venerdì, Aprile 19, 2024

Pyramiden: la città fantasma sovietica nella Norvegia artica

La città mineraria di Pyramiden è una sorta di città fantasma sovietica, nell’arcipelago norvegese delle Svalbard. Può sembrare assurdo, ma è vero.

Pyramiden, l’ultimo baluardo dell’Unione Sovietica

Sopra le miniere di carbone della città, la cima della montagna fa sembrare tutto molto simile ad una piramide: da cui il nome. Un tempo Pyramiden era abitata dai lavoratori delle dette miniere, cittadini russi e ucraini, e dalle loro famiglie. Ma l’idea del Cremlino aveva poco a che fare con la necessità di carbone: tale materiale poteva facilmente venire estratto anche in altri luoghi, non necessariamente qui.


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Un punto d’appoggio

Il pretesto del carbone avrebbe dato all’allora Unione Sovietica un punto d’appoggio alle isole Svalbard. Da premettere che il Trattato delle Svalbard del 1920 riconosceva la sovranità della Norvegia sull’arcipelago, ma a tutti i firmatari erano concessi uguali diritti per svolgere attività commerciali sulle isole. L’URSS dunque acquistò Pyramiden nel 1927, e lo stesso anno una società statale norvegese acquistava la miniera di carbone Svea, entrambi dagli svedesi. Ma diamo un’occhiata a come si presenta la città oggi.

Pyramiden oggi

La prima cosa che colpisce il visitatore è l’odore della papirosa, forse la sigaretta più forte mai prodotta. Falce e martello e la stella sovietica decorano i muri della città. All’interno del Palazzo della Cultura ci sono addirittura alcune bottiglie vuote di vodka Rossiya e Priviet. Su una scrivania, un libro con le trascrizioni del 27° Congresso del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, il primo presieduto da Michail Gorbaciov come Segretario Generale del Comitato Centrale.

Grandi ambizioni

Anche se Gorbaciov non ha mai visitato Pyramiden, avrebbe desiderato conquistare l’Artico con l’estrazione di risorse naturali, l’industria e la navigazione. Era questo il motivo della fondazione della città: molti degli edifici sono nati negli anni 80, come il Palazzo della Cultura e la piscina. Altri sono i più settentrionali del mondo: lo studio di balletto, il teatro, il cinema, la birreria, l’ospedale.

Un paesaggio incantevole

Alla fine degli anni 80, Pyramiden contava 1000 persone: molte di queste venivano dalle aree minerarie dell’Ucraina orientale e dalla Siberia sudoccidentale. Nonostante ci fossero a disposizione luoghi come il Palazzo Culturale e le strutture sportive, l’inverno poteva essere lungo e gelido. E il paesaggio è di quelli da mozzare il fiato: a sud il ghiacciaio Nordenskiöld, in mezzo il Billefjorden, l’appendice nord orientale del fiordo di Isfjorden che scende dal Mare di Groenlandia.

La fine di Pyramiden

L’epopea di Pyramiden ebbe termine negli anni 90. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, la città non era più la priorità da gestire: inoltre, nel 1996 un aereo proveniente da Mosca si schiantava vicino all’aeroporto di Longyearbyen, uccidendo tutti i 141 passeggeri. Questa, tra le altre, fu una delle cause che portarono alla chiusura di Pyramiden.

Vita successiva

In realtà non stiamo parlando di una vera e propria città fantasma. Infatti, durante l’inverno, la primavera e l’estate qui vivono ancora dalle 20 alle 40 persone, impegnate nella gestione del turismo e nella manutenzione degli edifici.

Serena Nencioni
Serena Nencioni
Nata all'Isola d'Elba, isolana ed elbana e orgogliosa di esserlo. Amo la scrittura e la musica.

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