venerdì, Aprile 19, 2024

Processo Floyd: accusa chiede 30 anni per l’agente Chauvin

Nel processo Floyd l’accusa ha chiesto una condanna a 30 anni per Derek Chauvin, l’agente di polizia che una giuria ha dichiarato colpevole dell’omicidio dell’afroamericano George Floyd. Una pena doppia rispetto al massimo di 15 anni raccomandati dalla normativa statale. La difesa ha invece chiesto la libertà vigilata o una pena minima definendo l’azione del poliziotto, che tenne premuto il suo ginocchio sul collo di Floyd per oltre 9 minuti, come un errore in buona fede.

Processo Floyd: cosa ha chiesto l’accusa?

Il 25 giugno è attesa la sentenza contro Derek Chauvin, l’agente di polizia che una giuria ha dichiarato colpevole dell’omicidio dell’afroamericano George Floyd. L’accusa ha chiesto una condanna a 30 anni. La richiesta dell’accusa è una pena doppia rispetto al massimo di 15 anni raccomandati dalla normativa statale. La difesa ha chiesto invece la libertà vigilata o una pena minima. Ha definito l’azione dell’agente, che ha premuto il suo ginocchio sul collo di Floyd per 9 minuti, come “un errore in buona fede”. La difesa ha detto: “Non era consapevole che stava commettendo un crimine, pensava che stava semplicemente facendo il suo dovere”.

Le dichiarazioni dell’avvocato di Chauvin

L’avvocato di Chauvin, Eric Nelson, ha affermato che le notizie pregiudizievoli sul caso avrebbero condizionato i giudici e compromesso un processo equo. Nelson ha detto: “La Corte dovrebbe guardare il background dell’agente e la sua mancanza di precedenti penali. Chauvin è il prodotto di un sistema difettoso, ha commesso un errore facendo affidamento sulla propria esperienza come ufficiale di polizia e sull’addestramento che aveva ricevuto. Non c’era l’intenzione di commettere un reato”. Ha poi aggiunto: “La copertura mediatica di questo caso è stata come l’esplosione di una bomba. La sentenza è stata emessa dai media prima ancora che dal Tribunale. Le manifestazioni e le opinioni nei salotti TV hanno influenzato il giudice Peter Cahill. Un nuovo processo deve essere concesso”.

Minneapolis apre George Floyd Square

La città di Minneapolis ha riaperto l’intersezione dove George Floyd è stato ucciso. I dipendenti del municipio hanno rimosso le barriere di cemento che bloccavano l’incrocio e hanno messo dei segnali per creare una rotatoria intorno a una statua con un pugno alzato al centro di quella che è stata ribattezzata “George Floyd Square”.


Leggi anche: Processo Chauvin: ex agente dichiarato colpevole per omicidio Floyd

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