sabato, Settembre 14, 2024

Polonia e Ungheria contro il nuovo Patto per le migrazioni

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva tutti i dieci provvedimenti che compongono il Patto per le migrazioni e l’asilo. Polonia e Ungheria contro il nuovo Patto per le migrazioni.

Il nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo

Via libera dal Parlamento europeo alla nuova procedura di asilo del patto di migrazione, la cosiddetta ‘border procedure’ che prevede un iter accelerato, con diverse eccezioni per i minori e le donne, per i migranti con un basso grado di accettazione della protezione. Il via libera è arrivato con 301 voti favorevoli, 269 contrari e 51 astensioni. Via libera anche alla tessera legislativa che comprende la solidarietà obbligatoria sui migranti. Ora la legge passerà al Consiglio per l’ok definitivo.

Il nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo è volto a facilitare l’accoglienza dei richiedenti asilo e a favorire il rimpatrio di coloro che non hanno il diritto di restare in Europa. Per aiutare i Paesi sottoposti a forte pressione migratoria, altri Stati membri potranno scegliere tra ricollocare i richiedenti asilo nel loro territorio o versare contributi finanziari. Il calcolo del contributo di ciascuno Stato membro si basa sulla dimensione della popolazione (50%) e sul suo Pil (50%), mentre ogni Paese è libero di decidere il tipo di contributo o una combinazione di questi. È prevista anche la creazione di centri di accoglienza nel Paese di primo ingresso. 

Polonia e Ungheria contro il nuovo Patto

Ungheria e Polonia si dicono contrari al nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo. “Il MigrationPact è un altro chiodo sulla bara dell’UE. L’unità è morta, i confini sicuri non esistono più. L’Ungheria non cederà mai alla frenesia migratoria di massa. Abbiamo bisogno di un cambiamento a Bruxelles per fermare la migrazione”, ha detto il premier ungherese Viktor Orban. “Proteggeremo la Polonia dal meccanismo di ricollocazione. Ho alcune possibilità per costruire alleanze e il meccanismo di ricollocazione o di pagamento per non accogliere migranti non si applicherà certamente alla Polonia”, ha invece detto il primo ministro polacco Donald Tusk.


Leggi anche: La migrazione sarà una delle più grandi sfide dell’UE nel 2024

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