Fermato per un controllo sulle limitazioni agli spostamenti per il contenimento del coronavirus, finisce in manette perché latitante. E’ successo a Novara
“Finiamola qua, sono un latitante”. Queste le parole di un latitante 53enne, di origine campana e residente dell’hinterland milanese, fermato a Novara dalla polizia nell’ambito dei controlli per il contenimento del coronavirus.
L’uomo, che è finito in manette, deve scontare nove anni di carcere per diverse rapine a mano armata.
L’uomo è stato notato dagli agenti mentre “si aggirava con fare sospetto in prossimità dell’ufficio postale” – si legge in una nota della questura – con indosso una mascherina chirurgica e un berretto scuro. Gli agenti, in borghese, lo hanno sottoposto a un controllo e l’uomo ha cercato di fuggire, entrando nell’androne di un condominio, ma è stato subito bloccato.
A quel punto il 53enne ha detto di non avere con sé i documenti e ha mostrato un’autocertificazione compilata solo parzialmente. I poliziotti, insospettiti, lo hanno incalzato fino a quando lui non ha confessato rivelando di essere un latitante. Fatto che è stato confermato dalle successive verifiche: dopo essere stato condannato a Milano per svariate rapine a mano armata, l’uomo si era reso irreperibile.
“Finiamola qua, sono un latitante“. Queste le parole di un latitante 53enne, di origine campana e residente dell’hinterland milanese, fermato a Novara dalla polizia nell’ambito dei controlli per il contenimento del coronavirus. L’uomo, che è finito in manette, deve scontare nove anni di carcere per diverse rapine a mano armata.
L’uomo è stato notato dagli agenti mentre “si aggirava con fare sospetto in prossimità dell’ufficio postale” – si legge in una nota della questura – con indosso una mascherina chirurgica e un berretto scuro. Gli agenti, in borghese, lo hanno sottoposto a un controllo e l’uomo ha cercato di fuggire, entrando nell’androne di un condominio, ma è stato subito bloccato.
A quel punto il 53enne ha detto di non avere con sé i documenti e ha mostrato un’autocertificazione compilata solo parzialmente. I poliziotti, insospettiti, lo hanno incalzato fino a quando lui non ha confessato rivelando di essere un latitante. Fatto che è stato confermato dalle successive verifiche: dopo essere stato condannato a Milano per svariate rapine a mano armata, l’uomo si era reso irreperibile.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, il ricercato fin dal 2005 aveva rubato macchine e commesso rapine in diverse banche del Milanese, oltre ad essere stato arrestato per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Alla fine del controllo gli agenti lo hanno arrestato.