giovedì, Marzo 28, 2024

Perché non bisogna toccare le stelle marine in vacanza?

Non bisogna toccare le stelle marine in vacanza perché dobbiamo imparare ad avere rispetto della natura e dell’ecosistema che visitiamo. Troppo spesso sui vari social vediamo visi sorridenti tenere in mano una stella marina, senza preoccuparsi della salute dell’animale.

La parola a un biologo marino

Ascoltando le parole di un biologo marino si scopre che: “Potremmo dilungarci ancora parecchio nel parlare delle caratteristiche che rendono particolari questi animali, ma credo basti soffermarsi sul fatto che sono animali, animali marini che nel mare devono restare”.

Ma cosa sono le stelle marine?

Animali marini la cui pelle non si è evoluta per resistere alle nostre manacce ruvide, calde e piene di schifezze. La loro architettura particolare li ha portati ad evolvere una sorta di filtro, il madreporite, che serve a far passare acqua all’interno del corpo e poi fuori dal corpo. Serve ad esempio per far funzionare il loro sistema di locomozione che è un vero e proprio sistema idraulico.Il contatto con le nostre mani può quindi togliere il muco di cui sono ricoperti, che serve a proteggere la pelle, e l’esposizione all’aria può bloccare il sistema idraulico di cui parlavamo, intasandolo con una bolla d’aria”.

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Le stelle marine nel Trattato di Lisbona

Gli animali sono riconosciuti come esseri senzienti secondo l’articolo 13 del Trattato di Lisbona. Esseri senzienti significa che gli animali sono in grado di avere autocoscienza e consapevolezza di sé. Sono individui a tutti gli effetti e come tali vanno trattati. In parole ancora più semplici gli animali provano gli stessi nostri sentimenti sia positivi che negativi senza  avere la possibilità di poterli esprimere in modo chiaro. Ciò non vuol dire che non provino nulla, ma semplicemente che siamo noi a non essere in grado di comprenderli.

Impariamo ad avere rispetto

Molto spesso sono gli abitanti del posto stessi a invitare i turisti a farsi le foto con gli animali acquatici. Ma non per questo siamo autorizzati a farlo. Sono animali che non producono alcun suono e non hanno la possibilità di difendersi ma hanno pari dignità di vivere, esattamente come noi. È importante insegnare anche ai bambini che gli animali che nuotano e vivono nei fondali marini non sono dei giochi ma degli esseri viventi. Un bambino consapevole sarà un adulto migliore pronto a conoscere e ad apprezzare la diversità ma soprattutto a rispettarla. Per cui la prossima volta che andrai in vacanza pensa anche al benessere delle altre specie, non solo al tuo e in quei 15 giorni impara ad ammirare ciò che la natura ci offre. É disponibile per tutti noi, gratis, non c’è motivo di possedere. Le cose più belle sono a disposizione di tutti e non alla mercé di pochi. Basta solo avere un po’ di attenzione e possiamo tutti godere allo stesso modo della bellezza.

Perché amo gli animali?
Perché io sono uno di loro.
Perché io sono la cifra indecifrabile dell’erba,
il panico del cervo che scappa,
sono il tuo oceano grande
e sono il più piccolo degli insetti.
E conosco tutte le tue creature:
sono perfette
in questo amore che corre sulla terra
per arrivare a te.

(Alda Merini)

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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