Patto di Stabilità Ue: la riforma è necessaria

“Le regole sul patto di stabilità Ue possono tornare il primo gennaio 2023? Penso di no. Penso che sia necessaria una riforma di quelle regole”: questo è quanto ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in un Forum ANSA.

L’ipotesi dei bond permanenti


Next Generation EU: per Sassoli va usato bene


“Senza pensare di avere una bacchetta magica, questo è il momento giusto per avviare una grande ed importante riflessione sull’Europa del futuro”. Un esempio citato è anche la possibilità anche che i bond diventino permanenti.

Per Sassoli bisogna imparare dal passato

Per il presidente del Parlamento UE David Sassoli, non si bisogna mettere la lezione del Covid nel cassetto. “Da questa dobbiamo imparare, deve renderci migliori. Per fortuna i 27 hanno detto alla Commissione UE: ‘occupatene te’. Perché se gli Stati nazionali se ne fossero occupati ognuno per conto suo sarebbe stata una guerra europea”, ha poi proseguito riferendosi ai vaccini anti Covid. Ha sottolineando, inoltre, che “quando l’Europa è competente, funziona”, mentre carenze possono emergere “quando lavora in supplenza”.

La situazione in Italia

In questo momento si notano cambiamenti di “sguardo e interesse” verso l’Europa da parte dell’Italia. Dal punto di vista di Sassoli si tratta di un aspetto positivo. Il presidente del Parlamento Europeo interpellato sulle vicende che riguardano Alitalia, ha sottolineato di non voler entrare nel merito, auspicando tuttavia “che venga fatto tutto il possibile per rilanciare la compagnia, seguendo le regole e con capacità di investimento”.

Cos’è il Patto di stabilità Ue?

Il Patto di stabilità è uno dei pilastri su cui si regge la politica di bilancio dei Paesi europei. Si tratta di un accordo tra i Paesi membri dell’Unione europea, richiede il rispetto di alcuni parametri di bilancio e ruota attorno a due cardini. Innanzitutto, il deficit pubblico, cioè la differenza tra entrate e uscite, comprese le spese per interessi, non deve superare il 3% del Pil. Inoltre, il debito pubblico non deve superare il 60% del Prodotto interno lordo. La maggior parte dei Paesi membri sono molto lontani da quest’ultimo parametro. Ecco perché il Patto di stabilità prevede, in alternativa, la necessità di dimostrare “un calo a un ritmo soddisfacente”. Significa che il divario tra il livello del debito di un Paese e il riferimento del 60% deve essere ridotto di un ventesimo all’anno, calcolato come media di un triennio.

A cosa serve il Patto di stabilità?

Come spiega la Commissione europea, le norme del Patto di stabilità e crescita “mirano a evitare che le politiche di bilancio vadano in direzioni potenzialmente problematiche” e a “correggere disavanzi di bilancio o livelli del debito pubblico eccessivi”. In sostanza, l’idea di fondo è che gli squilibri interni e la mancanza di rigore di un singolo Stato possa mettere a rischio la tenuta sua e dell’Ue.

Quale il legame tra coronavirus e Patto di stabilità?

Vista l’emergenza coronavirus, i Paesi europei hanno bisogno di spendere. Per la prima volta nella storia, la Commissione europea lo scorso anno ha deciso di attivare la clausola di salvaguardia del Patto di stabilità. In sostanza, gli Stati sono autorizzati a elargire risorse senza il rischio di raccomandazioni correttive o sanzioni in caso di sforamento del rapporto deficit/Pil o di un debito pubblico oltre il 60% che tende a crescere.  

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles