Se volete sapere davvero cosa sta succedendo – oltre la ricostruzione storica scritta dai vincitori o la narrazione mainstream di chi detiene il potere in quel momento – oggi come nel passato l’unica fonte di informazione critica è quella dei comici.
Non è un caso che sia stato Beppe Grillo il catalizzatore del movimento politico più importante degli ultimi dieci anni.
Il potere si prende sempre sul serio
Perché il potere, nella sua folle e spesso ottusa rincorsa al consenso, ha il vizio di prendersi sul serio, ed è poco sensibile ai canoni della satira e dell’ironia. Così, mentre in Italia Mussolini si adoprava a censurare letteratura e cinema “alto”, nei teatri di periferia e nelle pellicole di intrattenimento il pubblico si accorgeva che il re era nudo.
«Avevo dovuto nascondere le verità sociali sotto il grottesco e l’assurdo per non essere censurato» scrisse Eduardo De Filippo. Totò, che fuori copione una sera improvvisa la caricatura di Hitler,deve scappare dai tedeschi da un’uscita secondaria del teatro.
E poi restano i film. Film che non subiscono il vaglio della censura perché il potere non ne comprende l’impatto sul pubblico e sulla cultura, sminuendoli, ma che permettono ai registi di affrontare temi delicati o drammatici altrimenti non trattati da giornali e (oggi) televisione, esplorando dimensioni individuali e collettive e riproponendole ancora oggi ad un pubblico vastissimo.
In cerca di informazioni
Così, scorrendo i palinsesti tutti uguali delle prime serate televisive, per sentire qualcuno che riassume con chiarezza (e semplice buon senso) le contraddizioni del Green Pass, bisogna sintonizzarsi sul programma di Maurizio Crozza:
Niente di stupefacente: la comicità bada al sodo e si concentra sui paradossi più evidenti.
Vaccini che offrono copertura di tre/quattro mesi che danno diritto ad un Green Pass valido un anno. Oppure tamponi molecolari la cui durata è estesa da 48 a 72 ore. Oltre 30mila agenti delle forze dell’ordine non vaccinati: tra loro, coloro che sono incaricati di verificare il possesso del Green Pass.
Raccontando di una strategia di messa in sicurezza della salute della popolazione che invece rischia di sortire l’effetto opposto, perché le persone sono portate a non utilizzare le consuete cautele e ad accalcarsi senza mascherina: negli stadi, nei ristoranti al chiuso.
Non è un caso se i luoghi dove stanno risalendo i contagi sono quelli più freddi: come per l’influenza, il contagio è più probabile se non ci si trova all’aperto.
Qualcosa di sinistra
In modo sarcastico, Crozza ricorda che tutto questo , oltre a non funzionare, ha un costo significativo per chi non ha voluto vaccinarsi. Nel pieno rispetto della legge, dato che non è un obbligo. E non lo è perché non ci sono i presupposti scientifici per renderlo tale.
E che il ministro della salute è un esponente della Sinistra; invitandolo a dire qualcosa in favore di coloro che devono pagare di tasca loro il diritto di poter lavorare facendo tre tamponi settimanali. Nel quadro di una strategia – ripeto – che non ha come obiettivo la salute, ma la possibilità di avere un pretesto per tenere aperti al pubblico gli esercenti.
Oramai dovrebbero averlo capito tutti quanti che l’unica persona sicuramente non contagiosa nei luoghi di lavoro è quella non vaccinata che ha fatto il tampone. Nonostante la cronaca, ricorrendo a forme ellittiche (“ci sarebbero gli elementi per ipotizzare…”), continui il suo mantra di far passare per untori i non vaccinati
Quando l’informazione la fanno i comici
I comici che fanno informazione sono il sintomo di una malattia in corso, su cui ognuno dovrebbe riflettere. La satira è tanto più feroce quanto è forte il bavaglio che il potere riserva a qualunque forma di opposizione.
La piazza, sino a pochi anni fa luogo di espressione di spontaneismo popolare, protagonista delle più belle pagine della democrazia, è tornata ad essere (come nel dopoguerra e negli anni ’60) solo un problema di ordine pubblico.
La foto riportata sui giornali del G20 che si tiene a Roma è quella di un tiratore scelto appostato sul tetto di un edificio. A me sembra che possa bastare per farsi un’idea del clima che stiamo vivendo e ancor più della strada che, a tutti costi, hanno deciso di intraprendere le grandi economie occidentali che ci considerano sempre più clienti e meno cittadini.