venerdì, Aprile 19, 2024

Pasolini, un uomo solo

Il 2 novembre 1975, all’alba, in un campo fangoso della periferia romana di Ostia viene rinvenuto il cadavere sfigurato di un uomo. É stato colpito con ottusa ferocia, ma la morte è causata da un’auto che lo travolge mentre è a terra, forse ancora cosciente. Muore così, in uno dei luoghi da lui descritti nei suoi libri, forse per mano di qualcuno simile ai suoi personaggi, Pier paolo Pasolini.

Pasolini, come Socrate, è uno di quegli uomini che, da soli, portano le masse più avanti nella via del progresso. Pasolini, come Socrate, è la vittima designata

Pasolini avrebbe avuto tutto per riuscire comunque: sensibilità, talento, cultura; ma, diversamente da altri anche suoi illustri contemporanei, sommava a queste sue doti il pesante fardello della sua diversità che lo porterà ad assumere sempre una posizione non allineata, e forse anche per questo più lucida. Pasolini – come Socrate – è la voce della rabbia che definisce le coordinate per la critica della società; Pasolini, come Socrate, è uno di quegli uomini che, da soli, portano le masse più avanti nella via del progresso. Pasolini, come Socrate, è la vittima designata.

la maturità che gli fa cogliere i segni della mutazione antropologica che comincia con il boom economico, e l’inizio della vecchiaia ha i toni cupi degli anni di piombo che verranno

La sua vita si snoda in presa diretta con quella del Paese: l’esuberanza della gioventù coincide con l’ottimismo degli anni della ricostruzione, poi la maturità che gli fa cogliere i segni della mutazione antropologica che comincia con il boom economico, e l’inizio della vecchiaia (che non ha avuto) ha i toni cupi degli anni di piombo che verranno. E’ il primo a puntare il dito contro il malaffare democristiano e l’alleanza tra vertici statali e grande capitale ai danni dei cittadini. E’ il primo a denunciare il conformismo che si annida dietro la rivolta giovanile del ’68. E’ attaccato da destra e da sinistra – lui, antifascista espulso dal PCI per la sua omosessualità e condannato ad una perpetua “non appartenenza”. Anche OSSERVATORIO7 è uno dei migliaia di figli illegittimi (e inadeguati) dei suoi “Scritti corsari” – testimonianza della sua capacità di cogliere la realtà in presa diretta.

Ma Pasolini non è solo lo straordinario interprete dell’Italia del secondo ‘900. E’ stato poeta prolifico e di rara intensità; critico letterario di spessore e romanziere di livello assoluto; commediografo e regista di capace di regalare emozioni e polemiche ancora oggi non sopite: mi vengono in mente Supplica a mia madre tratto da Poesia in forma di rosa; Ragazzi di vita e Una vita violenta; Affabulazione; Mamma Roma, Accattone, Teorema. L’ultima, struggente apparizione di Totò in Cosa sono le nuvole? episodio del film Capriccio all’italiana.

La sua figura di intellettuale assoluto impegnato nella costruzione (per forza critica) della cultura del Paese non ha trovato un successore per spessore e intensità

Le cose più belle che ho letto su di lui appartengono al bellissimo e (credo) mai ristampato “Morte di Pasolini” del poeta Dario Bellezza; le più inquietanti, dell’amico Giuseppe Zigaina. La sua figura di intellettuale assoluto impegnato nella costruzione (per forza critica) della cultura del Paese non ha trovato un successore per spessore e intensità. Una Sinistra che possa dirsi tale non può non avere, tra i suoi riferimenti, la sua opera.

