venerdì, Aprile 19, 2024

Nonna Irma viaggiatrice a 93 anni: vado in Kenya ad aiutare i più deboli

La storia di nonna Irma ha fatto il giro dei social non appena la nipote Elisa ha pubblicato un post su Facebook in cui la ritraeva in partenza in aeroporto.

Il post diceva: “Questa è la mia nonna Irma. Una giovanotta di 93 anni che stanotte è partita per il Kenya. Non in un villaggio turistico, servita e riverita, ma per andare in un villaggio di bambini, in un orfanotrofio. Ve la mostro perché credo che tutti noi dovremmo conservare sempre un pizzico di incoscienza per vivere e non per sopravvivere. Guardatela… ma chi la ferma? Io la amo”.

Nemmeno Elisa pensava che il post diventasse virale invece lo spirito da eterna Peter Pan di Irma ha contagiato il web. A dimostrazione del fatto di come le persone abbiamo bisogno di sogni per vivere.

Irma è l’esempio che dimostra come l’età non sia altro che un limite mentale. Non importa quando si decide di fare una cosa, l’importante è farla.

Irma starà tre settimane ad aiutare i bimbi di un orfanotrofio. Ha conosciuto la struttura tramite una coppia che trascorre un mese all’anno a fare piccoli lavoretti di manutenzione e a prendersi cura dei bambini.

Quando può Irma da qualche contributo economico ma quest’anno ha deciso di fare il grande passo. Voleva rendersi utile ed essere partecipe all’iniziativa operata da un missionario vicentino.

Assieme a lei è partita anche la figlia, la madre di Elisa, a dare man forte e a rendere questo mondo un luogo migliore in cui vivere grazie alla loro immensa generosità.

Sono le storie che ogni giorno dovremmo sentire. Quelle che ci rendono delle persone migliori e più caritatevoli perché è solo tramite l’esempio che si educano i cuori della gente.

Sicuramente la storia non rende orgogliosa solo la nipote Elisa ma tutti noi che nel nostro piccolo condividiamo questa fantastica avventura!

Comunque l’esempio nonna Irma l’ha già dato almeno alla nipote che da due anni oramai trascorre le sue vacanze in Grecia. Ma non per godere delle meravigliose spiagge o dei riflessi del mare. Da due estati raggiunge i campi profughi siriani in Grecia e collabora con gli operatori per dare aiuto ai rifugiati.

L’impegno umanitario è quindi una prerogativa di tutta la famiglia che di generazione in generazione sta cercando di mandare avanti una tradizione fatta di carità e di rispetto per i più bisognosi. Non meraviglia quindi che l’istinto di cooperazione non si spenga neanche a 93 anni.

Ha ragione Elisa quando dice “mia nonna chi la ferma?”

Le buone azioni sono un atto eroico in questa società ma dimostrano anche quanto siano essenziali per la felicità e l’amor proprio. Non è solo una questione di aiuto ma la richiesta di agire promossa dal cuore alla coscienza.

Ricordiamoci di queste persone quando pensiamo a ciò che ci circonda. In questo mondo non c’è solo violenza e oppressione. C’è anche chi, silenziosamente, cerca di rendere il proprio mondo migliore. Ecco a chi dovremmo ispirarci, ai volti che non si fanno vedere, alle voci che sussurrano.

Alle signore che in barba all’età decidono di volare e di prendersi cura dei più bisognosi, senza che nessuno le spinga a farlo, se non una coscienza e un cuore colmi di buone intenzioni.

 

 

 

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