giovedì, Giugno 12, 2025

Proteste Myanmar: morta giovane donna colpita alla testa

In Myanmar da due settimane sono in corso delle proteste contro il colpo di Stato militare avvenuto il 1° febbraio. La scorsa settimana, durante le manifestazioni, una giovane donna è stata colpita alla testa. Ora, l’ospedale nelle quale era ricoverata ha annunciato che la 20enne è deceduta. Si tratta della prima vittima nota durante le proteste. Intanto continuano le proteste nel Paese, e Regno Unito e Canada si uniscono agli USA nelle sanzioni ai militari che hanno attuato il golpe.     

Proteste Myanmar: cos’è successo?

Non si placano le proteste in Myanmar iniziate dopo il colpo di Stato militare avvenuto il 1° febbraio. Da oltre due settimane i cittadini protestano contro la presa di potere dei militari, e quest’ultimi stanno utilizzando ogni mezzo per reprimere i manifestanti. La scorsa settimana una donna di 20 anni era stata colpita alla testa durante le proteste. Ora, l’ospedale in cui era ricoverata ha annunciato che la donna è deceduta. La donna si chiamava Mya Thweh Thweh Khine ed era ricoverata in condizioni critiche dal 9 febbraio, giorno in cui le avevano sparato durante una protesta a Naypyidaw.

All’epoca dei fatti, una fonte con informazioni dirette sulla vittima disse che era stata portata in ospedale con una ferita d’arma da fuoco alla testa. Nel frattempo, Kyi Toe, il portavoce della National League for Democracy Party (NLD), aveva affermato su Facebook che un proiettile le aveva perforato il caso da motociclista che inossava. Il video dell’incidente diffuso online mostrava una giovane donna che cadeva improvvisamente a terra mentre la polizia sparava cannoni ad acqua. L’organizzazione per i diritti umani Amnesty International aveva analizzato in precedenza immagini e filmati di quella settimana. Aveva affermato di aver notato un agente di polizia con in mano una mitragliatrice Uzi prodotta localmente. Amnesty ha riferito che le immagini sono state scattate da un luogo vicino alla rotonda di Thabyegone, dall’altra parte della strada da dove è stata colpita la giovane donna.

Chiesta un’indagine sull’uso della forza dei militari

La morte di Mya Thweh Thweh Khine ha scatenato la richiesta di un’indagine sull’uso della forza da parte delle forze di sicurezza del Myanmar. Manny Maung, ricercatore di Human Rights Watch, ha scritto su Twitter: “Gli incidenti che hanno portato alla sua morte e le accuse di munizioni vere usate dalla polizia del Myanmar dovrebbero essere indagate. Soprattutto, dovrebbero esserci una forte condanna internazionale e forti conseguenze contro l’esercito del Myanmar”.

Regno Unito e Canada sanzionano i leader militari birmani

Regno Unito e Canada si uniscono agli USA nelle sanzioni ai vertici militari del Myanmar. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha accolto con favore la mossa di Regno Unito e Canada. Blinken ha dichiarato: “Gli USA apprezzano le sanzioni del Regno Unito e del Canada sui responsabili del colpo di Stato in Birmania. Esortiamo la comunità internazionale a inviare un messaggio unificato per promuovere la responsabilità. L’esercito birmano deve ripristinare il governo democraticamente eletto”.

Il Regno Unito avrebbe imposto sanzioni a tre importanti leader militari del Myanmar, mentre il Canada avrebbe inserito nella lista nera nove funzionari militari. Il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha condannato le azioni dell’esercito birmano. Ha dichiarato: “Noi, insieme ai nostri alleati internazionali, sanzioneremo le forze armate del Myanmar per rendere conto delle loro violazioni dei diritti umani e perseguire la giustizia per il popolo del Myanmar”. Il ministro degli Affari esteri canadese Marc Garneau ha invece affermato: “Il Canada è con il popolo del Myanmar nella sua ricerca della democrazia e dei diritti umani. Lavoriamo a fianco dei nostri partner internazionali che chiedono il ripristino del governo democraticamente eletto. Facciamo eco alle loro richieste affinché l’esercito birmano rilasci coloro che sono stati ingiustamente detenuti durante la presa di potere militare”.


Myanmar: giro di vite contro le proteste dopo golpe

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