Uno studio italiano ha fatto passi da giganti nella lotta contro ai tumori. Infatti, attraverso l’associazione delle molecole Nivolumab e ipilimumab, il sistema immunitario si “risveglia” e mira la propria battaglia contro il cancro.
Qual è l’importanza di Nivolumab e ipilimumab?
La combinazione di queste due molecole immuni-oncologiche, avrebbero un’efficacia agnostica. Ciò sta a significare che, sarebbero atte alla battaglia contro vari tipi di tumore, indipendentemente dall’organo colpito na neoplasia. Lo studio italiano dell’università “La Sapienza” ha condotto a campione, le ricerche a cavallo tra il 2010 ed il 2020 su oltre 2420 pazienti. Ciò che emerge da tali esperimenti ha dell’incredibile. Pare, infatti, che la combinazione di tali molecole, ha incrementato di ben 68% le riposte del sistema immunitario. Diminuendo, quindi, la progressione della stessa malattia del 20%. Inoltre, l’uso combinato di Nivolumab e ipilimumab, sopravvivrebbe a lungo termine i differenti tumori, molto difficili da trattare. Tra questi, ad esempio, quello al rene, al polmone, il melanoma e il mesotelioma.
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Il modello agnostico
Paolo Marchetti, direttore del reparto oncologico dell’ospedale Umberto I di Roma, ha asserito che si tratti di un reale passo verso l’immunità-oncologia di precisione. Questo modello, che abbiam visto chiamarsi agnostico, è efficace su di un numero maggiore di pazienti traendo vantaggio da una specifica cura terapeutica. Adesso, quindi, secondo quanto l’esperto dice, è necessario rimborsare la combinazione sia in Italia come, nei paesi europei. Attuando una valutazione estremamente differente del prezzo del farmaco. Un vantaggio aggiunto di tale scoperta, lo troviamo mediante i cicli limitati. Infatti, la salute mentale del paziente ne risentirebbe, grazie ai cicli di terapia ridotti, che limiteranno anche la tossicità della stessa chemio. Si riscontrano risultati altamente positivi anche per ciò che concerne il trattamento del tumore al rene e, del melanoma avanzato. L’agenzia regolatoria europea, ha approvato tale trattamento nel 2019 per pazienti con carcinoma avanzato a cellule renali.