L’idea progettuale “Piantala!” nasce con l’obiettivo di valorizzare, salvaguardare, promuovere, condividere e diffondere in modo smart e innovativo la biodiversità degli antichi semi di un territorio come il Cilento, unico e ricco di fascino. Più precisamente il progetto nasce in un preciso ambito territoriale, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il quale si distingue per la ricchezza delle risorse naturali e culturali: riserva della Biosfera, Patrimonio dell’umanità UNESCO, Geoparco. Un territorio tipicamente mediterraneo e prevalentemente rurale in cui manca innovazione e gap di competitività causa progressivo abbandono dei terreni, perdita di tradizioni contadine, e biodiversità compromessa. Valori identitari del territorio di riferimento che, se non valorizzati e recuperati, rischiano di andare perduti per sempre a causa delle politiche delle grandi multinazionali, basate sulla monocoltura intensiva e sulle colture geneticamente modificate, fonte di erosione e perdita di diversità.
“Piantala!” vuole dimostrare come l’agricoltura e la ruralità del Cilento rappresentano una prospettiva concreta di sviluppo, permettendo il necessario connubio tra innovazione e tradizione e divenendo propulsore per il rilancio dell’identità locale.
Il progetto consiste nella realizzazion di kit per la coltivazione indoor di antichi semi del Cilento, distribuiti alla comunità locale e ai viaggiatori presso i principali punti di interesse del territorio. Ad ogni Kit sarà associato ad un codice QR che permette al possessore di geolocalizzare i semi piantati, ovvero registrarne in rete la posizione geografica grazie alla Seed Map, piattaforma e mappa interattiva delle sementi visibile a tutti, e che sarà sviluppata nell’ambito del progetto.Attraverso la piattaforma, gli utenti potranno caricare e condividere con il web contenuti multimediali legati alla vita della piantina stessa: immagini e suggerimenti che confluiscono in una vera e propria Seed Community. Si potranno poi diffondere e condividere sulla piattaforma video di breve durata dal forte contenuto emozionale ed esperienziale che saranno realizzati coinvolgendo i giovani contadini che svolgono azioni di recupero di semi antichi secondo antiche tradizioni e metodi di coltivazione ecosostenibili. Attraverso il materiale multimediale presente sulla piattaforma, la valenza educativa e le implicazioni socio-culturali legate a “Piantala!” saranno amplificate, generando un rafforzamento dell’identità e dell’orgoglio locale e maggiore senso di appartenenza, per una più generale riqualificazione a fini sociali delle aree rurali.
Le colture antiche sono quelle che, nell’arco di questi ultimi 30-40 anni, hanno conosciuto un lento e, silenzioso abbandono per l’affermazione delle colture industriali. Sono espressione di un valore che può racchiudersi in un concetto: quello di biodiversità, agrobiodiversità, inteso come il risultato del processo evolutivo che ha generato, attraverso la selezione dei contadini, la molteplicità di animali e vegetali addomesticati. Da quando gli agricoltori tradizionali hanno smesso di coltivare queste colture della loro terra non hanno trovato la corrispondenza identitaria con la propria tradizione, smarrita insieme esse. Da qui il campanello di allarme dato l’abbandono dei terreni e la perdità di identità e diversità. L’idea ingegnosa e produttiva per il futuro e quindi per uno sviluppo sostenibile, per ritrovare l’identità perduta e per salvagurdare l’ambiente risiede proprio nel rivalorizzare i valori e le colture antiche. Di fatti le colture antiche possono giovare un ruolo decisivo per il rilancio di un’agricoltura sostenibile, di un’agricoltura di tipicità che si opponga alle tendenze globalizzanti: il recupero di terreni marginali e il rilascio di marchi DOP e IGP possono essere intesi come strategie per ritrovare la qualità e tipicità in un’ottica di sostenibilità utile a contrastare gli impatti negativi ambientali. Questo progetto dunque è necessario perchè aumenti la sensibilità collettiva verso il tema della diversità, delle forme viventi e delle tradizioni, generando l’amore per il territorio.
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Dott.ssa Rosa Ferro