sabato, Aprile 20, 2024

Paul Verline nasceva il 30 marzo del 1844.

Anniversario della nascita del poeta musicale Verlaine

Paul Verlaine nasceva oggi, il 30 marzo del 1844, uno dei maggiori poeti dell’Ottocento francese, in linea con la sua epoca intessuta di artisti e letterati in preda ai turbamenti e a morbose malinconie. Verlaine era figlio di un ufficiale dell’esercito, il suo gusto fuori dagli schemi forse derivò dalla madre che conservava i feti degli aborti precedenti sempre sul camino di casa! O forse fu frutto solamente della sua anima inquieta. Un po’ come Baudelaire, considerato il capostipite del Decadentismo francese, Paul fu un uomo dal carattere in perenne conflitto con se stesso. Si sposò con Mathilde che amava di lui il suo genio, ma non certo il suo aspetto, ebbe un figlio, Georges, cercando quindi di condurre una vita “normale”, ma la sua indole lo conduceva verso altro.

Ben poco durò la sua spinta borghese verso la “normalità”, perché s’invaghì del poeta Rimbaud, allora un bellissimo ragazzo di 17 anni, con il quale iniziò una turbolenta relazione sentimentale. Così lasciò moglie e figlio e seguì il suo amato a Londra e in Belgio. Purtroppo la sua gelosia furente lo condusse a sparare al ragazzo, che si salvò e non volle mai denunciarlo, ma Verlaine finì egualmente in carcere, accusato di sodomia.

Dopo il carcere, il divorzio dalla moglie, la mancanza del suo Rimbaud, lo fece precipitare nell’abuso di alcol, che era già un suo vizio, ma non così lampante. Insegnò per qualche anno letteratura, ma non fu mai un conformista: fu attratto da un suo allievo, con il quale non intrecciò vicende amorose, ma cadde in depressione, quando egli morì in guerra. Così, tornò a bere e a frequentare bordelli, tanto che si ammalò di una malattia venerea, con la quale dovette fare i conti fino alla morte.

Scrisse numerosissime poesie ed egli stesso dichiarò con orgoglio che faceva parte dei “Poeti maledetti“, quelli che l’ipocrita borghesia considerava troppo dissoluti, lontani da ogni principio morale e, a livello letterario, erano quei poeti che volevano scardinare la tradizione, la metrica, l’uso ordinario della parola. Il simbolismo e l’oscurità,talora, di alcuni versi producono magnetismo e attrazione da parte dei lettori. La musicalità che rende la poetica di Verlaine unica e affascinante conduce il lettore in un vortice d’immagini, simboli, metafore, analogie e il suono che è evocato traspare in tutta la sua forza, la sua vitalità.

Verlaine era un uomo turbolento, irrequieto, ma profondamente vivo e sensibile: per questa ragione ha attualmente molti fans, fra i quali molti adolescenti. I turbamenti dell’io nell’adolescenza (e non solo, oserei aggiungere!) ben comprendono la lirica di Verlaine. Un’analisi della realtà, la sua, che testimonia anche la potenza delle immagini che il nostro cervello metabolizza molto più in fretta delle parole. Il suono e i simboli della sua poesia sono una storia di sé narrata attraverso vie anticonformiste. Paul non segue strade già battute, anche se comparabile ad altri poeti dellla sua cerchia.

ARTE POETICA

La musica prima di ogni altra cosa,
E perciò preferisci il verso impari …..

Perché noi vogliamo la Sfumatura ancora,
non il Colore ma soltanto sfumatura!

Musica e sempre musica ancora!
Sia il tuo verso la cosa che dilegua
che si sente che fugge da un’anima che va
verso altri cieli ad altri amori.

Preferisci il verso impari: caro poeta, lascia la tradizione e il conformismo e librati in un’estasi di musica e disordine.

Perché noi vogliamo la sfumatura, non il colore: le sfumature sono più vita, il colore è troppo borioso e sicuro di sé; è sempre una ricerca dei buchi e degli strappi che la vita ci offre.

Sia il tuo verso la cosa che dilegua: il tuo verso si dilegua verso altre vie. Non è la via principale, ma le tortuose viottole che scegliamo che ci conducono verso le emozioni più forti.

Questa è la mia libera interpretazione!

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