Nel suo omaggio poetico, il poeta salernitano Mario Festa celebra la donna come la più alta creazione della natura: un’opera d’arte vivente che porta equilibrio, luce e tenerezza nel mondo. Simbolo di grazia e determinazione, la donna arricchisce la vita con i suoi colori e il suo impegno quotidiano, diventando pilastro fondamentale della crescita e del progresso della società.
Alla Donna, Cuore del Mondo
Afferma Mario Festa: “La donna è meravigliosa opera d’arte del Nostro Creatore, la poesia l’armonia del Creato. La donna veste di bello il mondo. La donna è forza e coraggio, energia, lavora intensamente, in casa e fuori casa, contribuisce al progresso sociale, ma non sempre nella società occupa il posto che merita, non riceve dall’uomo il dovuto rispetto.
Viviamo un tempo difficile di crisi sociale, morale e religiosa. Nel mondo crescono sempre più la cattiveria e la malvagità, sempre più donne vengono violentate, addirittura uccise da uomini violenti, senza cuore. Oggi più che mai le Istituzioni sociali sono chiamate a svolgere fino in fondo il proprio ruolo formativo dei giovani, devono educare le nuove generazioni ai veri valori della vita.
Nel corso del 2025 si sono verificati 100 femminicidi”.
Mario Festa celebra la donna: arte, coraggio e impegno civile contro la violenza di genere
La riflessione di Mario Festa sulla donna si apre come un canto di gratitudine e insieme un grido di dolore. Definirla “meravigliosa opera d’arte del Creatore” non è un semplice elogio poetico, ma un riconoscimento profondo della sua essenza: la donna è l’armonia stessa della vita, la poesia incarnata nella realtà quotidiana. In lei convivono la grazia e la forza, la tenerezza e la determinazione, la capacità di donarsi e di resistere.
Con parole semplici ma di grande intensità, l’autore mette in luce la doppia dimensione della donna moderna: creatrice di bellezza e motore del progresso sociale. Lavora con impegno dentro e fuori le mura domestiche, sostenendo famiglie e comunità, eppure — come Festa amaramente osserva — la società non le riconosce ancora pienamente il valore che le spetta. È un richiamo che non si può ignorare: la donna dà vita al mondo, ma spesso il mondo non le restituisce la stessa vita in dignità e rispetto.
Il testo assume un tono ancora più intenso quando denuncia la realtà drammatica dei nostri tempi: una crisi non solo economica, ma anche morale e spirituale, che si manifesta nella violenza crescente contro le donne. I 100 femminicidi del 2025 diventano una ferita collettiva, un numero che racchiude cento vite spezzate, cento sogni infranti, cento amori negati.
Da questa consapevolezza nasce un invito forte, quasi un appello etico: le istituzioni devono tornare ad essere scuole di valori, luoghi di formazione delle coscienze. Solo educando i giovani al rispetto, alla parità e all’empatia potremo costruire un futuro diverso.
Le poesie di Mario Festa dedicate alla donna
DOLCE
Sei dolce, dolce.
C’è il dolce
nei tuoi occhi belli,
nel tuo splendido viso,
nel tuo sorriso.
E’ dolce la tua voce
che mi dice le parole
più belle.
E’ dolce
la tua compagnia.
E’ dolce il sapore di te.
E’ dolce
il pensiero di te.
Una donna
più dolce di te,
non c’è, non c’è.
E’ dolce, dolce
la vita insieme a te.
La poesia “Dolce” di Mario Festa è un inno alla tenerezza femminile. Il poeta ripete la parola “dolce” come un ritornello musicale, quasi a voler imprimere nel lettore la sensazione di calma, amore e gratitudine.
Questa ripetizione crea una melodia affettiva, un ritmo che trasforma la dolcezza in sostanza stessa della donna amata. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo diventa fonte di luce e conforto.
Nel finale, il poeta dichiara che “la vita insieme a te è dolce”, esprimendo la fusione perfetta tra amore e quotidianità, dove l’amata è presenza costante e motivo di gioia.
Un testo che trasmette la purezza di un sentimento sincero, privo di artifici.
PORTAMI CON TE
Portami con te,
nei tuoi occhi di cielo,
nel tuo soave sorriso,
nei tuoi giardini
di paradiso,
nei tuoi pensieri, nei tuoi desideri, nei tuoi sogni più belli.
Portami con te nel tuo cuore.
Portami con te,
fammi volare
con le tue ali,
nei cieli infiniti
sereni della vita.
Portami con te,
non lasciarmi mai solo,
a nuotare nel mare
tempestoso della vita.
Portami con te,
fammi respirare
il profumo della tua bellezza,
assaporare la tua dolcezza.
