giovedì, Aprile 25, 2024

Piacenza, ulteriori restrizioni per combattere il Covid-19

Restrizioni per combattere il Covid-19

Il giorno 21 Marzo, il premier Conte ha dato lettura di un nuovo decreto; il Presidente del Consiglio ha sottolineato ulteriori misure restrittive per tutto il territorio italiano in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica Covid-19. Dal nuovo testo si prende atto di un lockdown nel Paese: una chiusura totale ad eccezione di tutti i servizi indispensabili; dagli alimentari agli uffici postali.

Bonaccini e le ulteriori restrizioni

Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, ha rincarato ancor di più la dose di inasprimento delle misure restrittive per arginare il contagio. In questo tempo duro, spaventosamente messo in pericolo dal coronavirus, il governatore emiliano ha provveduto ad ulteriori misure restrittive per l’intero territorio della provincia di Piacenza. Il governatore ha dunque ordinato la sospensione di moltissime attività economiche e ha deciso di rafforzare le misure per garantire contenimento e distanziamento sociale.

Ospedale da campo Piacenza

Nuove misure di prevenzione nel Piacentino

Piacenza: ulteriori misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del coronavirus. Tutte le nuove regole, condivise dal Prefetto e dai sindaci della provincia, saranno valide fino al 3 aprile. Stefano Bonaccini ha presentato il provvedimento provinciale e ne ha chiarito l’articolazione; la disposizione consta di due elementi, il primo concerne la sospensione generalizzata delle attività economiche ad esclusione di quelle essenziali, il secondo riguarda il rafforzamento delle misure per garantire il contenimento e il distanziamento sociale, a partire dal divieto di ogni assembramento con più di due persone.

Tutte le misure previste nell’ordinanza

Secondo l’ordinanza di Stefano Bonaccini sono sospese nel territorio piacentino tutte le attività produttive di beni e servizi da parte di persone fisiche e aziende con le seguenti esclusioni: attività agricole, agroalimentari e attività di produzione e di beni alimentari, attività produttive di beni con accertate esigenze di produzione finale e di spedizione di prodotti da magazzino. Dall’obbligo di chiusura sono escluse anche le attività di produzione di servizi urgenti per le abitazioni e per la garanzia della continuità delle attività consentite; le attività di idraulici, meccanici, gommisti o elettricisti sono quindi permesse.

Aperte farmacie, parafarmacie, edicole

È ammesso esclusivamente l’esercizio delle seguenti attività commerciali: negozi di generi alimentari, farmacie e parafarmacie, fornai, edicole, produzione agricola e allevamento, servizi di rifornimento dei distributori automatici di sigarette, servizi di rifornimento delle banconote agli sportelli dei bancomat e postamat.

Chiusi i parchi pubblici

Nella disposizione si legge chiaramente l’ordine di chiusura dei parchi pubblici e delle aree sportive; dunque sono assolutamente vietati gli assembramenti di più di due persone. Chiusi al pubblico anche gli studi professionali e i cimiteri.

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