sabato, Aprile 20, 2024

Nuova frode in Brasile: carne putrefatta e manipolata

Modificare le date di scadenza, utilizzare chimici per camuffare l’odore putrido: queste erano le principali tecniche utilizzate da molte aziende brasiliane per vendere ed esportare la loro carne.

Lo ha confermato in una conferenza stampa il capo della polizia federale brasiliana, Maurizio Moscardi, che ha diretto “l’Operazione Carne Fraca” o “Carne Debole” iniziata lo scorso venerdi 17 marzo 2017 per smascherare un totale di 27 aziende implicate in questo scandalo.

Il capo della polizia ha dichiarato che le aziende coinvolte trattavano la carne e i loro prodotti con acidi e sostanze chimiche, molte di esse cancerogene, per dissimulare l’odore della carne putrefatta e per conservarla in buono stato anche se scaduta da tempo. Inoltre, per aumentare il peso della carne, le aziende ignettavano acqua all’interno di quest’ultima. Nello scandalo sono implicate anche decine di ispettori sanitari che certificavano che questi prodotti compivano con i requisiti sanitari previsti. Gli ispettori e le compagnie produttrici ed esportatrici falsificavano inoltre i documenti per poter realizzare le esportazioni in Europa, Cina e Medio Oriente.

Le aziende maggiormente implicate sono BRF e JBS, leaders mondiali nell’esportazione di carne. JBS, è la maggiore compagnia esportatrice mondiale di carne: il suo reddito annuale è stimato a circa 55 milioni di dollari e conta con 350 sedi distribuite in giro per il mondo con un totale di 200.000 impegati. Anche la BRF è un’azienda che con gli anni ha costruito un impero; attualmente dispone di 105.000 persone impiegate in sette paesi diversi.

È stato confermato inoltre che gran parte del denaro ricavato mediante queste tecniche illegali e pericolose veniva utilizzato per remunerare funzionari politici. Nonostante si sia astenuta dallo specificare tutti i nomi degi implicati, la polizia ha assicurato che il Partito del Movimento Democratico Brasiliano e il Partito Progressista sono implicati nello scandalo. Inoltre, Blairo Maggi, ministro brasiliano dell’Agricoltura, ha dichiarato in un comunicato stampa di aver ordinato la sospensione di 33 funzionari politici.

Intanto, il segretario esecutivo del Ministero dell’agricoltura, Eumar Novacki, ha affermato che “i cittadini brasiliani possono stare tranquilli e non temere per la loro salute”.

Una dichiarazione che certamente non ha rincuorato i cittadini brasiliani ma che non ha nemmeno lasciato indifferente il resto del mondo. Bruxelles infatti ha espresso grave preoccupazione al riguardo e richiesto al governo brasiliano ulteriori spiegazioni sullo scandalo.

L’anno scorso, il Brasile ha esportato grandi quantità di carne di manzo, pollo e derivati nei paesi dell’unione Europea per un totale di 2.500 milioni di dollari. Quest’anno le vendite di carne di manzo realizzate nel mese di gennaio e febbraio ascendevano a 42 milioni di dollari, secondo l’associazione degli esportatori brasiliani.

Queste cifre sono preoccupanti in quanto gran parte della carne contaminata potrebbe trovarsi sul nostro mercato e sulle nostre tavole.

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