venerdì, Aprile 19, 2024

#PrayForMarawi: l’Isisi allunga i suoi tentacoli nelle Filippine

#PrayForMarawi, è l’hastag che circola in rete in queste ore, quando ancora non si è spento l’eco dell’ esplosione di Manchester. Perché seppur sembrino lontane le Filippine, non meno assordante e pressante è la richiesta di unirsi in un comune sentimento di preghiera e solidarietà verso le tante, troppe vittime di questi giorni. La guerra dell’Isis si allinea con le tendenze globaliste di questo nostro martoriato secolo, diventando anch’essa globale e colpisce in ogni dove nell’orbe terracqueo. Non importa che sia Europa, Medio Oriente o Asia, il linguaggio è sempre lo stesso: quello brutale delle armi e del terrore. In queste ore,  a sud delle Filippine, le forze regolari stanno combattendo contro  i Maute, un gruppo di militanti riconosciuto dallo stato islamico, che prende il nome dal suo fondatore, Abdulah Maute.  Sono Ex membri del Fronte islamico Moro, alleati dei terroristi Abu Sayyaf. Al momento hanno assaltato il carcere della città, l’ospedale ed edifici governativi provocando ingenti danni alle strutture e molti feriti.  Le truppe dell’esercito di Manila stanno raggiungendo il luogo degli scontri, mentre le autorità invitano la popolazione a mantenere la calma. Alcuni hanno testimoniato di aver visto i militanti issare bandiere dell’Isis su alcuni tetti. Secondo i portavoce di esercito e polizia i militanti sono guidati personalmente da Isnilon Hapilon, cinquantenne comandante di Abu Sayyaf e da poco autoprclamatosi emiro dei guerrieri islamici di Lanao. Dopo il giuramento di fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi Il gruppo  è stato riconosciuto dall’Isis a gennaio 2016 come  suo rappresentante nel sud est asiatico,.  Sebbene non via sia certezza sul reale numero degli effettivi, 100 o 200, sembra sicuro che parte dei militanti del “califfato di Lanao” Sarebbero reduci dai campi dell’Is. Questo aspetto, oltre ai legami accertati tra Maute, Abu Sayyaf, irriducibili del Fronte Moro,Jemaah Islamiyah, la più grande formazione islamica del Sud Est con base in Indonesia, induce le autorità ad avere molta cautela. C’è infatti preoccupazione che questi gruppi possano ambire a formare un califfato pan asiatico a sud delle Filippine. Per questo, nonostante al momento non vi sia ancora certezza riguardo le reali entità deli scontri in corso a Marawi, la situazione non viene sottovalutata dalla autorità, in quanto potenzialmente inquadrata in una dinamica più ambiziosa e pericolosa da parte dei militanti.

Marco Fini

Marco Fini
Marco Fini
Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. Mi occupo principalmente di Politica Estera e Politica Interna. Oltre a scrivere per Periodicodaily, mi dedico a poesia, fotografia e sport da combattimento.

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