giovedì, Aprile 25, 2024

Quanta acqua bere al giorno: quanto e quale acqua scegliere

Laudato si’, mi Signore, per sor’ Acqua la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta

S. Francesco d’assisi

Conosciamo tutti le straordinarie qualità dell’acqua eppure molto spesso diamo per scontata la sua importanza: eppure senza acqua non si vive. Potremo privarci del cibo per più di due mesi ma non resisteremo più di una settimana senza bere.

Scegliamo di dissetarci con acqua

Basti pensare che il nostro organismo è costituito per circa il 75% di acqua ed è sufficiente che il corpo perda più del 20% della sua riserva idrica perchè sopraggiunga la morte al termine di una dolorosa agonia e più andiamo avanti con l’età più aumenta il grado di disidratazione in quanto la funzionalità dei processi metabolici è rallentata o ridotta.

Gli alimenti forniscono in media il 20 – 30% circa dell’acqua necessaria mentre il restante 70 – 80% dovrebbe essere introdotto da acqua e altre bevande prove di zucchero o leggermente dolcificate, meglio se naturalmente: un thè fatto in casa, una tisana o un succo senza aggiunte di zuccheri o altri ingredienti possono comunque assicurare un adeguato rifornimento idrico fermo restando necessaria l’introduzione di acqua semplice.

Quindi quanta acqua dovremo bere? Almeno 1,5 lt per un individuo sedentario dividendo l’assunzione durante l’arco della giornata: inutile scolarsi una bottiglia tutta insieme: la corretta idratazione avviene a piccoli sorsi con una media di circa un bicchiere ad ora cercando di non bere troppo velocemente ed evitando temperature troppo fredde: bere velocemente ha inoltre delle controindicazioni per il nostro organismo poichè un terzo, viene lavorato dai reni e va direttamente nella vescica creando lo stimolo della minzione continuo ed il resto rimane in circolo creando l’odiosa ritenzione che nelle donne facilita la formazione dell’odiata cellulite.

Acqua preziosa per l’Universo

Quando possiamo parlare di “disidratazione”?

Pelle e mucosa secca, mal di testa, urine scure e concentrate, addirittura ansia o insicurezza possono determinare un principio di disidratazione: il cervello è molto sensibile al calo di liquidi poichè anche se non rappresenta che il 2% del peso corporeo totale, gli è destinato il 18 – 20% di tutta la circolazione sanguigna ed un’eventuale diminuizione dei liquidi può determinare l’insorgere di stanchezza, svogliatezza ed in qualche caso anche nausea.

Anche l’ipertensione è un’altra malattia collegata ad una insufficiente idratazione: i vasi sanguigni sono strutturati in maniera tale da far fronte alla variazione della portata di sangue che li attraversa e quando i liquidi diminuiscono anche i vasi si restringono di conseguenza, per limitare il rischio di formazione di eventuali embolie. Un giusto apporto idrico è utile per contrastare patologie come l’artrosi: la cartilagine infatti è immersa in una sostanza che contiene molta acqua, nel caso in cui venga a mancare l’attività lubrificante del fluido si riduce, determinando un maggiore attrito e quindi maggior dolore fra le superficie interessate dal movimento articolare.

Come scegliere l’acqua migliore e davvero salutare?

L’etichetta dell’acqua minerale, deve per legge riportare le caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche: la legge italiana stabilisce inoltre che l’acqua minerale venga imbottigliata così come esce dalla sorgente e che non possa subire nessun tipo di trattamento, potrebbe però contenere residui minerali in basse quantità e questa percentuale è indicata con il termine di residuo fisso: si tratta del residuo secco che rimane dall’evaporazione a 180° di un litro d’acqua. L’etichetta riporta altri dati importanti:

  • il valore del PH che deve essere compreso tra 6,4 e 6,8: più basso potrebbe portare a lungo termine a problemi di acidità gastrica.
  • i nitrati che dovrebbero essere inferiori a 5mg/l: prestiamo attenzione a questo dato, se non presente potrebbe indicare una quantità troppo elevata.
  • la provenzienza: meglio acque di montagna, che sgorgano in aree protette o parchi naturali o comunque in zone la cui provenienza è conosciuta.
  • la data di scadenza: se scegliamo bottiglie di vetro si calcolano due anni dalla data di imbottigliamento, per quelle in plastica 6/9 mesi.

L’acqua è la materia della vita: è matrice, madre e mezzo. Non dimentichiamo la sua importanza fuori e dentro di noi.

Laura Senes
Laura Senes
Scrivo di Donne, di Bellezza, di Stelle e di tutto ciò che di positivo mi circonda: due ore al giorno (minimo!) sono dedicate alla lettura ed alla condivisione di tutto ciò che leggo. Project Manager e Social Media Manager per passione e per lavoro ed instancabilmente alla ricerca di nuovi progetti digitali da creare!

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