Era il primo aprile 2001 quando in Olanda quattro coppie, tre gay e una lesbica, si sposarono dinanzi al sindaco dinanzi. Dall’allore il matrimonio tra le persone dello stesso sesso non fu più un tabù. O meglio lo fu solo per alcuni paesi in cui le unioni tra due persone della stessa estrazione sessuale erano vietati. Oggi, a distanza di vent’anni, ci domandiamo ancora se ancora abbia senso dibattere, discuttere, scannarci per la liberalizzazione definitiva di questi tipi di atti. La libertà di scelta, connessa a quella sessuale, dovrebbe essere un diritto inviolabile e nessuno dovrebbe permettersi di vietarla seguendo una linea anti-democratica.
Matrimonio gay Olanda, è cambiato qualcosa da allora?
Senza alcun dubbio l’esperienza della coppia olandese Gert Kasteel e Dolf Pasker ha fatto capire al mondo intero che era possibile sposarsi nonostante si fosse dello stesso sesso. L’amore non ha confini e i due, a distanza di anni da quel giorno, sperano che anche altri paesi, in cui questi tipi di provvedimenti sono considerati illegali, possano aprire gli occhi e procedere con una legge. “È più bello dire ad altre persone ‘è mio marito, è il mio uomo”, ha detto Dolf, seduto accanto a Gert mentre sfogliavano un album di foto e ritagli di giornale del matrimonio, che ha fatto notizia in tutto il mondo. “Mi ha aiutato ad accettare me stesso, sono molto orgoglioso che sia stato possibile fare le nozze”, ha detto Gert, che prima di lasciar la parola a Dolf ha detto “che abbiamo potuto giocare una piccola parte. Abbiamo fatto la storia“.
Matrimonio gay, dove è vietato?
La celebrazione delle nozze di persone dello stesso sesso è vietato in almeno una settantina di nazioni. Tutte hanno a che fare con un influsso religioso molto forte. Abbiamo Iran, Sudan, Yemen e Arabia Saudita, qui l’omosessualità è addirittura punibile con la pena di morte. Nemmeno l’Italia è esente dal ritardo rispetto alle altre nazioni in cui è possibile celebrare le nozze, difatti nel nostro paese sono consentite solo le unioni civili.
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