giovedì, Marzo 28, 2024

Parlamento UE: sì al Mes e ai Recovery Bond, no ai Coronabond

La debolezza dell’Italia nei confronti dell’Europa: è questo il dato politico più rilevante emerso dal voto del Parlamento Europeo di venerdì 17 aprile.

Italia divisa davanti all’Europa


Per una volta, la responsabilità – o colpa che dir si voglia – non è dei Paesi del Nord fautori del rigore calvinista, che si accaniscono contro i Paesi del Sud, presunti spreconi dall’indebitamento facile.

No. Per l’ennesima volta l’Italia si è presentata davanti all’Europa divisa e litigiosa, sul fronte sia della maggioranza che sostiene il governo Conte sia dell’opposizione.

Pd e Movimento 5 Stelle da una parte, Forza Italia, Lega, Fdi dall’altra hanno proceduto in ordine sparso: nella votazione finale della risoluzione complessiva, come nelle votazioni sui paragrafi e gli emendamenti riguardanti strumenti di sostegno importanti come il Mes, i Recovery Bond e i Coronabond.

Anche se la risoluzione è un atto non vincolante – e quindi qualcuno potrebbe pensare di valore relativo -, ma una sorta di “raccomandazione/invito” per il Consiglio UE, ha un peso politico, ben evidenziato dal presidente dell’Europarlamento, David Sassoli.

Grazie a questo voto, infatti, «potrò andare al prossimo Consiglio UE del 23 aprile con un’indicazione chiara di quella che è la volontà del Parlamento rispetto agli strumenti e alle modalità con cui dobbiamo organizzare l’uscita dall’emergenza e la ricostruzione», chiarisce.

La divisione italiana complica ancora di più la strada già in salita del premier Conte nei confronti dei suoi colleghi europei, a partire dai “falchi” del Nord.

Il voto finale della risoluzione

Con 395 voti favorevoli, 171 contrari e 128 astensioni, l’assise plenaria di Strasburgo ha approvato il testo complessivo della risoluzione che esorta gli Stati membri a impiegare le linee di credito del Mes, dà parere favorevole ai Recovery Bond da mille miliardi di euro garantiti dal bilancio UE e boccia i coronabond.

L’Italia divisa

L’Italia è arrivata al voto spaccata sia sul fronte dei partiti di maggioranza che sostengono il governo Conte, sia dell’opposizione. Hanno votato, infatti, a favore della risoluzione, il Pd e Italia Viva (con l’unico deputato eletto Nicola Danti, ndr), insieme a Forza Italia; hanno votato contro Lega e Fratelli d’Italia.

Il Movimento 5 Stelle si è spaccato al suo interno, con 10 deputati che hanno sostenuto il documento e 3 (Ignazio Corrao, Rosa D’Amato e Piernicola Pedicini, ndr) che lo hanno bocciato.

Nessuna spaccatura sul voto: semmai diverse sensibilità «sulla valutazione complessiva del testo finale, così come è successo d’altronde a tutti i gruppi politici del Parlamento Europeo», si difendono i grillini.

«Il Movimento 5 Stelle è compatto sulla risposta europea che serve per reagire alla crisi Covid-19 e lo dimostra il fatto che nel merito, su tutti gli emendamenti, gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle hanno votato allo stesso modo», aggiungono fonti interne al Movimento.

I gruppi politici del Parlamento Europeo

Il voto sull’attivazione del Mes

Tra i singoli paragrafi della risoluzione sottoposti al voto, spicca il paragrafo 23: quello che chiede l’attivazione del Mes.

A tal riguardo, il Parlamento europeo invita “gli Stati membri della zona euro ad attivare i 410 miliardi di euro del Meccanismo europeo di stabilità con una linea di credito specifica“, ricordando che “questa crisi non è responsabilità di un determinato Stato membro e che l’obiettivo principale dovrebbe essere quello di combattere le conseguenze della pandemia“. 

Sottolinea, altresì, che “come misura a breve termine, il meccanismo europeo di stabilità dovrebbe immediatamente estendere le linee di credito precauzionali ai paesi che chiedono di accedervi per far fronte alle esigenze di finanziamento a breve termine per affrontare le conseguenze immediate della Covid-19, con scadenze a lungo termine, tassi competitivi e condizioni di rimborso connesse alla ripresa delle economie degli Stati membri“.

L’articolo è stato approvato a larghissima maggioranza: 523 voti a favori, 145 contrari e 17 astenuti.

Come ha votato l’Italia

Anche in questo caso, l’Italia si è spaccata proponendo lo schema poi espresso nel voto finale: hanno votato a favore, infatti, le delegazioni del Partito Democratico, di Italia Viva e di Forza Italia, mentre hanno votato contro quelle della Lega, di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle (in questa occasione i grillini hanno votato compatti, ndr).

Il voto sul paragrafo che propone i Recovery bond

La prima parte del paragrafo 17 della risoluzione invita la Commissione UE a proporre un massiccio pacchetto di investimenti per la ripresa da finanziare con un bilancio pluriennale potenziato, i fondi e gli strumenti già esistenti, e i Recovery bond garantiti dal bilancio dell’Ue.

È stata approvata con 547 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astensioni.

Come ha votato l’Italia

La Lega si è astenuta, Forza Italia, Pd, Italia Viva e Fratelli d’Italia hanno espresso voto favorevole, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro perché nella seconda parte dello stesso articolo si parla di Mes.

Il voto sull’emendamento che propone i Coronabond

Il gruppo dei Verdi ha presentato un’emendamento che propone l’introduzione dei Coronabond.

L’Eurocamera, si legge nel testo, “considera essenziale, al fine di preservare la coesione dell’Ue e l’integrità dell’Unione monetaria, che una quota sostanziale di debito emessa per contrastare le conseguenze del Covid-19 sia mutualizzata a livello Ue”.

L’emendamento è stato respinto con 326 voti contrari, 282 sì e 74 astensioni.

Come ha votato l’Italia

Determinante per la bocciatura è stato il voto contrario di Lega e Forza Italia. Hanno espresso parere favorevole, invece, Pd, M5s e Fratelli d’Italia, mentre si è astenuta Italia Viva.

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