giovedì, Aprile 25, 2024

Nuova Zelanda: Ardern promette di concentrarsi sull’economia

Dopo il crescente aumento del malcontento per l’inflazione elevata, il primo ministro della Nuova Zelanda Jacinda Ardern promette di ridurre la sua agenda politica per concentrarsi sull’economia.

Premier della Nuova Zelanda Ardern promette di concentrarsi sull’economia

L’inflazione e il conseguente aumento del costo della vita si sta facendo sentire anche in Nuova Zelanda. L’inflazione complessiva è al 7,2%, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati dell’8,3% su base annua e i tassi di interesse sono aumentati considerevolmente dopo una serie di aumenti delle banche di riserva. L’aumento del costo della vita sta provocando malcontento nei confronti del primo ministro Jacinda Ardern. Ora, dopo mesi di sondaggi scadenti, Ardern ha affermato che il suo governo ridurrà la sua agenda politica per concentrarsi sull’economia. Negli ultimi tempi, il partito Laburista di Ardern, che alle ultime elezioni aveva mantenuto la maggioranza a partito unico in parlamento, ha visto un calo di popolarità. Questo calo è dovuto principalmente all’aumento del costo della vita, alla risposta del governo contro il Covid e alle preoccupazioni per l’aumento della criminalità.

L’ultimo sondaggio ha mostrato che il sostegno al partito laburista è sceso al punto più basso da quanto è salito al potere nel 2017. Ha inoltre mostrato che alle prossime elezioni il partito non sarebbe in grado di formare un governo con i suoi partner di coalizione disponibili. Il sondaggio mostra anche che il sostegno personale al primo ministro è sceso al livello più basso di sempre. Il suo indice di gradimento è al 29%. Il leader dell’opposizione Christopher Luxon ha invece un gradimento del 23%.  

La premier Ardern non ha specificato quali punti della sua agenda di governo taglierà per concentrarsi sull’economia. Potrebbero essere accantonate le controverse riforme delle “tre acque” per cambiare la governance dell’acqua, la riforma per regolare le emissioni agricole, le modifiche alle leggi sull’incitamento all’odio e la fusione delle due emittenti pubbliche della Nuova Zelanda.


Leggi anche: Nuova Zelanda: numerosi arresti durante le proteste

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