venerdì, Marzo 29, 2024

Parole intraducibili tedesche: fra poesia e ricchezza

Ogni lingua, racchiude un intero universo. Lemmi, espressioni, culture uniche e inimitabili. Imparare una lingua straniera, non significa solamente acquistare un’abilità in più, bensì immergersi in un nuovo mondo, tutto da esplorare e interiorizzare.
Quando si fa riferimento alla lingua tedesca, spesso sovvengono alla mente alcuni stereotipi di massa. Fra questi, la scarsa delicatezza del tedesco, la sua durezza, i suoi vocaboli lunghi e incomprensibili. Su quest’ultimo punto, in effetti c’è poco da controbattere. Al contrario, per quanto riguarda i primi due, forse dovremmo venire a conoscenza della lingua, prima di considerarli esatti. Sovente, si è abituati ad attribuire la poeticità esclusivamente alle lingue romanze, come il francese, lo spagnolo o l’italiano, poiché esse ci risultano più dolci all’udito. Eppure, anche una lingua germanica come il tedesco, è colma di fascino e poesia. Un’effettiva dimostrazione di ciò, sono le parole intraducibili tedesche.

Parole intraducibili tedesche: da dove nascono?

In realtà, quella delle parole intraducibili non è un’esclusiva del popolo tedesco. Ogni lingua, contiene alcune parole o espressioni impossibili da tradurre in altri linguaggi. Ciò può avere diverse cause. Innanzitutto, dobbiamo riconoscere che il mondo è talmente immenso e diversificato, che è normale che determinate persone siano esposte a esperienze diverse rispetto ad altre. Conseguenza diretta di ciò, è la visione della vita e del circostante, da prospettive differenti. Dunque, si crea la necessità di nominare gli infiniti avvenimenti vitali, in maniere diverse e più appropriate.

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Un’altra causa del fenomeno, è da ricercarsi nell’origine delle varie lingue parlate nel mondo. Quest’ultime, sono infatti migliaia, considerando anche i vari dialetti di ogni popolazione. Dunque, è perfettamente normale che da lingue diverse, nascano vocaboli nuovi. Inoltre, sono sempre più comuni i cosiddetti neologismi, i quali contribuiscono ad alimentare il fenomeno delle parole intraducibili.


Faust di J.W Goethe debuttò 191 anni fa


Quindi, quali sono questi termini?

Le parole intraducibili tedesche, non sono poche. Esse sono in un numero decisamente maggiore, rispetto a quelle di altre lingue. Ad esempio, per quanto l’italiano sia ricco, è estremamente povero da questo punto di vista.
In generale, le parole intraducibili sono molto poetiche. Quelle tedesche, lo sono particolarmente tanto. Eccone alcune.

Torschlußpanik

Questo lemma contiene un vero e proprio romanzo. Esso, è formato dalla parola “Tor“, ossia “porta”, e da “Panik“, “panico“, com’è facile intendere. Il termine trova la sua origine in epoca medievale, quando chi voleva mettersi in salvo da una battaglia cercava di raggiungere il ponte levatoio del castello d’appartenenza. Dunque, Torschlußpanik indica la paura di queste persone di non riuscire a raggiungere in tempo il ponte levatoio, di trovarlo già chiuso.

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Il termine, ha successivamente acquistato un significato più che mai attuale. Quando una persona pronuncia questa parola, ella fa riferimento alla paura dello scorrere del tempo. O meglio, del suo scorrere inesorabile e indipendente da tutto, che spesso ci fa sentire il timore che la nostra vita finisca prima che i nostri sogni e progetti diventino realtà.

Fernweh

Ecco un termine estremamente esplicativo e nostalgico. Le sue componenti sono “Fern“, “lontano” e “Weh“, “nostalgia“. Dunque, nostalgia del lontano. Cos’è la nostalgia del lontano? Essa è quell’amara malinconia mista a quella voglia irrefrenabile d’esplorare ciò che è distante da noi. Si può trattare di luoghi, riferendosi perciò a un desiderio di viaggiare. Tuttavia, Fernweh comprende anche la nostalgia verso cose più immateriali, come il tempo. Quindi, spesso addirittura una nosomania nei confronti di periodi temporali futuri o passati, che abbiamo vissuto o che vivremo. Oppure dei quali vorremmo fare esperienza nuovamente. O, ancora, dei quali vorremmo godere appieno pur sapendo che, verosimilmente, ciò non avverrà.

