La Gran Bretagna ha annunciato giovedì il più grande aumento della spesa militare dalla Guerra Fredda, impegnandosi a porre fine alla cosiddetta ‘”era della ritirata”. Johnson ha affermato che la spesa extra riflette la necessità di migliorare le capacità militari nonostante l’economia dello Stato si sia indebolita a causa della pandemia. Il premier ha delineato i piani per un nuovo comando spaziale e ha precisato che la marina sarebbe stata ripristinata come la più potente d’Europa. Il budget della difesa è stato aumentato e Johnson ha annunciato anche una revisione delle alleanze in politica estera.
Regno Unito: un nuovo ruolo globale?
“L’ho fatto nonostante la pandemia perché la difesa del regno e la sicurezza del popolo britannico devono venire prima qualunque altra cosa”, ha sostenuto Johnson. La Gran Bretagna era il principale alleato sul campo di battaglia degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan e, insieme alla Francia, la principale potenza militare nell’Unione europea. Il voto del 2016 per lasciare l’UE ha reso incerto il ruolo globale del Regno in un momento in cui la Cina è in ascesa. L’annuncio dell’aumento della spesa militare arriva una settimana dopo che Johnson ha promesso al Presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden che la Gran Bretagna resterà un prezioso alleato militare. Christopher Miller, in qualità di segretario alla difesa degli Stati Uniti nell’amministrazione uscente di Trump, ha accolto con favore la decisione di Johnson.
Opposizione del partito laburista
Il governo del Regno Unito afferma che questi e altri nuovi progetti creeranno fino a 10.000 posti di lavoro. Il principale partito di opposizione laburista della Gran Bretagna sostiene che il finanziamento extra solleverà ulteriori preoccupazioni su come il governo gestirà il proprio budget per la difesa. Johnson ha detto che una maggiore spesa per la difesa non andrebbe a scapito degli aiuti. “Non ha assolutamente alcuna relazione con le discussioni sugli aiuti all’estero“, ha detto. “Questo paese è stato e rimarrà uno dei maggiori contributori agli aiuti sulla terra”.