Pete Buttigieg, 38 anni di età, veterano di guerra, ex sindaco della piccola cittadina di South Bend nell’Indiana e primo candidato a dichiarare apertamente la propria omosessualità, alla vigilia del Super Tuesday ha annunciato la sospensione della sua campagna alla nomina presidenziale dopo il deludente esito delle consultazioni in South Carolina, dove a stravincere è stato Joe Biden.
Il giovane candidato, infatti, non sarebbe riuscito a creare un’ampia coalizione di elettori, soprattutto tra la comunità afro americana.
La decisione, annunciata domenica sera, giunge a meno di 48 ore dall’attesissimo giorno delle grandi consultazioni per le primarie democratiche, in cui le votazioni saranno tenute contemporaneamente il 3 marzo in 15 diversi Stati, per questo chiamato il “Super Martedì”. Questo snodo nella corsa alla nomina presidenziale è di fondamentale importanza per i candidati, in quanto verranno assegnati 1/3 dei delegati che li rappresenteranno ai Congressi della National Democratic Committee (DNC) del 16 e 19 Luglio, ove verrà ufficialmente designato lo sfidante di Donald Trump.
Dopo gli esiti degli ultimi sondaggi che lo davano a grande distanza dall’ex vice presidente Joe Biden e dal Senatore del Vermont Bernie Sanders, Buttigieg ha deciso di sospendere sia il comizio in programma per la serata di domenica a Dallas (Texas) sia una raccolta fondi che si sarebbe dovuta tenere questa mattina ad Austin (Texas).
Nell’annunciare a malincuore il suo ritiro l’ex sindaco, già sulla strada di ritorno a South Bend, ha dichiarato: “A volte la via più lunga è davvero quella più breve per tornare a casa”, spiegando ai suoi sostenitori che “La verità è che si è conclusa la nostra candidatura, non la nostra causa”.
Buttigieg ha poi aggiunto: “Stasera sto prendendo la difficile decisione di sospendere la mia campagna per la presidenza”.
In teleconferenza con i finanziatori della sua campagna, il giovane candidato ha dichiarato che, pur avendo preso con rammarico una tale decisione, questa fosse l’unica “Cosa giusta da fare”.
Pur non avendo menzionato i propri avversari per nome, Buttigieg ha sottolineato la propria preoccupazione per le negative conseguenze che avrebbe subìto se fosse rimasto in corsa e ha soggiunto che i democratici avranno bisogno di schierare “Il giusto candidato” contro Trump.

A beneficiare dei voti “vacanti” sarà soprattutto l’ex vice Presidente di Obama Joe Biden, rinato come una fenice dalle proprie ceneri a seguito delle consultazioni in South Carolina che hanno confermano l’appoggio della comunità nera al candidato che ora spera di consolidare grazie ai prossimi Stati al voto.
Già prima dell’uscita di Buttigieg, l’ex vice di Obama si è mosso velocemente per capitalizzare la sua vittoria e infondere nuova linfa alla sua campagna elettorale.
Secondo quanto riportano alcuni esponenti del partito democratico, Pete Buttigieg avrebbe parlato telefonicamente sia con Biden sia con l’ex Presidente Obama già nella serata di domenica, immediatamente dopo l’annuncio del suo ritiro. Secondo le fonti Biden avrebbe chiesto il supporto di Buttigieg, il quale sembra aver promesso di prendere in considerazione la richiesta.
Obama, da parte sua, non ha esortato espressamente l’ex sindaco a sostenere Biden, anche se ha riconosciuto la notevole influenza del giovane veterano sull’elettorato democratico. Di certo, se Buttigieg decidesse di concedere il proprio appoggio all’ex vice Presidente ciò potrebbe condizionare le dinamiche elettorali di martedì, spostando la competizione all’interno del Partito dell’Asinello tra i candidati “di centro” – più moderati – contro l’ala di sinistra, ben rappresentata dal socialista Bernie Sanders.
Sanders è stato da sempre il principale bersaglio politico del giovane candidato. In più di un’occasione, infatti, Buttigieg aveva additato il Senatore del Vermont come potenziale pericolo per il futuro del Partito Democratico e sottolineato la mancanza di fiducia quanto a competitività del candidato qualora Sanders fosse stato scelto come ipotetica alternativa a Donald Trump.
In una velata critica a Sanders, l’ex sindaco aveva dichiarato: “Abbiamo bisogno di una leadership per guarire una Nazione divisa, non per allontanarci ulteriormente”, aggiungendo “Abbiamo bisogno di un programma con una base ampia per realizzare veramente [le aspettative de] il popolo americano, non di uno perso nell’ideologia. Abbiamo bisogno di un approccio abbastanza coraggioso non solo per vincere alla Casa Bianca ma anche per mantenere la maggioranza nella Camera e in Senato”.
Bernie Sanders, alla notizia del ritiro, ha replicato da Los Angeles: “È il primo candidato apertamente gay in corsa [per la nomina] a Presidente degli Stati, e ha ottenuto risultati straordinari”.
Il Senatore ha aggiunto: “E stasera voglio solo dare il benvenuto a tutti i suoi sostenitori nel nostro movimento e a unirsi a noi nella lotta in vista di un vero cambiamento per il nostro Paese”.
Ora la sfida principale tra i democratici è tra Bernie Sanders e Joe Biden.
La dipartita di Pete Buttigieg ha accorciato ulteriormente la fitta lista dei candidati in lizza per la nomina democratica ad avversario di Donald Trump per il 2020, già sfoltita con il ritiro di Tom Steyer annunciata solo qualche giorno fa a seguito degli esiti del voto in Carolina del Sud.
Ad unirsi al gruppo degli esodati c’è anche la Senatrice Amy Klobuchar, che lunedì sera ha annunciato il suo ritiro e dichiarato di sostenere Biden alle elezioni.
Sicuramente Buttigieg ha avuto il merito di ottenere e mantenere per un certo tempo una buona parte di sostenitori dei primi Stati al voto, pertanto sarebbe ingenuo non pensare che questa sua “mossa politica” non nasconda l’intento di preservarsi una più felice ricandidatura per il futuro.
Tuttavia, se vorrà ripresentarsi, la sfida che dovrà vincere sarà quella di ingraziarsi quella fetta di elettorato che – nonostante gli sforzi profusi – non è ancora riuscito a conquistare: ispanici e afro americani.
Secondo i media americani, un aspetto che potrebbe avere ostacolato il favore di questa parte dell’elettorato potrebbe collegarsi alla storia – a volte travagliata – di Buttigieg con la comunità nera al tempo in cui era sindaco di South Bend: secondo gli opinionisti, Buttigieg starebbe ancora scontando l’onta di aver firmato la destituzione del capo della polizia di colore per sostituirlo con un funzionario bianco.