Nella città, che in epoca romana aveva il nome di Minervae Castro, località del Comune di Castro (in provincia di Lecce), lungo la costa orientale della penisola salentina, a Luglio del 2015, a tre metri sotto terra in pieno centro storico è stata rinvenuta una statua di grandi dimensioni databile al IV secolo a.C. La campagna di scavi è stata finanziata da fondi della Comunità europea e del Comune di Castro e sotto l’egida della soprintendenza per i Beni archeologici di Taranto, l’Università del Salento. Tutti i reperti recuperati sono stati trasferiti presso il museo archeologico di Castro che ha sede nel locale castello aragonese.
Un antico tempio dedicato alla dea Minerva, di fatti, sarebbe sorto nel Salento, proprio dove oggi sorge Castro. Si tratta della “rocca con il tempio di Minerva” dove, nella leggenda narrata nell’’Eneide’, Virgilio collocò l’approdo dell’eroe troiano Enea, progenitore di Roma, in fuga dalla città distrutta dagli Achei, Troia. Dal libro III dell’’Eneide’, “le brezze bramate crescono ed ormai più vicino si apre il porto e sulla rocca appare il tempio di Minerva” .
Il busto della statua rinvenuta, negli scavi a Castro, in località Capanne, con dimensioni di 1.10mx0.90m, è di una donna, secondo gli archeologi Minerva, dal raffinato drappeggio, di proporzioni doppie rispetto a quelle naturali. I reperti ritrovati lasciano intendere che il corpo intero potrebbe raggiungere circa 2,5m di altezza, escluso il basamento. Ma è solo un’ipotesi, perché la tipologia della veste, che lascia supporre la forma di un corto gonnellino, rimanderebbe anche ad una figura di Artemide. Nel frattempo, quello che è sicuro è che il drappeggio della veste che caratterizza la decorazione del busto ha svelato diffuse tracce di rosso porpora.
Una scoperta eccezionale, per gli autori del ritrovamento, che spazzerebbe ogni dubbio circa l’esatta dislocazione dell’approdo dell’eroe condottiero.
Dott.ssa Rosa Ferro