Sono stati comunicati i nomi dei due vincitori del Premio Letterario Antonio Semeria 2019 scelti dalla giuria tecnica: si tratta di Giordano Bruno Guerri con il testo Disobbedisco (Mondadori) e di Marcello Veneziani con Nostalgia degli Dei (Marsilio). La cerimonia di consegna dei riconoscimenti si terrà venerdì 20 settembre alle ore 17 presso il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo. L’evento sarà presentato dal giornalista Mauro Mazza (che lo scorso anno si è aggiudicato il prestigioso premio insieme a Nicola Bolaffi), coadiuvato da Carlo Sburlati, Matteo Moraglia e Marzia Taruffi. Ricordiamo che questa manifestazione culturale è gemellata con il Festival LuccAutori, giunto ormai alla sua 25ª edizione.
Il Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria quest’anno ha tagliato il traguardo della quinta edizione, la seconda per quanto concerne i romanzi editi e, stando agli addetti ai lavori, presto diventerà uno degli appuntamenti culturali più rilevanti non solo nel panorama nazionale ma anche internazionale.
Intanto c’è grande attesa per ciò che accadrà il 28 agosto, quando la giuria tecnica sarà chiamata ad annunciare i nomi dei tre finalisti della categoria editi, tra i quali poi la giuria popolare sancirà il vincitore durante l’appuntamento sanremese del 20 settembre. Molto soddisfatti il presidente dottor Massimo Calvi e il consigliere avvocato Elvira Lombardi, i quali hanno evidenziato come soprattutto quest’anno ci sia stata una grande partecipazione, a corredo dell’impegno profuso per confermare la storica tradizione culturale del Casinò di Sanremo.

Il Premio Letterario Antonio Semeria anche in quest’occasione ha messo in risalto l’originalità, la qualità e la capacità di diffondere valori e ideali da parte delle opere in concorso. Del resto, l’obiettivo principale della manifestazione è quello di raggiungere una sempre maggiore maturità nel vasto panorama letterario e culturale. I due massimi esponenti del progetto, dopo essersi congratulati con i vincitori, hanno voluto ringraziare sia la giuria tecnica che quella popolare, nonché la casa editrice De Ferrari e il comitato d’onore, menzionando in particolare il prefetto dottor Alberto Intini e il magnifico rettore professor Paolo Comanducci.
Premio Internazionale di Letteratura Casinò di Sanremo-Antonio Semeria: il bando del 2019
L’evento letterario è stato intitolato ad Antonio Semeria, grande personalità sanremese, professionista stimato, amministratore pubblico ed editore venuto a mancare nel 2011. Dopo essere stato nominato presidente del Casino negli anni ’80, ha avuto il merito di promuovere i Martedì Letterari, nel segno della continuità con I Lunedì Letterari di Luigi Pastonchi. Inoltre si è impegnato a fondo per sostenere numerose attività culturali, ben consapevole che la Casa da Gioco non avrebbe mai dovuto perdere le sue peculiarità di importante salotto letterario e al tempo stesso di centro ludico.
Premio Letterario Antonio Semeria: chi sono i due vincitori
Giordano Bruno Guerri e Marcello Veneziani sono stati selezioni come vincitori del Premio Letterario Antonio Semeria al termine della selezione da parte della giuria letteraria di oltre cento opere. Nei prossimi giorni, intanto, i giurati dovranno scegliere i tre finalisti che si contenderanno il riconoscimento della giuria popolare nella suggestiva cornice del Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo il 20 settembre.

Giordano Bruno Guerri non è solo uno stimato scrittore e saggista, ma anche giornalista e docente universitario. A partire dall’ottobre 2008 è diventato presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, ovvero la celebre casa di Gabriele D’Annunzio che si trova a Gardone Riviera, che grazie al contributo di Bruno Guerri sta attraversando un periodo di ulteriore splendore in seguito soprattutto all’acquisizione di documenti di rilievo e all’introduzione di nuove creazioni museali. Nel suo saggio Disobbedisco, l’autore si sofferma sui cinquecento giorni di rivoluzione del Vate abruzzese: il 12 settembre 1919, alla guida di circa duemila soldati ribelli, un poeta riesce a conquistare una città senza alcuno spargimento di sangue. Continuerà a risiedere in questa realtà per più di un anno, riuscendo a dare del filo da torcere alle grandi potenze internazionali in un mondo ancora profondamente sconvolto dal dramma della Grande Guerra.
Lo scrittore ha ricostruito quei memorabili 16 mesi ricorrendo ai numerosi documenti che si trovano negli Archivi del Vittoriale, utilizzando uno schema narrativo coinvolgente per raccontare i fatti della storia intrecciandoli con le vicende di uomini e donne che sono stati protagonisti di quell’incredibile esperienza. Inoltre è riuscito a mettere in risalto un aspetto ancora inedito della personalità di Gabriele D’Annunzio.
Marcello Veneziani è uno stimato filosofo, nonché saggista e docente universitario. Il suo Nostalgia degli Dei si basa su una serie di studi effettuati negli ultimi 40 anni. Tutto parte dal presupposto che, nel corso dei secoli, l’adorazione verso le divinità si è tramutata nel rispetto e nell’adozione di valori e idee fondamentali in relazione alla vita e alla morte. Tuttavia la società contemporanea, schiacciata pesantemente su di un presente assoluto, in cui non si tollera più alcuna differenza, sembra aver cancellato una volta per tutte quei principi: il confine che protegge, il pudore che preserva e la fede che è amore per la Luce.
Nel suo libro, l’autore si ferma ad osservare le dieci divinità che hanno rappresentato i valori cardine del pensiero e dell’esistenza umana. Nel momento in cui le analizza, emergono i loro significati più nascosti, la necessità nel ritornare a «pensare anziché limitarci a funzionare» nella vita quotidiana. Attingendo a grandi pensatori del passato e della storia mondiale quali Platone e Plotino, senza dimenticare Nietzsche e Vico, fino ad arrivare a Evola e Florenskij, Veneziani è riuscito a preservare una sorta di nostalgia del sacro che consente all’umanità di distaccarsi per un attimo dal suo tempo e dal suo mondo, riuscendo così ad individuare i suoi limiti, a trascendervi e ad arrivare così a dei nuovi orizzonti che vanno ben oltre la caducità dell’esistenza.