo degli alberi e delle decorazioni è già sotto gli occhi di tutti. Ma c’è una domanda che tutti si pongono sotto la mascherina. Ci saranno ancora più restrizioni in questo Natale 2021? Sarà come il 2020 o sarà un po’ più normale?

Restrizioni Natale 2021: a cosa andiamo incontro?

Con l’arrivo della stagione delle influenze sentiamo ogni giorno anche la notizia della crescita dei contagi. Secondo gli esperti è tutto ancora abbastanza sotto controllo ma si avvalgono sempre di prudenza. Le terapie intensive reggono mentre i contagi salgono. Indice del buon funzionamento dei vaccini? Probabilmente si. Ma l’innalzamento dei contagi non fa dormire sonni tranquilli a chi di dovere e si inizia a pensare alle restrizioni per Natale 2021. Vivremo quindi un Natale in zona rossa come quello del 2020? Il Ministro Speranza ci tiene a far sapere che saranno delle festività più normali ma probabilmente non uguali per tutti. Infatti, mentre l’anno scorso nessuno era vaccinato e l’Italia era zona rossa in tutti i giorni festivi, quest’anno si torna a parlare di zone a colori ma con più ottimismo. Le parole del Ministro: “Sarà un Natale come gli altri prima del Covid. Non ci sarà un lockdown generalizzato e, se i ricoveri salgono, scatteranno le misure nei territori, in base al sistema dei colori”.

Le novità del sistema a colori

La modalità di suddivisione è stata modificata a fine estate quando una grossa parte di italiani si era già sottoposta alla vaccinazione. Infatti le regole sono diventate meno “severe” e anche la zona gialla è più permissiva dello scorso anno. Quest’anno entrare in zona gialla non significa più coprifuoco e chiusure ma obbliga all’utilizzo della mascherina anche all’aperto e limita alcune capienze. Entrate ridotte per cinema, teatri, stadi e attività con possibilità di grandi assembramenti e limitazioni per i ristoranti a tavolate con massimo 4 persone. Sicuramente un altro peso in confronto a quello del 2020. Inoltre la suddivisione delle zone potrà avvenire anche per solo comuni e provincie e non più solo per regioni. Probabilmente questo è un sospiro di sollievo per le attività nei piccoli comuni che normalmente hanno un indice Rt più basso rispetto alle grandi città. Il Natale quindi sembra quasi salvo! Ma c’è chi si lascia andare a qualche previsione. Secondo Battiston, direttore dell’osservatorio epidemiologico dell’Università di Trento, La situazione in Italia è in lento ma costante peggioramento. Ogni settimana si aggiungono circa 2000 contagiati e di questo passo si può arrivare anche a 30000 a fine anno. Ricciardi invece si dice più preoccupato per il periodo gennaio – febbraio. Preoccupa anche l’incidenza dell’influenza stagionale che quest’anno sembra più aggressiva. Complice un anno di distanziamento sociale che ha abbassato le difese immunitarie di tutti? Probabile, ma non si poteva fare altrimenti, è evidente.

Le zone più a rischio restrizioni per il Natale 2021

Le zone che sono più a rischio restrizioni per questo Natale 2021 sono Friuli Venezia Giulia, Bolzano, Marche e Calabria. Ma nel frattempo anche le altre regioni iniziano a fare i propri conti. Zaia questa volta non si affida ai famosi fogli in conferenza stampa ma parla dalla Fiera Cavalli dove conferma che gli ospedali sono sotto controllo ma le curve dei contagi si alzano e il rischio zona gialla c’è. Le zone poi con più rischio sono quelle con meno vaccinati. Per esempio Messina è sotto osservazione visto che i vaccinati raggiungono a stento il 70%.

I rimedi

Intanto il governo sta valutando nuove misure per l’ottenimento del green pass. In Europa si parla di un Super Green Pass per accedere a bar, ristoranti, cinema e tutte le attività non essenziali e sarebbe rilasciato solo ai vaccinati con doppia dose e persone guarite da covid, mentre rimane valido il green pass normale per i luoghi di lavoro. L’Italia valuta ma per ora lo esclude categoricamente. Nel contempo però si mette sotto la lente d’ingrandimento il tampone rapido. È il test che ha la maggiore probabilità di falso negativo. Quindi si sta cercando di capire se escluderlo dalle modalità valide per il rilascio del green pass. In questo caso rimarrebbe la possibilità del test molecolare. Infine avanza anche l’idea del green pass per i maggiori di 5 anni. Ma si parla solo di ipotesi e abbiamo ben imparato, sopratutto quest’anno, che le cose possono cambiare fino all’ultimo minuto. Rimaniamo quindi in attesa di notizie più certe. Intanto godiamoci l’aria di un Natale semi normale.


Fino a qualche settimana fa l’Italia sembrava la nazione con le regole meno permissive. Sembrava perché in realtà non era l’unica. Ora sembra che alcuni Stati stiano ben superando le rigide regole italiane. Per esempio? Leggi anche: Austria: lockdown per i non vaccinati


Jari Girardi
Jari Girardi
Giornalista non giornalista. Scrivo per diletto ma provo qualcosa nel raccontare la verità. Ironico, a volte troppo. Non so farne a meno e continuerò. Sarcastico quanto basta. Polemico costruttivo, di distruzione ce n'è ormai troppa. Ho passione per la batteria, la chitarra, la musica in genere, gli animali e la mia moto. Convivo con la mia ragazza, una tartaruga, una gatta e un cane. Nel tempo libero ho un lavoro fisso ma niente di serio.

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