giovedì, Aprile 25, 2024

Tempus Imperfectum: 52esimo Palio di Isola Dovarese, tra meraviglia e stupore

Grande successo anche per questa 52esima edizione del Palio di Isola Dovarese.

Come già anticipato nel precedente articolo, E’ tempo di Palio: in arrivo il 52esimo Palio di Isola Dovarese, è una rievocazione del passato gonzaghesco del paese.
L’evento, organizzato dall’Associazione Pro Loco Isola Dovarese con il patrocinio di enti comunali, provinciali, nazionali ed internazionali, anche quest’anno ha richiamato tantissimi viaggiatori, provenienti anche dai paesi e dalle città oltre regione.

Si è cominciato venerdì con la prima novità di quest’anno: con una solenne cerimonia del disvelamento di un’epigrafe contenente l’inizio di una composizione poetica attinente al tema del Palio, ha inizio La Cerca, la ricerca delle restanti strofe dislocate nelle quattro contrade, rivolta esclusivamente ai visitatori del Palio non residenti.

Al primo cercatore classificato è stato consegnato in premio l’equivalente di una lauta cena per due persone presso una delle quattro contrade a sua scelta; al secondo cercatore classificato, è stato consegnato un biglietto di entra omaggio per uno dei successivi giorni del Palio.

È seguita la benedizione dei gonfaloni e delle contrade dinnanzi alla Parrocchiale dedicata a San Nicolò, un piccolo e autentico gioiello di altari e quadri del XV secolo. Successivamente la consegna delle chiavi di Isola da parte del Sindaco al Podestà: con questo gesto simbolico si entra nel tardo medioevo.

Ecco le quattro contrade che si presentano alla piazza e agli ospiti con i colori e le peculiarità che le contraddistinguono: la contrada di San Giuseppe, il cui simbolo è l’aquila nera in campo verde e che prende il nome dall’Oratorio sorto nel XVII secolo; la contrada delle Gerre, il cui simbolo è una ruota di mulino in campo azzurro e che prende il nome dalla parola dialettale “gerre” che significa “ghiaie”, poiché è in prossimità del letto del fiume Oglio; la contrada di Porta Tenca il cui simbolo è una tinca in campo giallo e che prende il nome dai Tenca, nobile famiglia isolana; la contrada di San Bernardino il cui simbolo è il sole di San Bernardino in campo rosso e che prende il nome dal santo al quale fu intitolato il convento dei frati francescani dell’Osservanza sorto nel 1476.

Infine lo sbalorditivo spettacolo della Compagnia Teatro all’Improvvista, che dal 1993 si occupa di teatro e di spettacoli di strada, cura le coreografie con il fuoco e i giochi pirotecnici nell’ambito del Palio.

Arriviamo al Convivio, l’esclusivo cuore del secondo giorno del Palio, animato dallo spettacolo per esso creato che si rinnova di anno in anno. Riservato ai Signori ospiti, la corte dei Gonzaga, è una grande tavolata nella piazza che fa da cornice allo spettacolo realizzato apposta per loro, mentre tutt’intorno il popolo brulica e si affanna nella ricerca del piacere corporale, di pancia e dell’intelletto nelle taverne.

Il tema dello spettacolo di questo anno è stato il Tempus Imperfectum, leggenda similare al vero de li mechanici sembianti humani, l’imperfezione che garantisce unicità ed è l’arte dei geni proprio come il cremonese Janello Torriani, genio del Rinascimento che creò orologi planetari, macchine ciclopiche e automi dal futuro in grado di incantare la corte spagnola di Carlo V d’Asburgo e del figlio Filippo II. Il gruppo dei Fuochini, gli artisti isolani che si sono negli anni specializzati nella rappresentazione di giochi di fuoco, hanno incantato la corte e tutti i viaggiatori con effetti pirotecnici illuminando la piazza che ha accolto un grande orologio torriano progettato dagli ingegneri macchinisti isolani.

Gli scenografi, gli Sgobatori, gli artisti e gli ingegneri sono tutti isolani che progettano e realizzano le opere e i loro effetti scenici in loco e in proprio, con impegno e studio; così come la realizzazione dei vestiti dell’epoca e delle acconciature è il frutto di un lavoro certosino e di alta sartoria; così come la compagnia di Arco storico Comites Sagittarii che porta avanti l’antica disciplina del tiro con l’arco in tutta Italia.

La domenica inizia al mattino (apertura delle casse, del mercato e delle taverne alle ore 10) e culmina nel pomeriggio, nel momento più importante della manifestazione: l’assegnazione dell’agognato “Palio di Isola Dovarese”.
I tamburi annunciano l’arrivo dei Signori di Mantova Barbara di Brandeburgo, sua figlia Dorotea e il generale Marsilio Andreasi che vengono accolti dai capitani delle quattro contrade. Gli sbandieratori del gruppo storico Sbandieratori e Musici dei Dovara incantano tutti con un elogio al Palio che fa da introduzione al ballo dei piccoli Primisempi, i bambini del paese. Entra un Màgher gigante di stoffa bianca e a seguire il ballo del gruppo di Danza Antica Tripudiantes Dovarensis.

Anche qui emergono l’impegno e lo studio per la riproduzione dell’atmosfera medievale: le danze sono frutto di un’attenta e rigorosa ricostruzione coreografica sulle fonti storiche rinascimentali e dell’insegnamento di ballerini professionisti.

Iniziano le gare conclusesi con la vittoria della contrada delle Gerre e a seguire, in ordine di classifica, le contrade di San Bernardino, di Porta Tenca alla quale è stato consegnato, da parte di una giuria composta da storici e da esperti di settore (costumi, cucina, scenografia) lo stendardo del Favete Linguis per la migliore ricostruzione storica, e di San Giuseppe.

Meraviglia e stupore saranno il nostro umile saluto, hanno promesso gli isolani e così hanno fatto con lo spettacolo Picta, altra novità di questa edizione: una voce narrante ha accompagnato l’entrata nella piazza di una musa che ha consegnato delle ampolle contenenti i colori simbolo di ogni contrada ad un pittore del luogo il quale, ha riprodotto su tela la splendida miniatura de i ” Tre danzatori” inserita tra le pagine del trattato “De praticta sue arte tripudii vulgare opusculum” del 1463 ad opera di Guglielmo Ebreo da Pesaro, mentre la voce narrante spiegava l’origine naturale dei colori del tempo. Picta è stato accompagnato dal gruppo di Danza Antica Tripudiantes Dovarensis che ha riprodotto in danza gli attori del dipinto, un magico spettacolo che si è concluso con un’esplosione di fuochi ad illuminare il cielo e che ha riconsegnato il borgo all’anno in corso.

Il Palio non è una semplice manifestazione riesumata ed organizzata a scopo turistico: è la vita di un popolo nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti, un momento importante di aggregazione culturale.

Se siete appassionati dell’epoca medioevale, il viaggio nel tempo dei Gonzaga è assicurato e non potrete mancare al Palio di Isola Dovarese dell’anno prossimo.

Meraviglia e stupore pienamente soddisfatti.

 

 

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