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Proud Boys: il movimento di estrema destra pro Trump

I Proud Boys si preparano a manifestare il 6 gennaio contro il Congresso. Il capo del gruppo afferma che ci sono traditori anche tra i repubblicani e che sta pensando ad una sua futura candidatura

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Proud Boys

I Proud Boys sono un gruppo di estrema destra che ha deciso di abbracciare le cause di Trump. Hanno manifestato su Washington contro le elezioni rubate. Il capo del gruppo, Enrique Tarrio, afferma che Trump ha rivitalizzato il partito repubblicano e che è riuscito a formare un movimento. Tarrio rivela anche che potrebbe candidarsi in futuro.

Chi sono i Proud Boys?

I Proud Boys si sono formati nel 2016 e si definiscono un’organizzazione fraterna pro Occidente per soli uomini. Sono un gruppo di estrema destra simile al KKK. Si definiscono un drinking club, un gruppo di amici di bevute, ma è accusato nei media americani di legami con i suprematisti bianchi. Il loro bersaglio è tanto il partito democratico quanto quello repubblicano. Il gruppo è conosciuto anche per i bizzarri riti di iniziazione, come quello di prendere a pugni i nuovi membri mentre recitano a voce alta marche di cereali, e per la spiccata preferenza verso marchi come Fred Perry.

Sono stati espulsi da Twitter ma loro non si sono fermati e si sono rifugiati nel nuovo social di estrema destra Parler. I Proud Boys hanno deciso di abbracciare la causa di Trump. Hanno marciato due volte su Washington contro l’elezione rubata e lo faranno anche domani, nel giorno in cui il Congresso si riunirà per contare i voti del Collegio Elettorale.

Enrique Tarrio: il capo dei Proud Boys

Il capo del gruppo è Enrique Tarrio, trentenne di origini cubane e leader dei Latinos for Trump, proprietario di un negozio di gadget a Miami chiamato 1776, anno di fondazione dell’America. Ieri, appena è giunto a Washington, è stato arrestato con l’accusa di aver dato alle fiamme una bandiera dei Black Lives Matter rubata da una chiesa. Durante il suo arresto, Tarrio è stato trovato in possesso di munizioni di alta capacità e quindi è stato accusato di possesso illegale di armi.

Durante un’intervista con il Corriere della Sera, Tarrio ha affermato che i Proud Boys resteranno sempre al fianco di Trump e che il gruppo è composto da 22 mila persone nel mondo, di cui 12 mila negli USA. Poi ha asserito che molti pensano che una volta che Trump sarà fuori dalla Casa Bianca sarà tutto finito, ma non è così. Ha detto: “Non capiscono che Trump non è più una persona, è un movimento”.  

Tarrio: potrei candidarmi contro Rubio

Tarrio alla fine afferma che potrebbe candidarsi in futuro. Ha dichiarato: “Ci sono nemici su entrambi i fronti e serpi anche nel partito repubblicano. Ci sono molti repubblicani dell’establishment che non vogliono perdere la poltrona. I dinosauri come Rubio, Mitt Romney, questi politici stile George Bush stanno morendo, si aggrappano a qualunque cosa pur di restare al potere, ma c’è un nuovo partito repubblicano punk, fatto di gente come Jim Jordan, Matt Gaetz, Laura Loomer, il governatore DeSantis qui in Florida: anche sotto pressione non compromettono i loro valori conservatori. Quello repubblicano era un partito in coma, senza energia giovane né attivismo. Trump è stato la scossa elettrica che serviva. Noi siamo riusciti a portare in strada centinaia di migliaia di persone e continueremo a farlo, finché la vecchia guardia non morirà. Vediamo quando si calmano le acque. Chissà, forse Tarrio correrà contro Marco Rubio”.

Attese le manifestazioni pro Trump a Washington DC

I funzionari di Washington DC si stanno preparando per i possibili scontri nelle strade, quando mercoledì migliaia di sostenitori pro Trump si raduneranno per protestare contro le elezioni presidenziali e sostenere le sfide di Trump contro i voti del Collegio Elettorale al Congresso. Il presidente Trump, in diversi tweet, ha chiesto ai suoi sostenitori di radunarsi nella capitale per proteste “selvagge”. Questo ha suscitato molte preoccupazioni per possibili scontri tra i sostenitori e i critici del Presidente. I funzionari sono molto preoccupati perché all’appello di Trump hanno perlopiù risposto gruppi di estrema destra, tra cui i Proud Boys.


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