In “Portami con te”, Mario Festa esprime il bisogno profondo di condividere la vita con la persona amata, di farsi trasportare nei suoi sogni, nei suoi pensieri, nel suo “cielo infinito”.
La poesia si apre con un tono supplice e dolce: l’autore chiede di essere accolto nel mondo interiore dell’amata. L’immagine del “mare tempestoso della vita” rappresenta le difficoltà dell’esistenza che solo l’amore può rendere sopportabili.
Il poeta desidera fondersi con la donna, respirarne il profumo, assaporarne la dolcezza, quasi a voler vivere un’unione spirituale che trascende la materia.
È una preghiera d’amore, una richiesta di rifugio e di eternità condivisa.
QUANDO STO CON TE
Quando sto con te,
il tempo vola,
non mi annoio mai,
non penso ai problemi,
mi sento sereno,
trovo la spensieratezza,
mi par che torni la beata fanciullezza.
Quando sto con te,
respiro il profumo
della tua bellezza,
nuoto nel mare
della tua dolcezza.
Quando sto con te,
sono contento,
ricco mi sento,
non mi manca niente,
ho tutto, ho te,
bene infinito.
Con “Quando sto con te”, Mario Festa ci trasporta in uno spazio in cui il tempo perde significato. L’amore diventa rifugio, leggerezza, ritorno alla giovinezza dell’anima. Il poeta ritrova nella presenza dell’amata una serenità che il mondo esterno non può offrirgli. Il verso “mi par che torni la beata fanciullezza” evoca un ritorno alla purezza, alla libertà emotiva dell’infanzia.
Ogni momento vissuto con la donna amata è ricchezza interiore, un bene che non si misura in oro ma in emozioni.
Una poesia che celebra la semplicità del tempo condiviso, come dimensione dell’amore autentico.
PER ME
Per me sei meravigliosa,
perla preziosa,
dono Divino.
Per me sei grande,
importante.
Per me sei come il pane quotidiano,
ho bisogno di nutrirmi di te per vivere.
Per me sei il bene,
il bello, il dolce.
Per me sei l’allegria della festa,
la quiete dopo la tempesta.
Per me sei profumo di primavera,
la pace della sera.
Per me sei tutto.
Per me sei amore,
amore, amore.
Nella poesia “Per me”, la donna è descritta come una presenza sacra e indispensabile. L’autore la paragona al “pane quotidiano”, simbolo di vita e nutrimento spirituale.
Questa poesia è una dichiarazione d’amore assoluta. L’amata è la “quiete dopo la tempesta”, la “pace della sera”, la sintesi di tutto ciò che dà senso alla vita.
Il verso finale “Per me sei amore, amore, amore” è una ripetizione che sottolinea la forza del sentimento, trasformando la parola “amore” in preghiera, quasi in mantra.
Una lirica che unisce spiritualità e passione, mostrando la donna come fonte di luce e rinascita.
DONNA
Donna, sei meravigliosa,
rara perla preziosa.
Donna, è dolce il tuo sorriso,
tu profumi di paradiso.
Donna sei il capolavoro,
del Nostro Creatore.
Sei grande.
non si può misurare il tuo valore.
Donna, la tua compagnia
è gioia e allegria.
Donna sei piena d’energia,
tu lavori, lavori,
non ti fermi mai,
Donna tu meriti rispetto,
tanto affetto.
Donna, sei delicato stupendo fiore,
la tua bellezza,
riempie di piacere
gli occhi
che ti guardano.
La poesia “Donna” rappresenta il culmine dell’omaggio poetico di Mario Festa. Qui la figura femminile viene esaltata non solo come oggetto d’amore personale, ma come simbolo universale di vita, forza e bellezza.
Il poeta riconosce il ruolo sociale e umano della donna: lavora instancabilmente, è fonte di gioia, ma spesso non riceve il rispetto che merita.
La chiusura — “la tua bellezza riempie di piacere gli occhi che ti guardano” — è un tributo alla sua grazia, ma anche un invito al mondo a guardare la donna con rispetto e riconoscenza, non con possesso.
“Donna” è una poesia civile e spirituale allo stesso tempo, un inno alla dignità femminile che invita alla riflessione e al rispetto.
Conclusioni
Le parole di Festa non sono solo poesia: sono un atto di civiltà, un modo per ricordare che dietro ogni verso c’è una responsabilità. Esaltare la donna significa difenderla, celebrarla, e soprattutto ascoltarla.
In un’epoca che spesso dimentica la bellezza del femminile, questo omaggio poetico diventa una carezza e un monito: la donna non è solo parte del mondo, è il suo cuore pulsante.
In questo contesto di dolore e riflessione, il poeta Mario Festa dedica un omaggio lirico alla donna, celebrandone la grazia, la forza e la sacralità attraverso versi intensi, semplici e profondamente umani.
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