In Polonia è scontro aperto tra il presidente Andrzej Duda e il primo ministro Donald Tusk dopo l’arresto dei due ex ministri del governo PiS.
Polonia: è scontro tra Duda e Tusk
Aumenta la tensione tra il presidente polacco Andrzej Duda e il primo ministro Donald Tusk dopo l’arresto dei due ex ministri del governo PiS. Da quando si è insediato il governo Tusk, Duda sta facendo di tutto per mettere i bastoni fra le ruote al primo ministro, arrivando addirittura ad offrire rifugio ai due ex ministri che dovevano essere arrestati. Subito dopo il suo insediamento Tusk si è impegnato in una battaglia per annullare le politiche del suo predecessore e ha promesso di smantellare il sistema giudiziario e mediatico creato dal governo PiS. La detenzione dei due legislatori, l’ex ministro degli Interni Mariusz Kaminski e l’ex segretario di stato Maciej Wasik, è stata l’ultima di una serie di “lotte” tra il presidente e il primo ministro e mette in luce che difficile coabitazione tra queste due importanti cariche che appartengono a schieramenti politici diversi.
Kaminski annuncia sciopero della fame
Nel frattempo, Kaminski ha annunciato di aver iniziato uno sciopero della fame in carcere. “Dichiaro di considerare la mia condanna come un atto di vendetta politica”, ha detto Kaminski nella dichiarazione, letta dal suo ex vice Blazej Pobozy durante una conferenza stampa davanti all’ufficio del primo ministro. “Come prigioniero politico, ho iniziato lo sciopero della fame fin dal primo giorno di detenzione“, ha aggiunto.
Il presidente Duda si è impegnato a sostenere Kaminski e i suoi alleati e ha anche esortato le persone a protestare pacificamente se lo desiderano. “Non mi fermerò nella lotta per uno Stato polacco giusto e giusto”, ha detto Duda. “Non avrò pace finché Mariusz Kaminski e i suoi collaboratori non saranno liberi. Non avrò paura. Agirò legalmente, in conformità con la Costituzione e la legge, come prima”, ha aggiunto. “Essendo eletto da 10,5 milioni di polacchi, faccio appello alla calma. In Polonia è consentito riunirsi e partecipare alle manifestazioni, ma chiedo che siano dignitose e pacifiche”, ha perseguito il presidente.
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