venerdì, Marzo 29, 2024

Orizzonti possibili: arte digitale e tradizionale

Kunsthalle West inaugura il 16 settembre, nell’area industriale di Merano, la mostra dal titolo Orizzonti possibili. Fra arte e crypto arte. Si tratta di un inedito percorso espositivo, volto a diventare un’opera condivisa con il pubblico, costruito sull’infrastruttura architettonica dello spazio museale che, per vocazione, è un laboratorio di idee. L’esposizione introduce i visitatori alle più recenti frontiere dell’innovazione applicate all’arte la stampa 3D, la realtà aumentata, NFT. Fa dialogare le nuove tecnologie a forme d’arte più tradizionali: pittura, scultura, incisione e fotografia.


Isabell Kamp a Merano Arte con Discussions


La mostra Orizzonti possibili propone attività per coinvolgere il pubblico?

All’interno del percorso i visitatori è invitato a diventare artista con una live performance per la creazione dell’opera della mostra. Anche i bambini saranno protagonisti: avranno uno spazio in cui potranno colorare un pavimento di tela, ispirati dal contesto. Giuditta Gilli Ravalli realizzerà una sfera trasparente in stampa 3D che diventerà, alla serata inaugurale del 16 settembre, la scultura condivisa di Orizzonti possibili. Il pubblico sarà invitato a partecipare alla live performance in cui avrà l’opportunità di raccontarsi come artista per un giorno. Ognuno potrà inserire spontaneamente nelle trame dell’elemento scultoreo oggetti, parole, messaggi tridimensionali in stampa 3D. La circolarità e la neutralità del colore dell’opera definiscono gli spazi di scambio, interazione e comunicazione liberi da confini.

Le opere in mostra a Orizzonti possibili

Il Sacco di orbace di Francesco Ciusa rappresenta il fulcro attorno a cui si dipanano le contaminazioni di linguaggi dell’esposizione Orizzonti possibili. La scultura del 1922 evoca infatti la centralità espressiva da cui si sviluppano percorsi e suggestioni. Entrano in comunicazione con una tela di cinque metri per i bambini che potranno lasciare i singolari timbri emotivi coi colori. Nasce dal progetto i colori raccontano storie, un concept ideato e realizzato dalla curatrice come esperienza creativa dell’arte contemporanea per i più piccoli. Le emozioni e l’immaginazione fluiscono senza confini, ispirandosi a opere di artisti internazionali viventi in un itinerario immaginifico che racconta nuove storie. Con la veste interpretativa il visitatore sarà intercettato dal monitor che trasmette l’ironia di una nuova Pop art in chiave rinascimentale.

NFT di Breaking David collection

L’anteprima della Breaking David collection in NFT è realizzata da Marcello BaldariEmiliano IozzoGabriele Votta insieme a Luca Vajani, NFT expert. Nell’allestimento artistico la televisione diventa l’arena innovativa in cui il digitale destruttura la classicità dell’iconico David di Michelangelo con lo sviluppo 3D. Il dettaglio riflette sull’immaginario collettivo dissacrando e divertendo. La tecnologia basata su blockchain garantisce l’unicità, l’impossibilità di contraffazione e la dimostrazione univoca di proprietà dell’opera d’arte. L’opera sdogana lo sciovinismo materiale del collezionismo notorio, riportando l’arte ai costumi di massa in un umanesimo che abbraccia stili eterogenei.

Gli artisti che espongono a Orizzonti possibili

Le carte cotone di Isabella Accenti sono mondi legati a personalità esistite, fluttuanti in un tempo sospeso. La fotografia è strappata alla sua realtà dal digitale con influenze dadaiste e cubiste, in rapporto fra l’Art Déco e il futurismo. L’artista ridà vita e valore con impressioni acquarellate. Le opere incorniciate e libere creano in un gioco prospettico una poetica visiva sensuale sullo sfondo sonoro di un vecchio proiettore anni ’30. Le macchie di colore di Andrea Varesco rivelano un apparente disordine verso un caso ordinato in grado di tracciare un’estetica raffinata compositiva. Dagli sfondi accesi emergono spirali che volteggiano fra le pennellate. Acrilici e resine accelerano e rallentano in un cromatismo sospeso che evoca nell’astratto una forte e cristallina emotività, priva però di limitazioni. Il colore emerge infatti nelle sue molteplici possibilità in un continuum processuale pittorico.

Natura e tecnologia

Gli Universi di materia di Gregor Prugger si ispirano al paesaggio dei boschi delle Dolomiti con cui sono realizzate le opere, esprimendosi nella plasticità dell’astratto. Elementi di legno e bassorilievi sono presentati come cammini scultorei intersecando lo spazio. Radici e rami si arrampicano per creare insolite forme come solo la natura sa fare adattandosi a condizioni inaspettate. L’ingegno umano dell’artigiano agisce sulla materia sublimando il primordiale rapporto con l’ambiente, musa ispiratrice dell’artista. Il percorso porta alle isole ontologiche di Giuditta Gilli Ravalli che attraverso il gesto delle mani espresso in stampa 3D vibrano oltre la cornice dell’esistenza. L’artista entra con la penna tridimensionale nella profondità scultorea costruendo reti plastiche come istantanee di momenti, confluendo in una sintesi intensa.

L’app Still Life AR

Camminando per la mostra con l’app per smartphone Still Life AR di Chiara Passa si valica un mondo immersivo. Il visitatore sperimenta un’ipotesi di viaggio nel metaverso attraverso raffigurazioni di oggetti di casa realizzati con le tecniche di fotogrammetria e scansione 3D. Una memoria di oggetti che ruotano, si appoggiano, possono essere visti all’opposto della consuetudine da ogni prospettiva e quindi raccontarsi a fianco o sovrapposti alle altre opere. Disegnano quindi spazi liminali e dinamici in cui il digitale ha valore con il reale.

Orizzonti possibili: arte digitale e reale

Cristina Ciusa, Curatrice della mostra parla dell’esposizione. “Quando entrai alla Kunsthalle, ebbi la sensazione di sublimare la dimensione spaziale come forma d’arte. Immaginano la mostra un racconto dove le opere e gli artisti dialogano fra loro. Un’esperienza condivisa con gli osservatori invitati a partecipare alla creazione di un’opera d’arte, come espressione nel presente della propria emozionalità creativa, insita in ogni persona”. Ulrich Egger Artista e Presidente di Kunsthalle West commenta così l’evento. “Per la prima volta ospitiamo una mostra che inserisce l’arte digitale in stretto dialogo con il reale. Il virtuale come racconto di nature morte e del classico dissacrante impregnato di estetica. Cristina Ciusa ha creato un’idea espositiva unica e inedita che per tre settimane renderà la Kunsthalle un posto fantastico”. L’esposizione sarà visitabile fino al 2 ottobre.

Immagine da cartella stampa.

Odette Tapella
Odette Tapella
Vivo in piccolo paese di provincia. Mi piace leggere, fare giardinaggio, stare a contatto con la natura. Coltivo l'interesse per l'arte, la cultura e le tradizioni.

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