giovedì, Aprile 25, 2024

Pride Month: 10 cose che non sai

Dal 1970, giugno è il Pride Month, il mese dell’orgoglio LGBT. Un momento per celebrare la propria identità e per chiedere uguaglianza, civile e legale, e libertà. Le sfilate del Pride si tengono solitamente l’ultimo fine settimana di giugno, e commemorano l’anniversario dei moti di Stonewell.

Cosa sono i moti di Stonewell, all’origine del Pride Month?

Si tratta di un momento spartiacque nella storia LGBTQ, avvenuto nel 1969, quando i clienti dello Stonewell Inn, un bar gay a Manhattan, reagirono a un raid della polizia, dando origine a una vera e propria rivolta. Ai tempi, infatti, la polizia faceva frequentemente irruzione nei locali gay per schedare i clienti, e frequenti erano anche gli arresti, con l’accusa di “indecenza”.

Quest’anni, ricorre il 51° anniversario della prima marcia dell’orgoglio gay (il primo Gay Pride della storia), che si tenne nel primo anniversario dei disordini di Stonewell. Lo scorso anno, in occasione del 50° anniversario, erano previste grandi celebrazioni, ma purtroppo la gran parte di essere è stata annullata per via dell’emergenza sanitaria.

In attesa di celebrare al meglio questo Pride Month, diamo un’occhiata al passato della celebrazione, per conoscere meglio alla sua storia e scoprire alcune curiosità che forse non sapete.

1. Esisteva un movimenti per i diritti gay prima del Pride Month

Negli USA, c’è una storia leggendaria di attivismo LGBTQ che risale a prima dei moti di Stonewell. Nel 1924, a Chicago, Henry Gerber, un immigrato tedesco, fondò la Society for Human Rights. Si trattava del primo gruppo in assoluto ad occuparsi dei diritti dei gay negli USA.

Nel 1955, invece, venne fondato a San Francisco Daughters of Bilitis, il primo gruppo per i diritti delle donne lesbiche.

Negli anni ’60, la Mattachine Society avrebbe tenuto degli Annual Reminders all’Independece Hall di Filadelfia, ogni quattro luglio, dovre avrebbe sostenuto l’uguaglianza di lesbiche e gay.

2. I moti di Stonewall non furono la prima rivolta LGBTQ americana

Nel maggio del 1959, un gruppo di individui appartenenti alla comunità LGBT si ribellò ai maltrattamenti della polizia, a Los Angeles. Secondo un articolo apparso sulla rivista Out molti anni dopo, nel 2015, il gruppo, guidato da alcune donne transgender, avrebbe “lanciato agli ufficiali ciambelle, caffè e piatti di carta, fino a costringerli a ritirarsi e chiedere rinforzi”. Si tratta della prima rivolta LGBTQ documentata nella storia degli USA.

3. La prima parata del Gay Pride si tenne a Chicago

Le prime marce del Pride, più militanti e politiche e meno celebrative di quelle odierne, si tennero nel 1970, in occasione del primo anniversario della rivolta di Stonewell. La marcia del giorno della liberazione di Christopher Street a New York è considerata da molti la prima Pride Parade della storia; ma, in effetti, la primissima marcia si tenne il giorno prima, a Chicago. Ciò, tecnicamente, fa di Chicago la città natale del Gay Pride.

4. Brenda Howard è considerata la “Madre del Pride”

Brenda Howard, una donna bisessuale nata nel Bronx, è considerata a tutti gli effetti la “Mother of Pride”. Fu lei ad organizzare la marcia per il giorno della liberazione di Cristopher Street, ed è considerata una delle voci principali del XX secolo in materia di diritti e uguaglianza delle persone bisessuali. Brenda Howard si occupò attivamente di numerose proteste, tra cui la manifestazione per la salute delle donne e i diritti delle persone che convivono con HIV o AIDS, negli anni ’80, e la protesta contro il licenziamento di una donna lesbica in Georgia, negli ’90.

5. Liberazione o uguaglianza?

I primi gruppi per i diritti degli omosessuali, come la Mattachine Society, si concentrarono molto sull’ottica della rispettabilità, come dimostra il rigido codice d’abbigliamento per i loro promemoria annuali: donne in gonna, uomini in giacca e cravatta. Già dalle prime marce, però, si cominciò a sentire la voce dei liberazionisti, che trovavano i confini dell’eteronormatività soffocanti e antitetici alla causa LGBTQ. Questi conflitti continuarono a svilupparsi nei decenni successivi e, alla fine, raggiunsero il culmine negli anni ’80 e ’90, quando le marce del Pride diventarono meno radicali e politiche e iniziarono a trasformarsi nelle marce celebrative che conosciamo oggi. Il dibattito sulla natura del Pride come richiesta di uguaglianza o di liberazione infuria ancora all’interno della comunità LGBTQ.

