venerdì, Aprile 19, 2024

Pozzi petroliferi: l’impatto negativo sull’ambiente

I pozzi petroliferi dismessi hanno un fortissimo impatto gravoso sull’ambiente. A dimostrarlo sono alcuni studi recenti. I milioni di pozzi di petrolio e di gas contribuirebbero attivamente al cambiamento climatico. Provocando, inoltre, danni ambientali significativi. Il problema sarebbe sottostimato. La questione, sarebbe infatti molto più grave di quanto pensano i Governi Nazionali.

Pozzi petroliferi dismessi: si teme per l’ambiente?

Decine di paesi in tutto il mondo stanno lavorando impegnandosi per un futuro più sostenibile. Detto questo pero’, le fonti gravose sull’impatto ambientale sarebbero ancora troppe. I pozzi petroliferi abbandonati costituiscono una di queste. Solo negli Stati Uniti e in Canada ne sarebbero presenti, infatti, 4 milioni. Causando non solo la fuoriuscita di metano. Alcuni di loro rilascerebbero anche benzene, ossidi di azoto e anidride carbonica. Rendendosi protagonisti d’incidenti ambientali e dell’inquinamento delle falde acquifere. Oltre all’impatto non indifferente sul cambiamento climatico. L’anno scorso, l’IPCC ha raccomandato ai paesi membri delle Nazioni Unite un tracciamento delle emissioni proveniente dai pozzi in disuso. Ma, finora, Stati Uniti e Canada sono le uniche nazioni che ne monitorano le perdite. Purtroppo, pero’ non sono le uniche ad accusare il problema. Nel Golfo del Messico, per esempio, si è scoperto che decine di pozzi stanno riversando gas metano nell’oceano.


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USA e Canada: le uniche 2 nazioni a tracciare le emissioni di metano

Uno studio della Mcgill University, risalente a questo gennaio, ha annunciato che i danni sarebbero molto più gravi di quanto si pensa. Quindi sottostimati dai Governi Nazionali. La Environmental Science and Technology, approfondendo lo studio, ha dichiarato che il Canada ha sottovalutato le sue emissioni del 150 per cento. Mentre gli Stati Uniti del 20 per cento circa. Gli esperti temono, inoltre, che i pozzi non documentati siano oltre 500.000 in USA e 60.000 in Canada. Nel 2018, nell’arco di un solo anno e solo per quando riguarda gli Stati Uniti, le emissioni sono state di 281 chilotonnellate di metano. In termini di cambiamento climatico l’equivalente del consumo di 16 milioni di barili di greggio.

Una soluzione per salvare il pianeta

La soluzione ci sarebbe. Si tratterebbe infatti, di tappare i pozzi evitandone le perdite. Ma a oggi sono pochissimi i tappi monitorati che ne garantirebbero l’efficacia. Per presentare il danno a livello globale i dati disponibili sono pochissimi. Le aziende energetiche non sono entusiaste di approfondire la questione. Infatti, Governi e organizzazioni ambientali, sono lasciati da soli a cercare di capire. Accorgendosi lentamente di quanto, effettivamente, sia grave la situazione. Con l’aiuto delle grandi compagnie petrolifere i pozzi si potrebbero monitorare con più facilità. Prevenendone le perdite e salvaguardando l’ambiente. Ma proprio queste, si giustificano con la necessità di produrre a basso costo per fornire energia a prezzi accessibili. Continuando a scavalcare le pressioni dei Governi.

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