Weltschmerz

Ricorrendo alla letteratura italiana, questo termine potrebbe fare il caso di Giacomo Leopardi. Più precisamente, al suo cosiddetto “arido vero“. Nel pensiero leopardiano, l’arido vero fa riferimento alla scoperta della realtà, la quale è tutt’altro che accogliente. Arriva infatti nella vita di ogni individuo, un punto nel quale ci si rende conto che il mondo è pieno di ingiustizie, malignità e ostacoli, e che bisogna combattere con le unghie e con i denti per resistervi. Ecco, il lemma Weltschmerz descrive proprio questa consapevolezza. Esso è composto da “Welt“, ossia “mondo“, e “Schmerz“, “dolore“. Dunque, dolore del mondo.

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Geisterfahrer

Il Geistfahrer, letteralmente è l’autista (Fahrer) fantasma (Geist). Questo bizzarro termine indica un individuo che imbocca una strada nel senso di marcia sbagliato. Oppure, in senso più ampio, una persona che pensa di aver intrapreso un percorso sbagliato nella propria vita. Anche questa è una descrizione più che mai attuale, data la nostra società odierna, che troppo spesso vive il proprio fluire in maniera unidirezionale.

Herbstmelancholie

Questa parola indica una sensazione che a breve farà parte di molti di noi, che un po’ è già nell’aria. Di fatti, il termine “Herbst” significa “autunno“, metre “Melancholie” chiaramente “malinconia“. Stiamo dunque parlando della malinconia dell’autunno. Quel sottile velo di tristezza che ci avvolge nell’osservare le foglie degli alberi ingiallirsi e precipitare, i fiori scomparire, molti animali andare in letargo. Come se quell’improvviso soffio di gelo arrivasse per rammentarci che tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Tutto nasce, fiorisce, splende alla luce del sole, per poi appassirsi e scomparire nell’oblio.

Waldeinsamkeit

Wald” significa “bosco“, mentre “Einsamkeit” “solitudine“. Questa parola fa riferimento alla sensazione che si prova nel trovarsi immersi in un bosco in totale solitudine. Può trattarsi di un misto di ansia e paura, magari di perdersi o di trovare qualcuno che ci faccia del male, misto al fascino e lo stupore del circostante.

Vorfreude

Vorfreude, indica forse una delle sensazioni più tenere dell’essere umano. “Vor” sta per “prima“, “Freude” invece per “felicità“. Prima della felicità, dunque. Quando si parla di Vorfreude, si fa riferimento a quel mix di agitazione, eccitamento e impazienza, quando si sa che qualcosa di particolarmente bello ci attende.

Querdenker

Noi esseri umani, siamo dei pensatori nati. C’è però chi tende a ragionare in maniera più omogenea rispetto alla massa, chi invece preferisce distaccarsi dai pareri comuni. Quest’ultima categoria, in tedesco è rappresentata dai Querdenker. Quest’ultimi, sono dunque le persone che pensano con la propria testa, non badando ad alcuno schema sociale o antropologico. Non a caso, “Quer” significa “traverso“, mentre “Denker” “pensatore“.

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Un’immensa ricchezza

Naturalmente, le parole intraducibili tedesche non sono finite qui. Seguiranno altri articoli nei quali avremo modo e tempo di analizzarne altre. Tuttavia, già avendone scoperte alcune, dovremmo renderci conto di quanto la comunicazione umana sia ricca di storia, di sfumature. Soffermandoci su queste sfumature, possiamo trovare la chiave che ci conduce alla scoperta del mondo. Un mondo ingiusto e cattivo; ma anche interessante e imprevedibile.

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