Dall’intervista a giugno sull’Open, di Felice Florio, l’ideologia di Pietro Ichino sul lavoro. Di fatto, il giurista pone degli interrogativi, sulle verità ed ombre del significato attuale. Nella storia dell’uomo, il cammino alle aspirazioni, nei propri diritti e doveri di una professione. A fronte di ciò, la concezione nell’insieme di più elementi, fino alle riflessioni di un’apparenza o realtà. Tra i principali libri del politico: Diritto del lavoro per i lavoratori, Il collocamento impossibile – Problemi e obiettivi della riforma del mercato del lavoro, Esercitazioni di diritto del lavoro.
Pietro Ichino chi è?
Pietro Ichino nasce a Milano il 22 marzo 1949 e dagli studi di giurisprudenza, il conseguimento della laurea. In seguito, la direzione sindacale di Fiom – Cgil e la carica di responsabile del Coordinamento servizi legali, per la Camera del Lavoro, del capoluogo lombardo. Dagli insegnamenti nell’infanzia del sacerdote e mentore Lorenzo Milani, la scelta del giurista durante la carriera, dell’impegno nelle attività sindacali.
Negli anni Settanta, il politico diviene giornalista, poi l’acquisizione del ruolo di editorialista, del Corriere della Sera. Nel 1998, anche la collaborazione con l’Unità. Durante lo stesso periodo, Pietro Ichino acquisisce i titoli di avvocato e procuratore di Milano. In seguito all’ottava legislatura, Ichino ottiene l’elezione nel PCI e diviene membro per la commissione lavoro, della Camera dei Deputati.
All’Università degli Studi di Milano, il politico esegue anche l’attività di ricerca. Nel 1985, la coordinazione del giurista della Rivista italiana di diritto del lavoro ed in seguito, il ruolo di vicedirezione della stessa. Dal 1986, la docenza accademica in materia di diritto, presso gli Atenei di Cagliari e Milano. All’inizio del Duemila, l’elezione del politico al Senato, con il merito sul contributo al progresso d’Italia ed il titolo di commendatore, dal capo dello Stato Carlo Azelio Ciampi.
Pietro Ichino: l’attività politica
Nel 2008, l’adesione del politico al Partito Democratico e l’elezione al Senato della Lombardia. Dopo qualche anno, l’abbandono al partito e la scelta di abbracciare il nuovo gruppo, dell’economista e politico Mario Monti. A fronte di ciò, la candidatura ed elezione al Senato anche nella regione Toscana, nella lista Con Monti per l’Italia. Nel 2015, con il gruppo SC del Senato, la decisione del politico di lasciare Scelta Civica, per l’adesione al PD, nella conclusione del progetto di Monti.
Durante l’attività politica di Pietro Ichino, il giurista affronta anni di minacce terroristiche delle Brigate Rosse, con la protezione della scorta. Di fatto, i terroristi eseguono atti persecutori e di minacce al giurista, in riferimento ai colleghi, sui lavori inerenti al diritto del lavoro italiano. Dalle materie di studio, con il politico milanese sui diritti al lavoro, Massimo D’Antona e Marco Biagi.
Nel 2002, l’assassinio del giurista bolognese, da un commando terroristico appartenente alle Nuove Brigate Rosse. A fronte di ciò, l’esecuzione dell’omicidio di Marco Biagi, poco prima dell’approvazione della legge, da lui promossa, sulla flessibilità dei contratti di lavoro.
Mentre nel 1999, l’assassinio del giurista Massimo D’Antona, dallo stesso gruppo delle Nuove Brigate Rosse. Per il giurista romano, l’attivazione politica sui diritti del lavoro, con la reintegrazione del lavoratore, nel proprio ruolo di occupazione, poi diversi libri sulla materia. Al tempo, le azioni terroristiche dei brigatisti contro i professionisti e servitori dello Stato, impegnati nel rinnovamento delle tematiche sul lavoro.
Il pensiero
A giugno, l’intervista di Felice Florio sull’Open, dove il giurista Pietro Ichino racconta le opinioni sul lavoro. Il 3 giugno 2021, il nuovo libro del politico dal titolo L’ora desiata vola. Guida al mondo dei rebus per solutori (ancora) poco abili. Diverse le interpretazioni di rebus, in quanto lo scrittore esprime il significato, di ciò che è incomprensibile e come esistano verità nascoste. In parallelo allo scritto, l’opinione del giurista, mentre spiega nell’intervista l’esistenza di una connessione, tra i concetti del libro ed i temi sui diritti del lavoro.
Tra le pagine del libro, la possibilità di una via d’uscita dai labirinti di un rebus, mentre come accade nei sogni nasce la soluzione. Dalle affinità tra libro e mercato del lavoro, Ichino spiega un collegamento ironico, tra rebus e lavoro. In verità, la capacità delle persone di leggere dentro come nei rebus, per trovare la realtà nascosta. Ecco una dichiarazione del giurista, sul lavoro: “L’apparenza è che il lavoro non ci sia. Ma ogni mese in Italia aprono oltre 300.000 posti di lavoro regolari. In un terzo circa dei casi, le imprese faticano a trovare le persone adatte”.