venerdì, Aprile 19, 2024

Opere inedite di Carlo Carrà in mostra ad Alessandria

Venerdì 28 maggio, alla Quadreria del Broletto di Palatium Vetus ad Alessandria, si è tenuta l’inaugurazione di una mostra dedicata a Carlo Carrà, a cura di Fulvio Cervini, Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella. La città natale dell’artista ha deciso di omaggiarlo a 140 anni dalla nascita, esponendo 44 delle sue opere. Il titolo della rassegna è: “Carrà 140. Opere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e da collezioni private alessandrine“. Peculiarità di questa iniziativa è la pubblicazione di alcuni inediti.

Lo scopo della mostra su Carlo Carrà ad Alessandria

Questa mostra non ha solo l’obiettivo di fornire preziose informazioni sullo sviluppo della carriera dell’artista. L’evento si inserisce in un quadro ben più ampio. Infatti, Luciano Mariano, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha affermato che il fine è “dare valore e conoscenza ai protagonisti dello scenario culturale del territorio in cui la Fondazione opera, in linea con gli obiettivi da sempre perseguiti anche nel costruire la collezione d’arte che è parte fondamentale della sua stessa identità. La rassegna rappresenta il primo capitolo di un ampio progetto che vede la Fondazione rendere via via sempre più fruibili al pubblico le opere della sua collezione, composta in prevalenza dai lavori di artisti in vario modo legati al territorio, come lo stesso Carrà, e lungo una strada che si dipana dal XV al XXI secolo”.

Il percorso della mostra su Carlo Carrà ad Alessandria

Le opere in mostra si succedono in un percorso che va dal 1898 al 1965, un anno prima della sua morte. Il pittore alessandrino ha mosso i primi passi nell’arte con opere appartenenti alla scuola divisionista, portatrice di quello stile che ha reso celebri personalità come Giovanni Segantini. La sfera quotidiana è il tema centrale delle opere collocate in quel periodo. La maniera del Divisionismo lo porta ad abbracciare il Futurismo, insieme a Umberto Boccioni e altri. Non mancano eccezionalità, come nel dipinto a tempera del 1914 Lacerba e Bottiglia, che presenta echi cubisti alla maniera di Picasso e Braque. Dopo l’esperienza traumatica della prima guerra mondiale, abbandona lo spirito futurista. Nel 1916 incontra al Sanatorio di Ferrara Giorgio De Chirico, maggior esponente dell’arte metafisica. Anche Carrà si addentra su questa strada. Nelle opere di questo periodo il dinamismo e il tempo sembrano essersi fermati, come se il soggetto raffigurato fosse in un’altra dimensione spazio-temporale. Vedasi, ad esempio, Le Figlie di Loth. Durante gli ultimi anni della sua vita Carrà si focalizzò sui paesaggi, ma non per evidenziarne la maestosità, bensì per far scorgere degli angoli silenziosi, quasi dimenticati. A questo periodo risale il dipinto Punta della Dogana, prima opera acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nel 2004.


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Gli inediti della mostra su Carlo Carrà ad Alessandria

Come anticipato, la mostra rivela delle opere inedite di Carlo Carrà. Tra i lavori mai esposti prima compare una serie di 30 incisioni risalenti agli anni tra il 1922 e il 1927. Trattasi di acqueforti realizzate su lastre originali, con soggetti molto cari all’artista in quel periodo. C’è tempo fino al 3 ottobre per visitare la mostra, aperta il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso gratuito, ma meglio prenotarsi. Ciascun visitatore potrà avere il catalogo in omaggio.


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