Nuove sanzioni degli Stati Uniti contro Libia e Iran

Il governo americano ha inserito una milizia libica nella lista nera della violazione dei diritti umani e annuncia nuove sanzioni contro l’Iran

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Nuove sanzioni

Tra USA e Russia la guerra il Libia si gioca sulle sanzioni. Dopo che Mosca si è opposta ad una risoluzione dell’ONU che mirava a punire la milizia Khani di Tarhuna e il suo leader Mohamed al-Khani, alleata di Khalifa Haftar, per i crimini commessi contro la popolazione e le violazioni sui diritti umani, gli USA hanno deciso di inserire tale milizia nella black list. Inoltre Washington annuncia anche nuove sanzioni contro l’Iran.

Nuove sanzioni USA, cosa succederà tra Washington e Mosca?

Le sanzioni sono diventate l’arma di scontro tra USA e Russia in Libia. Il 20 novembre, Mosca ha impedito al comitato del Consiglio di sicurezza ONU di sanzionare la milizia libica Khani di Tarhuna e il suo leader Mohamed al-Khani, alleata di Khalifa Haftar, per i crimini commessi contro la popolazione e le violazioni sui diritti umani. Così il 25 novembre, con una decisione unilaterale, Washington, ha inserito la milizia e il suo leader nella sua black list, ai sensi del Global Magnitsky Act. Il Segretario del Tesoro americano, Steven Mnuchin, ha dichiarato: “Mohamed al-Kani e la milizia Kaniyat hanno torturato e ucciso civili durante una crudele campagna di oppressione in Libia”.

Si attende ora la contro-risposta della Russia, che potrebbe prendere di mira una milizia alleata di Sarraj o agire su altri terreni. Intanto, il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, ha ricevuto il presidente della Camera dei Rappresentanti (HoR) libica, Agila Saleh. I due dovrebbero discutere dell’attuale situazione libica e gli sviluppi a livello regionale. Il colloquio, però, potrebbe essere anche l’occasione per reagire alla mossa statunitense. 

Nel mirino USA anche l’Iran

Gli USA hanno anche annunciato che imporranno nuove sanzioni contro quattro entità collegate con la Repubblica Islamica dell’Iran. La notizia è stata riferita dall’inviato speciale degli USA per l’Iran, Elliott Abrams. Abrams ha rivelato che si tratta di entità russe e cinesi, coinvolte in attività volte a promuovere il programma missilistico iraniano.  Inoltre, Abrams, parlando durante un evento virtuale del Beirut Institute, ha avvertito che Washington continuerà a esercitare pressioni contro Teheran, con nuove sanzioni previste fino a gennaio, relative ad armi, armi di distruzione di massa e diritti umani.

Dopo l’annuncio di nuove sanzioni, il Ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha mostrato un segnale di apertura verso la futura amministrazione Biden. Ha affermato: “Se il signor Biden è disposto a rispettare gli impegni degli USA, anche noi possiamo immediatamente tornare ai nostri impegni nell’accordo … e le negoziazioni sono possibili nel quadro del P5 + 1. Siamo pronti a discutere di come gli Stati Uniti possano rientrare nell’accordo. La situazione migliorerà nei prossimi mesi. Biden può revocare tutte le sanzioni con tre ordini esecutivi”.


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