Non è facile parlare di Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé…un’educazione sentimentale, un libro che si prospetta sorprendente già dal titolo, che richiama ad uno stile narrativo d’altri tempi, a metà tra prosa e poesia. La sua autrice, Lodovica San Guedoro, nata a Napoli da genitori siciliani, ma residente ormai da molti anni in Germania, ha pubblicato molti alti libri, tutti inspiegabilmente poco conosciuti, almeno in Patria.
Il libro ha concorso al Premio Strega 2017, non classificandosi però tra i finalisti.
Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé…
Il romanzo narra una storia d’amore improbabile, e perciò tanto più intensa: quella tra la stessa autrice, Lodovica, donna di grande fascino e cultura che, all’alba dei suoi sessant’anni, non ha ancora perduto nulla del proprio tremendo potere seduttivo, e il suo giovane amante Kasim, emigrato bambino dalla Bosnia e adesso poco più che trentenne.
I due non potrebbero essere più diversi. Lei, una donna colta, profondamente emancipata, fautrice di una sensualità spirituale e pregna di un irresistibile potere femminile; lui, mussulmano, eternamente diviso tra la voglia di trasgredire e quella di seguire i dettami della propria religione, incarna, secondo l’autrice, l’archetipo maschile, dal quale ella tenta fin dall’infanzia di liberarsi, piegandolo, in qualche modo, alla propria volontà.
Kasim il fauno
Malgrado queste differenze, e benché siano entrambi sposati, i due intraprendono una relazione passionale e sognante al tempo stesso. In molte pagine, il giovane amante è descritto come una creatura fiabesca e al contempo carnale, un fauno dispettoso e seducente che muta spesso umore, scompare e riappare, reso ancor più irresistibile proprio dalla sua volubilità.
Lodovica può invece ricordare una eroina romantica dei romanzi ottocenteschi, una Madame Bovary o una Anna Karenina dei nostri tempi. Con la differenza che, in questo caso, il marito “tradito”, Hans, è pienamente consapevole della storia parallela della moglie, che appoggia con benevolenza.
Ma è alla Fedra di Seneca che ella preferisce paragonarsi, nel suo vano tentativo di resistere alla tentazione amorosa.
sposa di teseo, alto sangue di giove; scaccia, presto, dal casto cuore i pensieri proibiti, spegni la fiamma, non assecondare una sinistra speranza: chi resiste in principio all’amore, ha salvezza e vittoria; chi alimenta e blandisce il dolce male, non fa più a tempo a liberarsi dal giogo.
Un’autrice d’altri tempi
Il titolo Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé… non promette invano: lo stile di Lodovica San Guedoro è davvero uno stile d’altri tempi, raffinato, mai volgare, nemmeno nella descrizione delle scene erotiche. Nonostante ciò, la San Guedoro riesce a non risultare mai affettata: al contrario, ella è sempre spontanea, sincera fino alla fine nell’espressione dei propri sentimenti, libera da falsi pudori. L’equilibrio tra spontaneità ed eleganza è magistralmente mantenuto per tutta la durata del romanzo.
Amor che torni…il secondo volume candidato al Premio Strega
Pastor che a notte ombrosa nel bosco si perdé… si conclude in modo struggente, ma il finale resta aperto: il seguito, Amor che torni…un’educazione sentimentale è stato infatti pubblicato nel 2019, e concorrerà al Premio Strega 2020. Non è la prima volta che Lodovica San Guedoro, sebbene poco conosciuta in Italia, viene candidata a premi prestigiosi. Il talento, dopotutto, non può essere ignorato troppo a lungo.