martedì, Marzo 19, 2024

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Orso Polare

Il 27 febbraio è la Giornata Mondiale dell’Orso Polare

Oggi, giovedì 27 febbraio 2020, si celebra la Giornata Mondiale dell’Orso Polare (International Polar bear Day) istituita dall’organizzazione no profit Polar Bears International.

Lo scopo della giornata è aumentare la consapevolezza delle persone riguardo alle sfide che gli orsi polari sono costretti ad affrontare ogni giorno a causa del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacci.

I cambiamenti climatici provocati dalle attività umane stanno rendendo sempre più fragile l’ habitat dell’orso polare, minacciando seriamente la sopravvivenza di questa specie.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Orso Polare infatti il WWF Italia ha lanciato l’allarme sul rischio concreto di perdere il maestoso Re dell’Artico, già classificato fra le specie vulnerabili nelle Liste Rosse della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

L’orso polare

Giornata Mondiale dell’Orso Polare

Gli orsi polari, per muoversi in vasti territori alla ricerca di cibo, necessitano del ghiaccio marino. Se i trend di fusione delle calotte polari e la scomparsa di habitat idoneo proseguiranno però come negli ultimi decenni, da oggi al 2050 potremmo perdere fino al 30% della popolazione di orso polare. Secondo l’organizzazione Polar Bears International, la popolazione di orsi nella baia di Hudson, in Canada, ha già subito una riduzione del 30% fra il 1987 e il 2017. 

Giornata Mondiale dell’Orso Polare: cosa minaccia la specie?

Secondo la comunità scientifica, il fenomeno del riscaldamento globale è dovuto alle attività umane che producono eccessive quantità di gas serra: metano e anidride carbonica.

Un altro fattore di rischio causato dall’ uomo è l’inquinamento, ad esempio quello dovuto ai Persistant Organic Pollutants (POPs). Si tratta di sostanze che resistono a lungo nell’ ambiente e confluiscono verso le aree fredde del Pianeta. I POPs, banditi dalla Convenzione di Stoccolma ma utilizzati illegalmente, sono ad esempio pesticidi ed elementi delle lavorazioni industriali. Secondo gli scienziati, queste sostanze risultano particolarmente nocive per i cuccioli di orso polare, di cui possono compromettere il normale sviluppo.

Cosa fare per assicurare un futuro agli orsi polari?

Innanzitutto lottare contro i cambiamenti climatici, andando ad agire direttamente sulle cause che provocano il riscaldamento globale. Fare dunque pressioni su governi e aziende; puntare sempre di più su energie da fonti rinnovabili e tagliare in maniera drastica le emissioni di CO2 provocate dai combustibili fossili, responsabili dell’effetto serra e dell’innalzamento delle temperature. 

Alcune curiosità sull’orso polare

  • In realtà è nero non bianco: la pelliccia dell’orso polare è traslucida e appare bianca solo a causa del riflesso della luce.
  • Sono dei formidabili velocisti: sulla terraferma possono raggiungere i 40km/h, molto più degli uomini.
  • Sono considerati mammiferi marini: dato che trascorrono la maggior parte della loro vita sui ghiacci marini dell’Oceano Artico, habitat dove procacciano il loro cibo, gli orsi polari sono l’unica specie di Urside al mondo ad essere considerata un mammifero marino, al pari dei cetacei (balene, orche e delfini) e delle foche.
  • Il 60% degli orsi polari vive in Canada.
  • Gli orsi polari curano la propria igiene rotolandosi regolarmente nella neve.
  • Possono nuotare ininterrottamente per ore: possono percorrere a nuoto lunghe distanze senza sosta, per spostarsi da un pezzo di ghiaccio all’altro. Usano le loro zampe anteriori per pagaiare in acqua, tenendo quelle posteriori piatte, come un timone. Possono raggiungere una velocità pari a 10 km orari.
  • Gli scienziati possono estrarre il loro DNA anche dalle impronte sulla neve: si tratta di una nuova tecnica innovativa sviluppata dai ricercatori svedesi di AquaBiota e dal WWF Alaska.
  • A differenza degli orsi bruni gli orsi polari non vanno in letargo: L’inverno è il periodo perfetto per cacciare perché la superficie di ghiaccio, ovvero il loro territorio di caccia, è più estesa e più spessa.
  • Meno del 2% della loro caccia ha successo. Anche se gli orsi polari spendono circa metà della loro vita a cacciare cibo, si tratta di un’attività che ha raramente successo. Le principali prede sono le foche dagli anelli e le foche barbute, le carcasse di cetacei o di piccoli mammiferi, uccelli e uova.
  • Esistono individui ibridi di orsi grizzly polari. Nel 2006 i test genetici hanno confermato l’esistenza di individui ibridi tra Orso polare e Orso grizzly, noti anche come ‘grolar bears’ o ‘pizzly bears’.

Leggi anche: giornata-mondiale-dellalimentazione-16-ottobre-2019

Giornata Mondiale dell’Orso Polare: altre curiosità

  • Affrontano molte altre minacce oltre al cambiamento climatico: le industrie di estrazione del gas e del petrolio rivolgono i propri interessi verso l’Artico aumentando il  rischio di incidenti e distruzione dell’habitat. Le fuoriuscite di petrolio possono intossicare gli orsi, avvelenando l’habitat e le prede di cui si nutrono. Gli orsi polari sono anche esposti a sostanze chimiche tossiche come i pesticidi, assunti tramite le prede. Veri e propri interferenti endocrini i pesticidi alterano la fisiologia della specie e la sua capacità di riprodursi.
  • Esistono ben 19 sottopopolazioni di orsi polari: gli orsi polari sono tra i 22.000 e i 31.000. I ricercatori li dividono in 19 unità o sottopopolazioni; di queste una subpopolazione è in aumento, 5 sono stabili e 4 in declino. Delle altre 9 lo status di conservazione, a causa della mancanza di dati attendibili, rimane sconosciuto.
  • Gli orsi polari maschi possono pesare come 10 uomini: un maschio di orso polare può pesare fino a 800 chili, circa il doppio delle femmine;può arrivare a misurare quasi 3 m di lunghezza.
  • Possono sentire l’odore delle loro prede fino a diversi chilometri di distanza: hanno un olfatto sviluppato che usano per localizzare le foche quando escono fuori dalla banchisa per respirare. Sono in grado di rilevare la preda anche sotto un metro di neve e di ghiaccio, una volta individuata un’apertura nella crosta ghiacciata.
  • Gli eschimesi sono grandi mangiatori di carne di orso: mangiano tutto tranne il fegato perché risulta mortale per l’uomo, per la grande presenza di vitamina A.
  • Gli orsi polari hanno 3 palpebre: la terza serve a proteggere l’occhio da vento, freddo e intemperie.

Come aiutare l’orso polare?

organizzazione_internazionale

Cosa possiamo fare concretamente per aiutare gli orsi bianchi? Qualche idea dal sito web ufficiale dell’organizzazione polarbearsinternational.org:

  • Termostat Challenge”, la “sfida del termostato”: utilizzare meglio il dispositivo a seconda della stagione e della parte del giorno, adeguando la temperatura per limitare gli sprechi e ridurre le emissioni di gas serra.
  • Power Down Challenge”: prevede di scollegare dalla rete elettrica i dispositivi elettrici non in uso, magari tramite una “ciabatta”.

Leggi anche: giornata-mondiale-della-salute-mentale-10-ottobre-2019

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