venerdì, Aprile 19, 2024

Olio extravergine di oliva: asta al ribasso dello Stato

L’Unione Europea sostiene la produzione agricola dei Paesi della Comunità. Attraverso l’erogazione, ai produttori, di aiuti, contributi e premi. Tali erogazioni sono gestite dagli Stati Membri. Attraverso gli Organismi Pagatori. Con il decreto legislativo n. 165/99 è istituita l’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) per lo svolgimento delle funzioni di Organismo di Coordinamento e di Organismo pagatore. Si occupa, tra le altre cose, di distribuire l’invenduto della produzione agricola agli indigenti. Organizzando gare pubbliche. Iniziativa lodevole altrimenti molti prodotti agricoli invenduti sono inevitabilmente persi. Ma la gara d’appalto indetta da Agea a luglio, relativa all’olio extravergine di oliva, sta facendo infuriare gli ovicoltori italiani.

Gara d’appalto dello Stato per l’olio extravergine invenduto

Lo Stato ha acquistato olio extravergine di oliva con base d’asta a 3,2 euro/litro. Il bando di gara non fissa il prezzo sotto il quale non scendere. Normalmente si aggira intorno ai 5 euro. Inoltre non richiede ne requisiti di tracciabilità ne l’origine del prodotto.

È chiaro che il prezzo normale di 5 euro è soggetto a molte caratteristiche di qualità. Così come richiede il buon prodotto italiano. Fissare il prezzo di base d’asta al ribasso a 3,2 euro/litro vuol dire piegarsi ai prezzi di concorrenti esteri. Acquistando inevitabilmente olio di scarsa qualità.
Ad aggiudicarsi la gara d’appalto quindi sarà un imbottigliatore di olio di altri paesi europei, o miscelato con olio extraeuropeo.

Lo Stato alla fine ha acquistato quasi 8 milioni di euro di olio di scarsa qualità distribuendolo agli indigenti. E così il povero italiano non vanta diritti sulla qualità.

L’annuncio del Ministro

Tutto questo dopo l’annuncio del Ministro Bellanova. Diceva di aver stanziato risorse per contribuire al rilancio della filiera olivicola italiana. Invece Agea indice un bando di gara senza richiedere origine italiana, tracciabilità e certificazioni di qualità tipiche dei prodotti DOP e IGP. Questo rappresenta un fatto molto grave. Chiaramente questo grande acquisto da parte dello Stato favorisce solamente l’importazione di prodotti dall’estero. Un acquisto di prodotti di bassa qualità, non aiutando i produttori italiani.

Nelle scorse settimane il Ministro Bellanova aveva evidenziato come questo bando di gara potesse dare ossigeno ai produttori italiani. Una burocrazia che calpesta ancora una volta gli olivicoltori italiani.

Vendita sotto costo da vietare subito

La vendita sottocosto dell’olio extravergine di oliva è ormai diventata un’abitudine. Esiste una proposta di legge per vietare vendite sottocosto e aste al ribasso. Mira ad introdurre nell’ordinamento norme per limitare il fenomeno della vendita sottocosto. Riferito ai prodotti agricoli ed agroalimentari, vendita che penalizza intere filiere.

Il testo intitolato “Limitazioni alla vendita sottocosto e divieto di aste a doppio ribasso per i prodotti agricoli e agroalimentari” prevede disposizioni in materia di vendita sottocosto. Di prodotti alimentari freschi e deperibili. In particolare si prevede che il Governo sia autorizzato a modificare, entro sei mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, l’articolo 2, comma 1, lettera a) del decreto del Presidente della Repubblica 6 aprile 2001, n. 218. Che disciplina appunto i casi in cui è ammessa la vendita sottocosto dei prodotti alimentari freschi e deperibili.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Advertisement -spot_img

Latest Articles