giovedì, Marzo 28, 2024

Piccoli crimini coniugali. Il “vero” amore al Manzoni di Milano

Piccoli crimini coniugali

In Piccoli crimini coniugali, un “grande” dello spettacolo è in scena, al teatro Manzoni, di Milano, fino al 14 aprile. Parliamo di Michele Placido: attore, regista, sceneggiatore. Insomma personaggio  poliedrico in tutti i sensi, sempre alla prova con se stesso al cinema, in televisione e con l’amato teatro, dai tempi di Strehler.  Placido è affiancato nella commedia/ tragedia di Schimmt da Anna Bonaiuto, attrice “tosta” nota al grande pubblico per aver vinto il David di Donatello con il film “L’amore molesto”.

Le scene di Piccoli crimini coniugali sono di Gianluca Amodio, i costumi di Alessandro Lai, le musiche di Mauro Di Maggio e Luna Vincenti, la produzione Goldenart.  Placido ha curato sia l’adattamento teatrale che la regia della rappresentazione.  

Locandina Piccoli crimini coniugali

Lo spettacolo

Lo spettacolo riprende l’opera teatrale di Schmitt, famoso sceneggiatore francese. Opera riproposta sia al cinema che su importanti palchi: da Parigi, a Londra, a Broadway. La commedia/ dramma è quella amorosa e l’autore francese si pone l’obiettivo di scavare nelle contraddizioni della vita di coppia che nonostante gli anni e gli urti ancora regge, grazie anche a una forte passione. La scena si apre in una stanza di un appartamento dove Lisa (intensa e convincente Bonaiuto) accompagna il marito Gilles (impeccabile Placido) a casa, dopo un ricovero in ospedale.  A causa di un misterioso incidente domestico l’affascinante protagonista ha perso la memoria. Gilles un famoso e “spocchioso” scrittore di polizieschi, non riconosce la moglie e la sua casa.  Lisa ne approfitta per “resettare” il marito, dandogli informazioni sbagliate sul suo vissuto. La situazione è però molto più complessa di quella che appare. 

La relazione amorosa è un gioco di specchi. I due si ingannano e nel loro inganno si scontrano per poi rincontrarsi, nonostante umani vizi e umane virtù. L’amore di una vita trascorsa insieme trionfa comunque sulle brutture, sulla violenza, sull’egoismo. L’amore è anche sopportazione, nonostante la necessaria passione,  e comporta l’esigenza di scegliersi nonostante le imperfezioni caratteriali che potrebbero trasformare la commedia in dramma. 

Una scena dello spettacolo

Piccoli crimini coniugali mette alla prova, superlativamente superata, la professionalità di due esperti  della recitazione. Il pubblico, numeroso in sala, applaude soddisfatto, arricchito dalla sensazione di aver assistito ad uno spaccato di vita quotidiana, assolutamente naturale. L’essenziale della quotidianità che pure nella sua drammaticità diventa comprensibile e in cui ci si può facilmente rispecchiare.

Conclusioni

Placido e Bonaiuto comunicano un messaggio necessario in tempi di amore “take away”. Viviamo un periodo in cui al primo screzio, alla prima incomprensione si passa al prossimo, incontrato forse sui social, forse ad un aperitivo, per poi concentrarsi su quello successivo, in un circolo vizioso infinito. La convinzione è forse quella di essere sempre giovani, irresistibili e alla ricerca di una perfezione che in realtà è solo una banale illusione? Nel suo adattamento Placido ci mostra che l’amore è un continuo compromesso tra noi e l’altro che scegliamo durante un percorso di vita che si fa sempre più lungo.  Un’educazione sentimentale di cui si ha bisogno perché il vissero per sempre felici e contenti esiste solo nelle favole.

Il cantautore Ivano Fossati direbbe che l’amore è “Carte da decifrare”, come i tanti gesti misteriosi, ma fondamentali, del quotidiano che spesso sfuggono. Il rischio è di perdere la vera essenza di chi ci è accanto e di avere un ideale che a causa del nostro narcisismo confondiamo con la realtà. Conclude Fossati nella sua meravigliosa canzone: “E se l’amore è tutto segni da indovinare, perdona se non ho avuto il tempo di imparare” . In Piccoli crimini coniugali i protagonisti il tempo lo trovano, nonostante le “lacrime e il sangue”, perché come è sottolineato nelle note di regia: “Il battibecco è necessario, vitale. Il confronto incessante, il dire apertamente quello che era percepito da tempo, la consapevolezza chiara ed intelligibile di alcune realtà e verità prima solo intuite sono momenti necessari alla vita di coppia, per permettere a due persone di crescere insieme, di rispettarsi, di convivere”.

Nella rappresentazione le idealizzazioni nel vero amore sono quindi bandite. Ci si ama per come si è, e non per come si dovrebbe essere.

Per informazioni: www.teatromanzoni.it

Lucilla Continenza
Lucilla Continenzahttp://www.ildogville.it
Di origine abruzzese, vive a Milano dalla nascita. Giornalista pubblicista dal 2003, pubblica dal 1996. Laureata in Scienze politiche a Milano (magistrale), ha poi studiato Antropologia culturale, sempre a Milano. In passato ha scritto di cronaca, politica e eventi locali. Dal 2005 si occupa di cultura e in particolare di critica teatrale.

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