Genova. Non si tratterebbe di un episodio legato alla criminalità. La vicenda della ragazzina di 12 anni accoltellata la scorsa domenica a Genova si inserisce in un triste quadro di degrado familiare.
Un padre violento e alcolizzato con precedenti per maltrattamenti in famiglia e furto. Un uomo innaturalmente geloso della figlia, al punto da punirla per il troppo tempo che passava al cellulare. Forse, a far perdere la testa all’uomo sarebbero stati i messaggi che la bambina stava inviando a un suo coetaneo. Certe sono invece le 10 accoltellate con cui ha voluto punire quello che a suo avviso era stato un atto di disobbedienza.
In meno di 48 ore gli inquirenti hanno smontato la lacunosa ricostruzione dell’operaio ecuadoriano, ora nel carcere di Marassi e difeso dall’avv. Raffaele Caruso. Una notte trascorsa a cercare prove che inchiodassero il principale indiziato, trovate in una casa del centro di Chiavari. Ad aggiungere orrore ad altro orrore è la nonna della piccola. Quando la Squadra Mobile ha fatto irruzione nell’abitazione, l’anziana è stata sorpresa in procinto di gettare dalla finestra un sacco pieno di abiti e lenzuola insanguinate. Nell’abitazione è stato anche sequestrato il coltello che potrebbe essere stato utilizzato dall’uomo per ferire ripetutamente la bambina.
Il padre è ora accusato di tentato omicidio e si aggrava anche la posizione della donna, accusata di concorso in omicidio.