giovedì, Aprile 25, 2024

Reggiolo è un esempio da seguire per la ricostruzione, lo dice anche Sgarbi

REGGIOLO (RE) – Pomeriggio intenso per il sindaco Roberto Angeli, primo cittadino di Reggiolo, paese della bassa reggiana epicentro di una delle scosse del mostruoso sisma di maggio 2012. Ieri, giovedì 19 ottobre, il Comune ha accolto un gradito ritorno: il personaggio, studioso e critico d’arte Vittorio Sgarbi che è passato nella cittadina di Carlo Ancelotti per tastare con mano i progressi della ricostruzione post-terremoto. il critico ferrarese, già in precedenza aveva rivolto parole di fuoco al Governo, complice secondo lui di aver fatto dimenticare il cataclisma emiliano di qualche anno fa. Dalle pagine de La Gazzetta di Modena di gennaio, leggiamo come Sgarbi fosse già critico riguardo all’attenzione che lo Stato riservava alla ricostruzione: “Il terremoto che voi avete vissuto è tra quelli evaporati più facilmente dalla memoria” aveva già fatto notare durante un incontro organizzato da Lions e Rotary; ieri a Reggiolo potuto constatare come il paese sta ricostruendosi più bello di prima.

E’ proprio questo il messaggio che il sindaco Angeli vorrebbe arrivasse chiaro: “Le scosse del 20 e del 29 maggio 2012” ci racconta Roberto “Hanno segnato profondamente il nostro territorio: il centro storico di Reggiolo contava oltre 100 attività. Dichiarate inagibili, le abbia spostate in strutture adeguate e sicure per tutti il tempo utile alla ricostruzione”. Via Vittorio Veneto, ad esempio, era la zona rossa della cittadina; ora, a distanza di anni, gli esercizi commerciali alzano di nuovo le serrande e, dopo anni bui, si ritorna a sperare e a credere in un futuro migliore. Sgarbi, ieri pomeriggio, ha voluto passare proprio di lì: fra i segni del sisma che si mischiano a quelli della rinascita. “E’ rimasto molto soddisfatto dei provvedimenti che abbia intrapreso per ritirarci su.” continua a farci sapere il primo cittadino di Reggiolo, riguardo le dichiarazioni di Sgarbi “Anche in questa occasione, ci ha additati come esempio da seguire per riemergere dal disastro”.

Di passaggio in Emilia, Vittorio Sgarbi, co-curatore della mostra d’arte, oggi avrebbe dovuto presenziare all’apertura della retrospettiva su Salvatore Fiume presso Casa Mantegna, a Mantova; lo studioso ha insistito per trascorrere una notte a Reggiolo, in una struttura appena ristrutturata e riaperta, dopo la ferita del terremoto per portare, ancora una volta, la propria testimonianza di vicinanza a tutti i cittadini colpiti. Con estremo piacere, l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con lo storico Franco Canova e i VPR, i volontari per Reggiolo che in questi anni tanto si sono prodigati al fini di rendere di nuovo accogliente ogni edificio reso inagibile da quelle maledette scosse, hanno accompagnato il critico non solo per le vie del paese, ma anche in rocca.

“Siamo saliti fino al mastio” puntualizza Angeli “su, fino nella torre e ci siamo fermati dove abbiamo potuto, nella zona meno colpita.” che, comunque, rimane inagibile al pubblico, al momento. Vittorio e i suoi accompagnatori, infatti, per affrontare questa piccola salita si sono dovuti munire di protezioni e caschetto. Il terremoto da 6.1 registrato in quelle ore ha, difatti, sgretolato parte dell’edificio storico; per esso e per il resto di Reggiolo, in questi anni, sono stati stanziati oltre 980mila euro: molti, ma nulla se a questi non si fossero aggiunte le braccia dei reggiolesi che, con caparbietà e forza, si sono impegnati (e si impegnano oggi) a ricostruire meglio di prima, la cittadina: “Anche Sgarbi ci riconosce questo impegno” ammette Angeli e non gli si può negare una certa soddisfazione “Purtroppo, in questo momento difficile per il centro Italia, noi vogliamo essere l’esempio concreto che, con fatica, ma anche con tenacia, si può uscire dall’incubo”.

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