giovedì, Aprile 25, 2024

Notre Dame e la spartizione delle spoglie

In un mondo dove la comunicazione è diventata immediata e condivisibile è normale che un evento eccezionale produca una serie di giudizi, commenti e opinioni da parte di chiunque. Potremmo salutare tutto ciò come una celebrazione della libertà, ma anche rischiare di cadere nella lettura di strumentalizzazioni, o ancora peggio, di falsità.

L’incendio di Notre Dame ha generato, come era da aspettarsi, una serie di condivisioni e dichiarazioni, non solo tra comuni cittadini, ma anche tra figure politiche, parlamentari e non.

Tutti uniti, tutti divisi

Luigi Di Maio twitta la sua vicinanza al popolo francese e dichiara il supporto di tutto il governo per Parigi e per la Francia. Nicola Zingaretti assiste con sgomento e il cuore spezzato alle immagini che arrivano dalla Francia. Matteo Salvini in diretta Facebook si chiede come sia potuto accadere e come mai non ci fossero sistemi di sicurezza adeguati, e poi si rilassa sul Grande Fratello. Laura Boldrini ritwitta la notizia senza commenti. Giorgia Meloni parla della cattedrale per prendersela con Saviano e Roberto Saviano citando la scrittrice Michela Murgia, afferma che il colpo al cuore dell’Europa lo stiamo guardando dal lato sbagliato, riferendosi ai migranti disperati che, mai come in questo periodo, sono annegati nel Mediterraneo.

Cesare e Pompeo

Di tutti è indubitabile che colpisca l’eterno duello tra SAlVINi e SAVIaNo, che, forse per la quantità di lettere che condividono nei cognomi, si trovano sempre a cinguettare reciprocamente su posizioni opposte, affiancati dai loro schieramenti di follower, pronti ad imbracciare i forconi.

L’imparzialità della rete determina che più sei presente e più sei esposto, con un’aggravante sicuramente per Matteo Salvini, che, a differenza di Roberto Saviano, è anche un ministro della Repubblica. Così risulta quantomeno discutibile che egli possa desiderare di ‘rilassarsi’ guardando il Grande Fratello, mentre Notre Dame brucia, ritenendo che ciò non sia un ‘reato’. Certamente non è perseguibile, ma un codice non scritto dovrebbe guidare di più il suo operato. Come ad esempio Kate Middleton, che non abbandona mai il suo ruolo di Duchessa di Cambridge, perché sa bene che questo è essenziale per il regno, così Salvini dovrebbe pensare che fare il ministro non è solo un lavoro, ma una dedizione totale alla res publica.

Dal canto suo Saviano tira la sua corda, ricordandoci le responsabilità dell’Europa nella attuale crisi umanitaria delle migrazioni. Ma Notre Dame e i migranti non sono sullo stesso piano, né potranno mai esserlo, perché la cattedrale è universalmente un simbolo, cioè un elemento concreto che evoca un significato astratto, un valore ampio, mentre i migranti sono esseri umani reali che, come tutti gli oppressi, verranno citati nelle lezioni di storia se il buon professore non avrà troppa fretta di finire il programma ministeriale. La storia è spesso stata crudele.

Il sacrificio di un simbolo

Allora Notre Dame brucia, e con essa i valori dell’Europa, come se la cattedrale, testimone delle lacerazioni del nostro tempo, ci volesse richiamare. Una cattedrale sempre viva, fin da quando è stata resa protagonista degli eventi, al tempo di Hugo. Luogo umanizzato dell’accoglienza dei deformi e degli oppressi. “Sotto a quella fiamma, sotto la cupola balaustrata a trifogli arroventati, due doccioni foggiati a forma di fauci di mostri vomitavano senza sosta quella pioggia ardente, l’argenteo getto della quale spiccava sulle tenebre della facciata inferiore. Via via che si avvicinavano al suolo, i due getti di piombo liquido si aprivano a zampillo come l’acqua che sgorga dai mille fori dell’innaffiatoio” (V. Hugo, Notre-Dame de Paris).

Una cattedrale che simbolicamente arde, si sacrifica come monito e grido di dolore per l’umanità, oggi come ieri, perché i simboli non conoscono tempo. E forse Saviano avrebbe potuto dire: “persino Notre Dame si ribella alle politiche europee”.

Laura Quagliarini
Laura Quagliarini
Faccio il medico psichiatra, sono sposata e ho tre figli. Ho sempre avuto la passione per la scrittura e ho sempre scritto, di tutto. Da poco tempo ho trovato il coraggio di condividere i miei scritti, le riflessioni e i disegni.

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