venerdì, Marzo 29, 2024

Pensione Ape: trattative per estensione e chi ne ha diritto

L’ Ape, è la pensione sociale, come misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017. La cui scadenza, in seguito a successivi interventi normativi è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021. I sindacati lavorano per l’estensione.

Trattative aperte per estendere la pensione Ape

La Legge 178/2020 ha prorogato di un anno l’assegno di accompagnamento alla pensione di vecchiaia per le categorie sociali più deboli. Orlando: “Aperto confronto con sindacati, spero in esito positivo”. Dell’attuale bacino dell’anticipo pensionistico “sociale” fanno parte disoccupati di lungo corso, invalidi civili almeno al 74%, “caregiver” famigliari in particolari condizioni e i lavoratori di una quindicina di categorie di riferimento considerati usuranti o pericolose. Per tutti sono previsti alcuni “vincoli” contributivi.

Pensione APE Agevolato/Sociale

L’Ape agevolato è un sussidio economico introdotto dall’articolo 1, co. 179 della legge 232/2016, che accompagna al raggiungimento della pensione di vecchiaia nel regime pubblico obbligatorio, a partire dal 1° maggio 2017. Lo strumento, inizialmente previsto sino al 31.12.2018, è stato successivamente prorogato dall’articolo 18 del DL 4/2019 sino al 31.12.2019, dall’articolo 1, co. 473 della legge 160/2019 sino al 31.12.2020 e dall’articolo 1, co. 349-350 dalla legge 178/2020 (legge di bilancio per il 2021) sino al 31.12.2021 confermando le platee dei lavoratori beneficiari.

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Chi può accedere alla pensione Ape?

Possono accedere al trattamento i soggetti che, oltre ad essere iscritti ad una delle indicate forme di previdenza, abbiano cessato l’attività lavorativa, risultino residenti in Italia. Non siano titolari di alcun trattamento pensionistico diretto ed abbiano compiuto almeno 63 anni di età, e almeno 30 o 36 anni di contributi . Oltre alle indicate condizioni gli interessati devono riconoscersi in uno dei seguenti quattro profili di tutela:

A) Disoccupati

Siano in possesso di almeno 30 anni di contribuzione e si trovino in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo. Dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria (quella cioè che si attiva per le imprese che impiegano più di 15 dipendenti, ex art. 7 della legge 604/1966 a seguito ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo). Dal 1° gennaio 2018 la legge 205/2017 ha incluso anche i lavoratori la cui disoccupazione sia conseguenza della scadenza di un contratto a termine a condizione che nei tre anni precedenti la cessazione del rapporto, abbiano avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. Inoltre è necessario avere concluso da almeno tre mesi il godimento dell’intera prestazione previdenziale di disoccupazione spettante (es. la Naspi). 

B) Caregivers

Siano in possesso di almeno 30 anni di contribuzione e, al momento della richiesta, assistere da almeno sei mesi, il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità. Dal 1° gennaio 2018 la legge 205/2017 ha incluso anche i soggetti che assistono, un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. 

C) Invalidi

Siano in possesso di almeno 30 anni di contribuzione ed essere stati riconosciuti invalidi civili di grado almeno pari al 74 per cento.

D) Lavori cd. Gravosi

Siano lavoratori dipendenti con almeno 36 anni di contribuzione e, alla data di presentazione della domanda di accesso all’Ape sociale. Abbiano svolto una o più delle professioni gravose per almeno sei anni negli ultimi sette oppure per almeno sette anni negli ultimi dieci.

Sono di fatto 15 le attività lavorative usuranti o pericolose di riferimento per l’Ape sociale

Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici, dai conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni. Conciatori di pelli e di pellicce. Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante, gli autisti di mezzi pesanti e camion. Le professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche o ospedaliere, gli addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza e gli insegnanti della scuola dell’infanzia. Facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati; personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia. Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti. Operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca, pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative. Lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature. Marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Ulteriore requisito contributivo per la pensione Ape alle donne

Per le donne, è prevista una riduzione dei requisiti contributivi richiesti pari a 12 mesi per ciascun figlio, nel limite massimo di 2 anni.

Pensione: “scivolo allargato”:https://www.periodicodaily.com/scivolo-allargato/

L’entità del sussidio Ape

Il sussidio consiste in un assegno di accompagnamento sino alla pensione di vecchiaia. Erogato direttamente dall’Inps per 12 mesi all’anno il cui valore è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso all’indennità stessa. Il sussidio non può in ogni caso superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro lordi non rivalutabili annualmente.


APE Agevolato e  le sue condizioni

L’indennità non è compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria. Non che dell’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale. Non può essere concessa a coloro che sono già titolari di una pensione diretta. Mentre è cumulabile con eventuali trattamenti ai superstiti concessi al beneficiario non che con le prestazioni di invalidità civile. Per accedere al sussidio il lavoratore deve inoltre cessare qualsiasi attività sia lavorativa dipendente che autonoma. Fermo restando la possibilità di cumulare l’indennità con piccoli redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nei limiti di 8.000 euro annui o 4.800 euro nel caso di lavoro autonomo. 

Il beneficio dell’Ape Sociale decade dal diritto nel caso in cui ottenga la titolarità di altro trattamento pensionistico diretto 

Ad esempio la pensione anticipata o quota 100. Per i dipendenti pubblici i termini di pagamento delle indennità di fine servizio inizieranno a decorrere dal raggiungimento della pensione di vecchiaia e non da quella Ape. Dunque con uno slittamento di alcuni anni. 

Claudia Cornacchini
Claudia Cornacchini
Claudia Cornacchini è redattrice presso periodicodaily, dove scrive di attualità, cultura, salute, nutrizione, tra le altre cose. Ha conseguito un diploma di maestra d'arte ed è naturopata certificata.

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