giovedì, Marzo 28, 2024

“Removed” di Eric Pickersgill: il tempo rubato

“Carpe diem”, diceva il poeta Orazio. Afferra il giorno, cogli l’attimo. La citazione, è una sorta d’incitamento, rivolto alle persone, ad assaporare ogni singolo attimo di questa vita. Proviamo infatti a pensarci: quante volte possiamo dirci veramente coinvolti nel cosiddetto hic et nunc, nel qui e ora? Quanto spesso ci troviamo in un dato momento, senza però poterci definire mentalmente presenti? La realtà dei fatti, è che ciò accade più di quanto possiamo immaginare. Colpevoli di ciò, sono senz’altro le costanti distrazioni a cui siamo sottoposti. Il ventunesimo secolo, è infatti l’epoca della doppia vita. Quella reale e quella virtuale. E sovente, la seconda prende il sopravvento sulla prima. La serie fotografica “removed” di Eric Pickersgill, è una testimonianza diretta di questa realtà.

"Removed" di Eric Picksergill uomo
Photo Credit: Eric Picksergill

“Removed” di Eric Picksergill: lo specchio della società

Il progetto del fotografo statunitense, consiste nell’aver rimosso da alcuni scatti da lui effettuati, smartphone, tablet e altri apparecchi elettronici di uso quotidiano. Risultato di ciò: le persone rimangono immortalate in pose assurde. Le loro mani appaiono come piegate in maniera insolita, e i loro occhi fissi a osservare il nulla.

"Removed" di Eric Picksergill coppia
Photo credit: Eric Picksergill
"Removed" di Eric Picksergill donna
Photo credit: Eric Picksergill

Questi alla vostra sinistra, sono solamente alcuni delle fotografie di Eric Pickersgill. La raccolta completa la potete trovare sul suo sito. L’intento del progetto, è quello di farci riflettere su quanto gli smartphone, sebbene ci tornino spesso utili, ci rubino gran parte del nostro tempo.

Come dicevamo nell’introduzione di questo articolo, sono infatti tante le volte in cui ci troviamo a fissare lo schermo, senza alcun motivo particolare. La serie fotografica “removed” di Eric Pickersgill ne è la conferma.

Quali sono le conseguenze? Cosa possiamo fare a riguardo?

Come abbiamo affermato poche righe addietro, lo smartphone ha in molti sensi migliorato la qualità delle nostre vite. Ciò nonostante, i suoi effetti collaterali sono molteplici, e tutt’altro che da sottovalutare. E’ di fatto ormai provato, ad esempio, che i bambini non dovrebbero conoscere il mondo degli smartphone almeno fino ai dieci anni.

La società nella quale viviamo, ci fa credere che ciò sia impossibile perché ormai i tempi sono cambiati. E’ vero, i tempi sono cambiati; ma ciò non è per nulla impossibile. Ricordiamoci che i bambini, soprattutto durante i primi anni della loro vita, sono lo specchio degli adulti. Perciò, è indispensabile essere loro di buon esempio.

E’ più facile di quanto possiamo pensare. Per menzionare uno degli infiniti trucchi che possiamo utilizzare, perché non sostituire lo smartphone con un buon libro? Ovviamente, non s’intende in tutto e per tutto. Cerchiamo di distinguere la necessità dall’intrattenimento. Dunque, nel momento in cui dovremo telefonare, naturalmente utilizzeremo il cellulare. Al contrario, se ci viene voglia di tirare fuori il telefono per noia o per sfizio, proviamo invece a sfogliare le pagine di un libro a piacere.

Resteremo impressionati da quanto impareremmo da questa semplice azione. Nell’arco di un mese o un anno, avremmo letto una quantità impressionante di libri, e di conseguenza esplorato nuovi mondi e vissuto una miriade di epoche. Poiché leggere non è solamente decifrare lettere e frasi, ma vivere una vita parallela. Non virtuale, ma a metà tra il reale l’immaginario; e che sicuramente, può entrare a far parte di noi, fungendo da guida in questa vita colma di ostacoli.

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