Il 10 novembre le autorità competenti del centro-destra hanno acquisito l’ennesima lettera recapitata via posta presso la sede nazionale del Partito Democratico firmata “Le Nuove Brigate Rosse”. A segnalare tale episodio è l’ufficio stampa del Partito Democratico, ma sembra che non sia la prima volta che vengano spedite lettere da questo mittente. Quindi, vista la serie di fatti che rimandano alla stessa questione in diverse parti d’Italia, bisogna capire quale sia il movente e l’obiettivo di tali lettere.
Nuove Brigate Rosse: chi sono?
Sono varie organizzazioni eversive di matrice comunista sorte dopo la divisione interna e la successiva disgregazione delle Brigate rosse alla fine degli anni ’80. Brigate Rosse per la Costruzione del Partito Comunista Combattente è uno dei gruppi principali, attiva tra il 1999 e il 2003. Le nuove organizzazioni hanno ereditato dalle vecchie la tipologia di struttura, paramilitare e fortemente compartimentata, divisa per cellule e con a capo una Direzione strategica.
Le indagini sulle lettere
Le lettere spedite in tutta Italia sono piene di minacce e firmate dalle nuove Brigate rosse. I destinatari sono: il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. Tutte le missive, su cui è disegnata una stella a cinque punte, contengono minacce che fanno riferimento alle norme di contenimento del coronavirus. Da un primo esame degli investigatori, che seguono il caso con la massima attenzione, non sembrano esserci analogie con le vecchie Br. In particolare, si sta cercando di ricostruire cosa leghi i vari destinatari alle nuove organizzazioni.
Il nuovo destinatario
L’ultima lettera è arrivata al sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che lo ha annunciato in una nota scrivendo: “Ieri, anche a me, come ad altri sindaci della regione, è arrivata la lettera firmata “Le nuove Brigate Rosse” in cui si lanciano folli accuse e ancora più folli promesse di atti violenti verso le nostre comunità”. L’interessato afferma inoltre che si respira un clima brutto e confuso. E poi facendo riferimento all’emergenza afferma: “Solo tutti assieme – conclude – possiamo evitare di finire nel baratro, paradossalmente nello stesso momento in cui quella del vaccino diventa una realtà concreta e non una semplice speranza”.