6. La storia delle bandiere del Pride

La bandiera arcobaleno, ormai simbolo della comunità LGBTQ, apparve per la prima volta negli anni ’70. Harvey Milk, il primo funzionario apertamente gay eletto negli USA, incaricò l’artista attivista Gilbert Baker di creare un simbolo per la comunità gay, da utilizzare al posto dei triangolo rosa che la Germania nazista aveva imposto agli uomini gay nei campi di concentramento. Baker creò la prima bandiera dell’orgoglio nel 1978, tingendo lui stesso i tessuti.

La bandiera dell’orgoglio transgender nacque invece da una sfida. La sua creatrice, Monica Helms, raccontò: “Mike Pahe, il creatore della bandiera dell’orgoglio bisessuale, mi sfidò a creare una bandiera per la comunità transgender. Un giorno, mi sono svegliata con l’idea dei colori: azzurro per i ragazzi, rosa per le ragazze e una singola striscia bianca per coloro che sono in transizione, neutrali rispetto al genere o intersessuali.”

La bandiera fu issata per la prima volta al Phoenix Pride nel 2000. Nel 2014, la bandiera originale di Helms fu donata al Museo Nazionale di Storia Americana dello Smithsonian.

7. Non tutte le sfilate del Pride e le celebrazioni LGBT si tengono a giugno

Giugno è tradizionalmente il Pride Month, ma non tutte le celebrazioni del Pride si svolgono in questo mese. Nel sud degli USA, molte parate si tengono in autunno, probabilmente per approfittare delle temperature più fresche. L’Atlanta Pride, l’Orlando Pride e il Kentuckiana Pride si tengono in prossimità dell’11 ottobre, il National Comin Out Day. Altre celebrazioni ancora, come l’Atlanta Black Pride, sono distribuite nel corso di tutto l’anno.

8. Bill Clinton è stato il primo presidente a riconoscere ufficialmente il Pride Month durante la sua carica

L’11 giugno 1999, il presidente USA Bill Clinton ha emesso il Proclama n. 7203. Era la prima volta che un presidente USA riconosceva ufficialmente giugno come mese dell’orgoglio gay e lesbico. Il suo successore, George W. Bush, non riconobbe il Pride Month durante gli otto anni della sua carica. Barack Obama, invece, seguì l’esempio di Clinton, celebrando il mese del Pride ed espandendolo per includere gli americani bisessuali e transgender. Il presidente Donald Trump, nel 2019, ha pubblicato alcuni tweet riguardo al Pride Month, ma non ha mai riconosciuto ufficialmente la ricorrenza.

Il 1° giugno 2021, l’attuale presidente Joe Biden ha riconosciuto giugno come mese dell’orgoglio, tramite un proclama che dichiarava: “Durante il mese dell’orgoglio LGBTQ+, riconosciamo la resilienza e la determinazione dei molti individui che stanno lottando per vivere liberamente e autenticamente. In tal modo, stanno aprendo cuori e menti e gettando le basi per un’America più giusta ed equa. In questo Pride Month, affermiamo il nostro obbligo di sostenere la dignità di tutte le persone e di dedicarci alla protezione dei più vulnerabili tra noi.”

9. La prima San Francisco Trans March ebbe luogo nel 2004

Per molti anni, le celebrazioni del Pride a San Francisco consisterono in due eventi separati: il primo, trans-inclusivo, e il secondo che, secondo la storica Susan Stryker, vietava espressamente alle persone transgender e transessuali di partecipare.

Nel 2004, in seguito all’omicidio di Gwen Araujo, una giovane donna trans della Bay Area, l’organizzazione SF Pride, responsabile delle marce del Pride di San Francisco, istituì la prima Trans March annuale. L’evento, che continua ancora oggi, è entrato a far parte delle più importanti celebrazioni del Pride Month nella città.

10. Molte città hanno annullato le celebrazioni del mese del Pride nel 2020

La pandemia di Covid-19 ha colpito il mondo intero, e le celebrazioni del Pride Month 2020 non hanno certo fatto eccezione. Città come Chicago e New York si sono viste costrette ad annullare le celebrazioni per il Pride per la prima volta dopo mezzo secolo. Molti altri eventi si sono svolti online.

Ciò è stato particolarmente triste, dato che nel 2020 ricorreva il 50° anniversario delle prime marce per il Pride. Tuttavia, sembra che a giugno 2021 le celebrazioni del Pride Month andranno avanti regolarmente.

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