Entro il 2100 molti animali potrebbero perdere gran parte dei loro habitat.
Questa è l’ipotesi di una ricerca pubblicata su Nature Communication dopo aver analizzato i cambiamenti geografici, di 16919, specie avvenuti dal 1700 ad oggi.
Mammiferi, anfibi e uccelli sono le classi più minacciate che attualmente hanno perso addirittura fino al 18% del loro territori.
Nella stessa ricerca si ipotizzano i cambiamenti geografici possibili nell’arco di 80 anni a partire da oggi. Analizzando 16 diversi scenari climatici e socio-economici i risultati non lasciano molte speranze per la biodiversità: probabilmente molti animali perderanno fino al 23% dei loro territori.
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Quali saranno le conseguenze?
Un grave colpo per la sopravvivenza di molte specie, soprattutto per tutti quegli animali legati ad habitat particolari ed unici senza i quali non sopravvivrebbero.
Le principali cause che influiscono sul ridimensionamento degli habitat sono, oltre ai cambiamenti climatici, la conversione degli ambienti naturali in aree urbane o agricole.
Le aree geografiche più minacciate da questi processi sono le zone tropicali.
Definite “punti caldi” per la biodiversità, per via del immenso numero di specie che ospitano, sono gli ambienti più vulnerabili.
Infatti, mentre alcune foreste tropicali vengono soppiantate da varie colture, come avviene nel Sud-est asiatico con le palme per l’olio, altre vengono convertite in pascoli per il bestiame (per esempio in Sud America).
Terre che spariscono: e con loro gli animali che ci vivono
Mentre alcune aree cambieranno aspetto, altre spariranno del tutto.
Entro il 2035 le distese di ghiaccio dell’Oceano Artico potrebbero sparire del tutto, se le temperature continuano ad aumentare.
Di conseguenza molte specie perderanno habitat essenziali per la loro sopravvivenza: gli orsi avranno sempre più difficoltà a cacciare le loro prede, come le foche, che su queste enormi distese di ghiaccio trovano riposo e danno alla luce i propri piccoli.
Agire in tempo
I risultati della ricerca saranno utili per l’attuazione di piani a lungo termine nella gestione dei territori al fine di prevenire la possibile scomparsa di migliaia di specie animali.
La diminuzione delle emissioni di gas serra e le scelte future delle nostre società saranno fondamentali per agire prima che sia troppo tardi.