Uno studio avverte i governi del mondo dei rischi del riscaldamento climatico. Lo studio afferma che se i governi non riusciranno a raggiungere gli obiettivi climatici fissati nell’accordo di Parigi, l’innalzamento del livello del mare accelererà ad un ritmo inimmaginabile.
Cosa potrebbe succedere se non si dovessero raggiungere gli obiettivi climatici?
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature, avverte i governi del mondo sul riscaldamento climatico. Lo studio afferma che se non riusciranno a raggiungere gli obiettivi di riscaldamento fissati dall’accordo sul clima di Parigi, l’innalzamento del livello del mare dovuto allo scioglimento della calotta glaciale antartica accelererà a un ritmo “rapido e inarrestabile” nei prossimi decenni. Scritto da ricercatori dell’Università del Massachusetts Amherst, il nuovo documento rileva che se il riscaldamento planetario continua al suo ritmo attuale, lo scioglimento antartico raggiungerà un punto di svolta entro il 2060, oltre il quale le conseguenze sarebbero “irreversibili”.
I ricercatori hanno scoperto che se l’obiettivo più ottimistico di Parigi, quello di limitare il riscaldamento 1,5 °C di riscaldamento, è raggiunto entro la fine del secolo, la calotta glaciale antartica contribuirebbe per circa sei centimetri all’innalzamento del livello del mare entro il 2100. Lo studio avverte: “Ma se l’attuale rotta verso i 3 gradi viene mantenuta, il modello punta a un grande salto di fusione. Un’azione ambiziosa per frenare il riscaldamento deve iniziare entro il 2060. Altrimenti nessun intervento umano, inclusa la geoingegneria, sarebbe in grado di fermare da 17 a 21 centimetri di innalzamento del livello del mare dal solo scioglimento dei ghiacci antartici entro il 2100″.
Gli USA si impegnano a raggiungere gli obiettivi
Lo studio arriva pochi giorni dopo che il presidente degli USA Joe Biden ha ospitato un vertice sul clima con 40 leader mondiali. I leader hanno discusso su come raggiungere gli obiettivi di riscaldamento di Parigi. Biden, da parte sua, si è impegnato a ridurre le emissioni degli USA. Ha affermato che la sua ammnistrazione cercherà di ridurre di almeno il 50% al di sotto dei livelli del 2005 entro la fine del decennio. Un obiettivo che gli attivisti per il clima hanno dichiarato non sufficiente.
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