Massimiliano De Luca
Massimiliano De Lucahttp://www.massimilianodeluca.it
Sono nato a Firenze nel 1968. Dai 19 ai 35 anni ho speso le mie giornate in officine, caserme, uffici, alberghi, comunità – lavorando dove e come potevo e continuando a studiare senza un piano, accumulando titoli di studio senza mai sperare che un giorno servissero a qualcosa: la maturità scientifica, poi una laurea in “Scienze Politiche”, un diploma di specializzazione come “Operatore per le marginalità sociali”, un master in “Counseling e Formazione”, uno in “Programmazione e valutazione delle politiche pubbliche”, un dottorato di ricerca in “Analisi dei conflitti nelle relazioni interpersonali e interculturali”. Dai 35 ai 53 mi sono convertito in educatore, progettista, docente universitario, ricercatore, sociologo, ma non ho dimenticato tutto quello che è successo prima. È questa la peculiarità della mia formazione: aver vissuto contemporaneamente l’esperienza del lavoro necessario e quella dello studio – due percorsi completamente diversi sul piano materiale ed emotivo, di cui cerco continuamente un punto di sintesi che faccia di me Ein Anstàndiger Menschun, un uomo decente. Ho cominciato a leggere a due anni e mezzo, ma ho smesso dai sedici ai venticinque; ho gettato via un’enormità di tempo mentre scrivevo e pubblicavo comunque qualcosa sin dagli anni ‘80: alcuni racconti e poesie (primo classificato premio letterario nazionale Apollo d’oro, Destinazione in corso, Città di Eleusi), poi ho esordito nel romanzo con "Le stelle sul soffitto" (La Strada, 1997), a cui è seguito il primo noir "Sotto gli occhi" (La Strada, 1998 - segnalazione d’onore Premio Mario Conti Città di Firenze); ho vinto i premi Città di Firenze e Amori in corso/Città di Terni per la sceneggiatura del cortometraggio "Un’altra vacanza" (EmmeFilm, 2002), e pubblicato il racconto "Solitario" nell’antologia dei finalisti del premio Orme Gialle (2002). Poi mi sono preso una decina di anni per riorganizzare la mia vita. Ricompaio come finalista nel 2014 al festival letterario Grado Giallo, e sono presente nell’antologia 2016 del premio Radio1 Plot Machine con il racconto "Storia di pugni e di gelosia" (RAI-ERI). Per i tipi di Delos Digital ho scritto gli apocrifi "Sherlock Holmes e l’avventura dell’uomo che non era lui" (2016), "Sherlock Holmes e il mistero del codice del Bardo" (2017), "Sherlock Holmes e l’avventura del pranzo di nozze" (2019) e il saggio "Vita di Sherlock Holmes" (2021), raccolti nel volume “Nuove mappe dell'apocrifo” (2021) a cura di Luigi Pachì. Il breve saggio "Resistere è fare la nostra parte" è stato pubblicato nel numero 59 della rivista monografica Prospektiva dal titolo “Oltre l’antifascismo” (2019). Con "Linea Gotica" (Damster, 2019) ho vinto il primo premio per il romanzo inedito alla VIII edizione del Premio Garfagnana in giallo/Barga noir. Il mio saggio “Una repubblica all’italiana” ha vinto il secondo premio alla XX edizione del Premio InediTO - Colline di Torino (2021). Negli ultimi anni lavoro come sociologo nell’ambito della comunicazione e del welfare, e svolgo attività di docenza e formazione in ambito universitario. Tra le miei ultime monografie: "Modelli sociali e aspettative" (Aracne, 2012), "Undermedia" (Aracne, 2013), "Deprivazione Relativa e mass media" (Cahiers di Scienze Sociali, 2016), "Scenari della postmodernità: valori emergenti, nuove forme di interazione e nuovi media" (et. al., MIR, 2017), Identità, ruoli, società (YCP, 2017), "UniDiversità: i percorsi universitari degli studenti con svantaggio" (et. al., Federsanità, 2018), “Violenza domestica e lockdown” (et. al., Federsanità, 2020), “Di fronte alla pandemia” (et. al., Federsanità, 2021), “Un’emergenza non solo sanitaria” (et. al., Federsanità, 2021) . Dal 2015 curo il mio blog di analisi politica e sociale Osservatorio7 (www.osservatorio7.com), dal 2020 pubblicato su periodicodaily.com. Tutto questo, tutto quello che ho fatto, l’ho fatto a modo mio, ma più con impeto che intelligenza: è qui che devo migliorare.

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