Il 6 dicembre scorso la Commissione europea ha deliberato il divieto di utilizzo nel mercato europeo dei pesticidi, tipo clorpirifos e clorpirifos-metile, a seguito della conferma, da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), degli effetti dannosi sulla salute umana, della genotossicità e degli effetti neurotossici per lo sviluppo.
Dove è vietato e dove è autorizzato
Il pesticida chlorpyrifos al momento è autorizzato in 20 paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, mentre è vietato in 8 paesi: Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Slovenia, Svezia e Regno Unito.
Immessi sul mercato negli anni ’60, i clorpirifos e il clorpirifos-metile sono tra i trattamenti più utilizzati, in particolare nelle colture di patate, verdure, bacche e uva.
Stella Kyriakides, commissario per la salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: “Proteggere i cittadini dalle sostanze chimiche pericolose è una priorità del mio mandato e del Patto verde per l’Europa. La Commissione non esiterà a vietare qualsiasi pesticida per il quale sia stato dimostrato un impatto pericoloso sulla salute. Chiedo ora agli Stati membri di ritirare dai loro mercati nazionali prodotti contenenti queste due sostanze“.
Quando sarà efficace il divieto
La disposizione esplicherà la sua efficacia a partire dal 31 gennaio 2020, momento dal quale non sarà più possibile impiegare questi due principi attivi per tutte le colture per le quali erano autorizzati. La decisione della commissione scaturisce dalle evidenze clinico-scientifiche sulla tossicità dei due componenti per i mammiferi.
Quali disturbi
I residui di questi due insetticidi, spesso riscontrati in frutta, verdura, cereali e latticini, oltre che nell’acqua potabile, sono ritenuti collegabili a diverse patologie, tra cui disturbi nello sviluppo neurologico nei bambini come, la perdita della memoria a breve termine, deficit di attenzione e iperattività, e la diminuzione del Q.I..
La nota del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria
È necessario quindi “adeguare le strategie di controllo puntando sull’impiego degli insetticidi già autorizzati e che comunque, se impiegati in modo appropriato, riusciranno a garantire un controllo ottimale di molti dei parassiti delle piante per il cui controllo, sino a oggi, sono stati impiegati i due p.a.. Gli organismi europei, orientativamente applicheranno dal terzo trimestre 2020, il divieto assoluto di utilizzo delle 2 molecole clorpirifos e clorpirifos-metile, rendendo così non commerciabile sul mercato europeo, qualunque alimento che ne contenga anche solo tracce“.
Questo è quanto riferiscono in una nota il Prof. Giuseppe Zimbalatti, Direttore Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ed il Prof. Vincenzo Palmeri, Docente di Entomologia Agraria.
Gli studi meno recenti
La comunità scientifica già negli anni ’90 invitò l’Unione europea, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche (Echa) e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) a valutare con attenzione l’opportunità di continuare ad autorizzare il chlorpyrifos, o almeno a consentirne l’uso senza restrizioni.
Gli studi condotti avevano infatti messo in evidenza delle incongruenze fuorvianti sulle conclusioni inserite nelle relazioni di prova presentate dal produttore, la multinazionale statunitense Dow Chemical.
I nuovi effetti dirompenti sulla salute umana di questo pesticida sono stati svelati dal quotidiano francese Le Monde: “Nato per sostituire il Ddt e i suoi effetti deleteri nel 1965, il prodotto della statunitense Dow Chemical danneggia in effetti il cervello dei bambini in modo irreversibile“.
La Dow Chemical ha finora dissuaso l’Agenzia ambientale americana dall’imitare l’Ue, nonostante proprio negli Stati Uniti già nel 2006 sono stati scoperti i danni neuronali indotti nei bambini dal chlorpirifos presente nell’utero materno.
I disturbi sul Q.I.
Leonardo Trasande, pediatra alla New York University, ha spiegato: “Il chlorpyrifos, come tutti i pesticidi organofosfati, causa seri problemi nello sviluppo cognitivo dei bambini dalla prima infanzia specie se le madri hanno avuto un’alta esposizione durante la gravidanza. Non solo. In molti studi è stato dimostrato che il pesticida è uno dei fattori che causano nei bambini disturbi dell’attenzione e iperattività, perdita di punti nel QI o obesità“.
Nei più piccoli si rischia un calo di 2,5 punti del QI.
Nel prossimo febbraio il comitato tecnico voterà anche un’altra proposta della Commissione europea che prescrive la messa al bando di tutti gli alimenti che contengono tracce di chlorpirifos.
Come prevedibile, le intenzioni dell’UE hanno scatenato le proteste dei grandi esportatori di derrate extra-comunitari, come quelli americani e quelli cinesi. L’Ue concederà ai Paesi interessati dal divieto tre mesi di tempo dall’entrata in vigore della norma per ripulire le proprie piantagioni.